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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 01 Maggio 2008 da madflirt

GIRL'S NIGHT OUT

Specifichiamo: non sono lesbica. E tantomeno Bisex. Mi piace l’uomo, il maschio. Mi piace fisicamente, e anche mentalmente, così diverso da me. Mi piace per il sapore forte che mi trasmette, per la carnalità quasi a tratti dura, mi piace essere penetrata sessualmente e certo, una donna come potrebbe? Non ho preconcetti, non ne ho mai avuti: vivi e lascia vivere.  E se non fossi attratta fisicamente dall'uomo per ovvi motivi fisiologici, non mi dispiacerebbe innamorarmi di una donna. Ma non è possibile. Perchè anche la mente maschile mi eccita di piu di quella femminile, per quanto in continuo contrasto con la mia.  Questo e il mio limite. E ne sono cosciente.

 

Sul treno che mi porta a Piccadilly, mi rendo conto di quanto sono in ritardo. Lo ero già da prima, anzi diciamolo pure, io sono sempre in ritardo. Mi perdo in diecimila piccole cose e parto da casa quando dovrei già essere all’appuntamento. Ma riesco sempre ad incolpare il treno, il metro, le file all’underground che vanno lente. Anche in questo caso m’aspetto che il metro faccia miracoli e mi porti indietro nel tempo, invece di metterci quei venti minuti di viaggio previsti. Del resto non è colpa mia, ma della vita frenetica. Il lavoro, la scuola, e mai un attimo di tempo. Corro dal mattino quando scendo dal letto fino alla sera quando a letto mi ci corico. E solo li, sul quel letto smetto di correre mentre la mia mente forse continua a viaggiare. Ma oggi finalmente, dopo tante sere impegnate, eccomi qua a concedermi una serata di follie. One night out, una notte di danze. Latine per la precisione. E forse me lo concedo proprio per lei, Amy, che mi aspetta da quindici minuti buoni nel luogo dell’appuntamento mentre io....sono in stramaledetto ritardo...vai treno vai

 

Amy ha gli occhi azzurri come il mare. E’ alta, bionda, bianca seppur sudafricana. E’ bella. Di una bellezza atipica. Una di quelle donne che non ti giri a guardare per strada perchè non appare ma  E’. Amy . si, alla fine se guardi bene AMY E’. E’ bella. La prima volta che la vidi, al corso di riflessologia,  mi trasmise subito quell’ondata di calore che solo poche persone possiedono e sanno dare. Energia. Ci trovammo dal primo momento in sintonia, anche se di diverse convinzioni fondamentali nella vita. Lei molto hippy, molto yoga style, persa in filosofie orientali. Io molto glamour, molto pilates style, persa nei miei sogni occidentali . Chissà che cosa ci accomunava se non questo feeling di base.

A parte il corso a cui eravamo entrambe iscritte, scoprimmo di amare tutte e due le danze latino americane. Frequentavamo gli stessi locali quando ne avevamo l opportunità, e cosi di comune accordo decidemmo di concederci una serata out insieme. Uno di questi giorni, ci dicevamo ogni settimana, mentre i mesi passavano e noi restavamo li a dirci uno di questi giorni. Finchè il giorno, anzi la sera, arrivò.

 

Amy imbronciata, come e quando se la prende con il prof per una spiegazione mancata. Solo lei sa rimproverare con lo sguardo senza dire una parola. E Questa volta sono io quella che viene sgridata.

Sotto l ‘Eros mi appaiono i suoi occhi cupi e il viso imbronciato, ma in un attimo la sommergo con un abbraccio caloroso ed i mille imprevisti che mi fanno sempre ritardare. ...mannaggia a me e al mondo! Sarà il mio sorriso smagliante o l’atteggiamento da bambina, di fatto è che l’attimo dopo siamo solo due ragazze per una notte out. Tutta ad un tratto mi soffermo sulla sua immagine che le giustificazioni per il mio ritardo avevano fatto passare in secondo piano.  Stasera non è hippy, stasera è fantasticamente femminile. Ha un abito lungo e aderante che le accentua il bellissimo fisico con uno spacco mozzafiato a rivelare-non rivelare le gambe lunghe e magre. Un paio di sandali col tacco che la rendono ancora piu alta e diciamolo, tanto ma tanto sexy.

“Amy  ma sei stupenda!!” dico affascinata. Lei arrossisce.

“Anche tu.....” controbatte “come sempre”

Beh....io sono ben poca cosa in confronto. Minuta e latina, un tipo completamente diverso. Che ci farei io in un abito del genere???

 Ridendo corriamo verso il locale,  faccio ciao con la manina al buttafuori che non so come si ricorda ancora di me (è da una vita che non venivo piu qua, ma forse è da molto meno di quanto pensassi)  e ci fa passare. Il locale è già gremito,  le coppie in pista o ai tavolini, la musica allegra e alta. In poco meno di cinque minuti Amy ha gia incontrato uno che la invita a ballare e io rimango fuori pista a guardarla. E’ divina. Lo spacco che si apre e si chiude mosso dalla grazia dei suoi movimenti.  Ha stile. Ha il ritmo. Ha tutto. SE fossi un uomo me la farei!

 

“io ho un ragazzo e tu?”

Il caffe bollente, le solite chiacchiere all intervallo. E’ la prima volta che entriamo nel personale. Poi da una riservata come Amy non mi aspettavo una domanda simile. Sarà stato il fatto che abbiamo praticato assieme oggi, lei ha fatto un trattamento di riflessologia a me e io a lei. Da studenti dobbiamo farci da cavie a vicenda. Il contatto delle sue mani calde sui miei piedi mi aveva procurato una piacevole sensazione di benessere. Energia positiva. Energia. Tutte cose belle.

“beh io esco con uno, ogni tanto. Ora non ho tempo per un ragazzo”

“Ma se t innamori?” chiede lei curiosa “cosa vuol dire non ho tempo? Se accade?”

Rido convinta “non può accadere perchè non ho tempo. Lo evito. Se non vuoi innamorarti è semplice. Basta stare distaccati. “

“Non mi sembri una distaccata. Sembri invece molto passionale” Questa volta sono io ad arrossire. E’ come se mi avesse strappato di dosso i vestiti in mezzo al corridoio del college.

“la passione si puo arginare. Poi ora la mia passione e la musica. Ho la band, il conservatorio, tutto ciò che mi passa per la testa sono le arie che devo scrivere. Il resto...non mi frega. Anzi sai che ti dico? Per me gli uomini sono solo stronzi e possono andare a quel paese!”

“Su questo ti posso solo dare ragione! Ho un ragazzo ma sono femmista al 100%” . Ridiamo. E passiamo oltre

 

Sono una difficile quando si tratta di ballare. Un po’ come con gli uomini. Sorrido a tutti ma mi concedo a pochi. Pochissimi. Quando decido di scendere in pista devo veramente essere convinta. Perche se non lo sono, dopo pochi passi mi ricredo e mollo li. Allora tanto vale non iniziare neanche.

Il tipo mi sembra credibile e carino. E’ alto e magro, capello riccio e lungo. Giovane. Sembra quasi italiano ma salta fuori che viene dal venezuela. Javier. Ci parlo quei pochi minuti per instaurare un minimo di conoscenza, ma lo avevo già osservato ballare e mi pare uno bravino. Non che io sia una Carrà dei latini, anzi...sono convinta che occorra feeling piu che tecnica,  complicità più che precisione. E soprattutto la comunicazione. Guardarsi negli occhi, sorridersi, e sapere che anche senza conoscersi ci si intende. Non e cosi semplice. Con Javier invece viene bene. Lui mi guida. Lui fa i passi semplici. Lui mi parla. Lui mi guarda. Lui mi sorride. Ma appena dice che gli piaccio si rompono le righe. Io guardo Amy che continua a piroettare come una trottola instancabile e mi sento annoiata da questa danza con Javier priva di coreografie e distacchi corporei. Forse me ne devo andare. Sarà stato quel suo “mi piaci” e percepisco che è un altro che ci prova. Lo saluto e lo lascio in pista da solo. Non posso neanche immaginare che questa sera è solo l ‘inizio di una storia passionale e controversa che poi durerà mesi, anzi anni. ...proprio con  lui,...con Javier... Se qualcuno me lo avesse detto, non ci avrei creduto

 
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