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L'ALBA

l'alba 

E' già l'alba
e sono sveglio da un pò.
Il treno per Roma
ha annunciato, come sempre,
con un fischio sfiatato
il suo passaggio.
Tendo la mano verso di te
che con fare pigro
ti giri dall'altro lato del letto
e riprendi il tuo ... dormire.
Un altro giorno è cominciato
e lieto gli sorrido.

Roberto

 

 

 

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Innocenti evasioni

Post n°756 pubblicato il 05 Novembre 2011 da bobo5501
 

“Che sensazione di leggera follia, sta colorando l’anima mia, immaginando preparo …” la moto … e si miei cari amici le mie “innocenti evasioni” nulla hanno a che fare con quelle cantate dal grande Lucio.

Ma partiamo come sempre dal principio. Nell’ultimo post preannunciavo l’allargamento della famiglia, allargamento che si è puntualmente verificato con l’arrivo del piccolo (si fa per dire) Pooka, così “battezzato” da Alessandra che voleva un nome corto (come consigliato dagli esperti) e soprattutto non banale.

-pare che Pooka fosse il nome del cagnolino di Anastasia (protagonista di un fortunato cartoon della Disney), cagnolino che aiutò la piccola principessa a percorrere a ritroso il proprio passato nel tentativo di trovare la sua vera identità ed il proprio destino.-

Dunque dicevo dell’arrivo di Pooka. Il cucciolo ci ha dato subito un bel da fare e da allora ha riempito così tanto la nostra vita da concederci solo piccoli ritagli di tempo per dedicarci innanzitutto ai nostri doveri e quindi ai nostri interessi.

Non pensavo che accudire un cucciolo fosse tanto oneroso (in tutti i sensi), ma non immaginavo nemmeno lontanamente quanta gioia e quanto piacere potessero provenire dall’averlo intorno. Inoltre, pensate che l'agognato risultato che la dieta in tanti mesi non ha saputo dare, è stato raggiunto (più o meno da tutta la famiglia) in poco più di una settimana di attenzioni per il nostro amato cucciolo.

Non so se stiamo facendo tutto quello che è necessario fare e soprattutto se lo si stia facendo nel modo più corretto, so però che ce la stiamo mettendo tutta nel dedicare ogni energia al piacevole impegno ed anche che il farlo ha generato in me il bisogno di staccare la spina almeno per un’oretta al giorno. Cosa che faccio prendendo la moto e rifugiandomi nel piacere di un cornetto caldo ed un espressino bollente … ecco le mie “innocenti evasioni”.

Bene, il tempo che il mio “piccolo tiranno” mi ha concesso è purtroppo scaduto, quindi un caro saluto a tutti e l’augurio di un felice fine settimana … e, se la cosa vi gustasse, fermatevi ancora qualche minuto ad ascoltare Lucio …



 
 
 

La famiglia cresce

Post n°755 pubblicato il 17 Ottobre 2011 da bobo5501
 

La scorsa settimana, credo venerdì, mentre eravamo a pranzo (la mia consorte, la nostra secondogenita ed io), siamo stati sorpresi da un annuncio di mia moglie, la quale ha esordito dicendo “Ho preso la decisione” … con Alessandra ci siamo prima guardati stupiti negli occhi e poi abbiamo contemporaneamente guardato interrogativi lei, che ha continuato con un secco “vado via!”.

Non abbiamo fatto in tempo a stappare la bottiglia di spumante, bottiglia che abbiamo pronta in frigo per occasioni del genere (ovviamente scherzo, a parte la bottiglia che è veramente sempre pronta al fresco), che mia moglie ha proseguito dicendo che in effetti non era quella la decisione e che invece voleva annunciarci che “vi concedo di adottare un cucciolo”. La notizia ha avuto lo stesso effetto dirompente di una bomba atomica ed ha generato in noi (soprattutto in Alessandra) una vera esplosione di gioia e commozione (dopo trent’anni di mie richieste ed almeno quindici anni di richieste di Alessandra, finalmente mia moglie aveva ceduto).

Non sto a raccontarvi i nobili scopi che hanno motivato tale decisione e che hanno colpito sia Alessandra che me, ma dirò solo che per mia moglie avere un animale per casa era cosa del tutto inconcepibile e quindi per arrivare ad una simile determinazione, il sacrificio cui si è sottoposta, e si andrà sottoponendo in seguito, non è di lieve entità.

Subito dopo il lieto annuncio “potemus habere cucciolo “ ( lo so che non è latino, ma mi piace e ce lo metto *__^), si è scatenata la ricerca del piccolo da adottare e quello stesso pomeriggio avevamo già interessato amici e conoscenti per avere qualche indicazione circa persone fisiche o Enti che potessero darci una mano.
Sabato sera avevamo già avuto dei contatti con due privati ed un’associazione di volontari, che gestisce una sorta di canile nella periferia del mio paese. E proprio da questi ragazzi che domenica mattina ho avuto notizia che nella notte uno sconosciuto aveva abbandonato 5 cuccioli, di una quarantina di giorni e di taglia medio-grande, in un sacco lanciato oltre la recinzione del canile e che volendo avrei potuto vederli nella stessa mattinata e quindi decidere per un’eventuale adozione.

-Per fortuna i piccoli stavano tutti abbastanza bene (nonostante il trauma generato da tanta cattiveria)-

Pur se non rispondenti ai nostri desideri (avevamo deciso per un cucciolo maschio e di taglia medio-piccola e questo solo perché non avendo un giardino, sarà costretto a vivere in casa e quindi con spazi misurati), la triste storia dei giovani e nobili animali, ci ha portati subito a vederli … sono bastati pochi minuti per innamorarcene e decidere subito per l’adozione di uno di loro.

Stamane ci siamo recati ad un negozio specializzato per dotarci di quelle cose indispensabili per accogliere nel miglior modo possibile un esserino così fantastico e vulnerabile, e grazie all’esperienza e competenza della proprietaria del negozio, ci siamo fatti anche una piccola e spero sufficiente conoscenza circa il come comportarsi e, soprattutto, quali errori evitare nell’educazione del nostro nuovo “congiunto”.

Domani dovrebbe finalmente essere tra noi, e sono certo che il piccolo potrà portare un alito di novità ed allietare ulteriormente le nostre vite, dandoci anche l'occasione di donare parte del nostro amore a chi ne ha tanto bisogno.

Vi lascio postando una foto del cucciolo con i suoi sfortunati fratelli e mi auguro che possano tutti al più presto far parte di famiglie cui doneranno (e spero da cui riceveranno) tanta felicità.



A presto con le prime impressioni *__*

 
 
 

Toilet bike neo

Post n°754 pubblicato il 11 Ottobre 2011 da bobo5501
 

Alzi la mano quello di noi, automobilisti o motociclisti non ha importanza, che non abbia mai sognato di possedere un mezzo che usasse quale carburante uno dei prodotti di scarto del nostro organismo, prodotti generati in linea di massima quotidianamente ed a costo zero (mangiare è un obbligo per vivere). Bene vedo pochissime mani al cielo *__^

Da ragazzo, quando i soldi scarseggiavano, ricordo che si usava spesso l’espressione “magari questa benedetta macchina funzionasse facendo la pipì direttamente nel serbatoio” … oggi siamo vicini a soluzioni di questo tipo (o da "ritorno al futuro III") ed una dimostrazione ci viene da un prototipo (Toilet bike neo), realizzato in Giappone a scopo pubblicitario da un produttore di sanitari molto particolari (parlano, suonano ... proiettano persino messaggi nell’aria grazie a particolari laser).

Questo imprenditore ha associato un sanitario ad un motoveicolo dotato di motore a biogas (combustibile, questo, derivato interamente da feci umane, magari direttamente dal proprietario della moto) ottenendo un risultato forse esteticamente non eccezionale, ma che potrebbe costituire la base per lo sviluppo futuro di un trasporto più economico e pulito (almeno ecologicamente parlando).
Non ho idea di quanto costino i motori a biogas o se gli stessi possano essere facilmente derivati da quelli a metano, certo è che il combustibile necessario per farli funzionare sarà di facile reperibilità e praticamente inesauribile, almeno sino a quando ci sarà da mangiare … poi magari ci saranno anche famiglie che non possedendo (o non volendo possedere) mezzi di locomozione a motore, potranno mettere su un’attività imprenditoriale e vendere il combustibile prodotto in casa … insomma ne potrebbe nascere anche un business che potrebbe dar da mangiare a parecchie famiglie (che ben mangiando incrementeranno di conseguenza la propria produzione, migliorandone anche la qualità), partecipando così a risollevare questo nostro povero ed indebitato paese.

Mio nipote commentando la notizia, ha ipotizzato anche un nuovo marchio per tali moto del futuro prendendo spunto da un noto e blasonato produttore giapponese … e le ha ribattezzate “Kacasaky” *__^

Adesso basta con la celia e per chi volesse leggere l’articolo da cui ho preso spunto, clicchi qui.

Buona giornata!

 

Ps. Considerato quanto bene ne possa derivare, non limitatevi a considerare la Toilet bike neo semplicemente una moto di mer.. ops, come questo post del resto ...

 
 
 

Lassù qualcuno ci ama

Post n°753 pubblicato il 04 Ottobre 2011 da bobo5501
 
Foto di bobo5501

Eh sì, me ne sto convincendo sempre di più … lassù qualcuno ci ama (non uso il plurale maiestatis, è che la cosa non riguarda solo me, ma anche il mio caro amico Pasquale).

Ma andiamo con ordine … per giovedì scorso, avevo organizzato con i soliti amici una bella gita in moto, gita che ci avrebbe portato in giro per le strade di Puglia e Lucania per l’intera giornata. Il mercoledì sera apprendo da Pasquale che il terzo moschettiere (Angelo) non ci avrebbe accompagnato per un improvviso impegno di lavoro. Il giovedì mattina mi chiama nuovamente Pasquale per dirmi che nell’ingrassare la catena della moto, aveva scoperto che due anelli sembravano avere un “gioco” anomalo, certamente responsabile del rumore che nella nostra ultima uscita avevo avvertito standogli vicino e che gli avevo ovviamente segnalato.

Questi “segnali” ci avrebbero dovuto indurre a riprogrammare la nostra uscita, invece Pasquale, dopo aver interessato il nostro meccanico ottenendo il placet per affrontare comunque in sicurezza la strada, mi ha richiamato confermandomi la sua disponibilità … si esce, anche se solo in due.

La giornata era stupenda e le previsioni davano tempo stabile anche per la zona di Rionero in Vulture, meta che ci eravamo prefissi di raggiungere. Come spesso avviene, mi sono messo alla testa della “formazione” ridotta ed ho fatto da “allegro” apripista (ma sempre nel rispetto delle regole) sino a Castel del Monte. Qui mi sono fermato in attesa che Pasquale mi raggiungesse (il problema alla catena, nonostante le rassicurazioni, lo ha leggermente frenato), per chiedergli quale strada preferisse fare per raggiungere Spinazzola … scelto il percorso, Pasquale mi ha dato il cambio come apripista ed un pochino più “tranquillamente” abbiamo ripreso la nostra strada. Dopo pochi chilometri, e per fortuna su un rettilineo, da dietro un grosso cespuglio abbiamo visto fiondarsi sulla strada una pecora. Inutile dire che ci siamo aggrappati ai freni con violenza … vedendo però la pecora liberare subito la carreggiata, abbiamo allentato la pressione riprendendo la corsa. Mai ci saremmo aspettati che a quella pecora ne facessero seguito almeno altre tre o quattro (considerata la gravità del momento non mi sono soffermato a contarle), costringendoci ad una nuova violenta frenata …

Scansato il pericolo e dopo aver “mandato a quel paese” il pastore (no, non il paese cui alludeva Albertone nella sua divertente canzone, il mio è solo un eufemismo), ho considerato, per un solo attimo, cosa sarebbe mai potuto accadere se alla testa della nostra mini formazione ci fossi stato ancora io, che di problemi di catena non ne avevo …

Ripresa la strada e dimenticato il grave momento, siamo tornati a divertirci nella guida dei nostri mezzi … divertimento che nel tratto Lavello- Rapolla ha raggiunto il suo culmine.

Ma l’insidia è sempre dietro l’angolo e così sulla statale 658, che abbiamo affrontato per errore nell’ultimo tratto verso Rionero, proprio nei pressi della nostra meta ed in piena curva ci siamo trovati di fronte una Jaguar che sorpassava un TIR … per una volta devo dire che l’essere alla guida di una moto invece che di una macchina è stata una fortuna incredibile, perché ci ha consentito di appiattirci al punto da poter sfilare tra macchina e guardrail (nel mentre che il secondo “.. a quel paese” veniva consumato con ampio gesto di invito).

- Inizio a pensare chele Jaguar (o i loro conduttori) ce l’abbiano con me (cliccate qui per scoprire il perché di questa affermazione). -

Giunti a Rionero abbiamo fatto pace col mondo davanti ad un piatto di “troccoli con ragù di cinghiale” servitici al ristorante dell’albergo “La Pergola” (merita una visita).

Nel pomeriggio abbiamo fatto la strada a ritroso fino a Spinazzola, per poi prendere verso Gravina per fare una "sosta di servizio" al solito bar, il “Casablanca” … bar che frequentiamo molto spesso e non solo per la bontà delle consumazioni servite, quanto per il piacere di sentirci dire “ciao ragazzi, come va?”

La strada del ritorno l’ho affrontata (Pasquale non so) con un leggero timore … credo molto al “non c’è due senza tre”, ma per fortuna, a parte il vento molto forte che spostava lateralmente le moto e l’eccessiva turbolenza generata dai numerosi TIR che abbiamo incrociato, nulla di pericoloso si è verificato.

Per questa settimana sto organizzando una nuova uscita, con la speranza che a noi si possa unire almeno il terzo moschettiere e perché no, anche un novello D’Artagnan … buona giornata a tutti *__^

 
 
 

India mon amour

Post n°752 pubblicato il 27 Settembre 2011 da bobo5501
 

Dominique Lapierre è il vincitore della XXXIX edizione del Premio Scanno per la Letteratura. La giuria, presieduta da Gianfranco de Turris e composta da Simonetta Bartolini, Gaetano Bonetta, Antonio del Giudice, Ruggero Marino e Luigi Saitta, ha conferito il prestigioso riconoscimento allo scrittore, giornalista, antropologo, filantropo, per "India mon amour" (Il Saggiatore) che racconta "un'appassionata storia d'amore, non tra due persone, ma tra l'autore ed un Paese affascinante e controverso come l'India.

"India mon amour" rappresenta in modo esemplare il compendio umano, letterario, spirituale di questo rapporto di Lapierre con un "continente" dalle mille contraddizioni, l'India dell'informatica, l'India sul punto di diventare una potenza mondiale, ma anche l'India dove ancora 60 milioni di bambini non hanno scuola e 200 milioni di abitanti non hanno l'acqua. Ecco, "il valore letterario è tutto in queste pagine, in questa testimonianza che è, soprattutto, una testimonianza d'amore".

Questa la notizia così come trovata in rete e lanciata da alcuni siti specializzati, per lo più abruzzesi. Non mi è sembrato invece di riscontrarne un gran risalto da parte delle emittenti televisive nazionali … eppure in quello scarso minuto in cui è stato passato il microfono al  famoso scrittore e filantropo francese, durante un mini servizio sull’evento trasmesso (credo) durante uno mattina(rai1), ho avuto modo di notare la passione, la determinazione e la bontà che albergano nel cuore di quest’uomo.

Nessun segnale di soddisfazione o motivo di orgoglio personale ha minimamente sfiorato questo grande personaggio, il quale ha solo manifestato la gioia per il premio in denaro ricevuto e che integralmente sarebbe stato da lui devoluto, insieme ai diritti d’autore derivanti dalla vendita del libro in questione, per la nobile causa di salvare i bambini di una bidonville di Calcutta.

Di uomini così ne dovrebbero nascere uno ogni cinque minuti o meglio, uomini così andrebbero aiutati nel loro sforzo di fare del bene per chi ne ha tanto bisogno .. e questo però lo possiamo fare proprio tutti, ognuno partecipando per come e quanto gli è possibile.

Per chi volesse sapere come fare, passo di seguito un link che spiega tutto nei dettagli … beh che aggiungere … diamoci da fare, una gocciolina ciascuno e si può formare un oceano (clicca qui)

Ritornando allo scarso risalto dato dai media alla notizia, ne ho trovata giustificazione” in un post sulla bacheca di un’amica su facebook e che ci dovrebbe far meditare, il post recita così: pubblichiamo più spesso le belle storie, fa bene all'anima e ci rende più sereni, in fondo è il male che fa chiasso, il bene è sempre silente!

Buona giornata a tutti

 
 
 
 
 

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