Creato da arth2006 il 26/10/2007
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SAN PETRONIO
- Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna,
- e il colle sopra bianco di neve ride.
- È l'ora soave che il sol morituro saluta
- le torri e 'l tempio, divo Petronio, tuo;
- le torri i cui merli tant'ala di secolo lambe,
- e del solenne tempio la solitaria cima.
- Il cielo in freddo fulgore adamàntino brilla;
- e l'aër come velo d'argento giace
- su 'l fòro, lieve sfumando a torno le moli
- che levò cupe il braccio clipeato de gli avi.
- Su gli alti fastigi s'indugia il sole guardando
- con un sorriso languido di vïola,
- che ne la bigia pietra nel fosco vermiglio mattone
- par che risvegli l'anima de i secoli,
- e un desio mesto pe 'l rigido aëre sveglia
- di rossi maggi, di calde aulenti sere,
- quando le donne gentili danzavano in piazza
- e co' i re vinti i consoli tornavano.
- Tale la musa ride fuggente al verso in cui trema
- un desiderio vano de la bellezza antica.
S.PETRONIO 2
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Chi può scrivere sul blog
Dire in poche parole cos'e' Bologna(la mia citta')nell'anno 2007 e'difficile e penoso allo stesso tempo.e'meglio non soffermarsi troppo sull'attualita',che ,anche per un ottimista e amante della vita tranquilla e divertente come me,e'talmente piena di controversie che mi ha spinto a tuffarmi nel passato.Come che nel passato non ci fossero problemi...qualcuno mi ha puntualizzato.E vero ,la storia della nostra citta'e'piena di aspetti duri e difficili.Ma almeno ,nel passato,nell'analisi della sua storia che sto per presentarvi,lasciatemi la liberta'di raccontare aspetti piacevoli,con i misteri,idubbi,le curiosita'che fanno di BOLOGNA UNA CITTA'VERAMENTE UNICA.
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UNA CITTA' SENZA UN FIUME.Una riflessione molto importante:provate a pensare ad una citta'cosi'antica che non ha nessun corso d'acqua che l'attraversa.Tutte le citta'che non si trovano sul mare hanno un fiume almeno vicino;Bologna e' attraversata da un torrente interrato sotto al suo centro dal nome celtico fatato:Aposa,avesa,aveza o la veza.E il nome di una regina umbra ,dice una leggenda sconosciuta ai piu',ma quello che mi colpisce e'un'altra cosa:l'AVESA,cosi'mi piace chiamarlo,e'un rigagnolo d'acqua a regime torrentizio,che appunto per questo a volte improvvisa piene inaspettate allagando,in antichita'vari terreni circostanti.Ma non credo che gli umbri che si isediarono in questo territorio poco prima degli etruschi trovarono un vero fiume.Puo'essere che l'aposa fosse piu'grande di come lo vediamo....ma sono il Reno e il Savena i veri fiumi su cui una citta'poteva sorgere.Inoltre e' molto controverso il vero tracciato dell'aposa, come vedremo .
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CITTA' FRA LE PIU'MISTERIOSE.E'dunque probabile che il Reno e il savena fossero molto piu'vicino al centro della citta'.Anche su questo argomento ci sono una serie di ipotesi molto dibattute e anche le mie ricerche hanno portato a varie conclusioni affascinanti.I misteri sulla citta'si moltiplicano man mano che ci si addentra sull'argomento Bologna.
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LA CHIESA PIU'GRANDE DEL MONDO.Ad un certo punto della sua storia,a Bologna si decide di costruire una basilica di grandezza unica al mondo.Perche' a Bologna e non a Roma?Non e' facile rispondere anche a questo interrogativo;il cantiere della basilica di san Petronio inizia;per la costruzione della basilica piu'grande del mondo si rade al suolo un intero isolato nel centro della citta'.Anche la chiesa di S.ambrogio viene distrutta(in piccola parte coiglobata nella grande basilica).La chiesa piu'grande,forse l'edificio in assoluto piu'grande dopo le piramidi egizie sta per essere costruito in questa citta'dalla collocazione importantissima,ma dallo spirito assai contrario ai valori cristiani;i bolognesi non sono per niente portati ai comandamenti...anzi!Ci sono adirittura fanciulle che nel dodicesimo secolo( !!!! )fanno il bagno nude nei corsi d'acqua della citta',causando scomuniche papali!Certo ,non per questo ,ma inspiegabilmente il cantiere della basilica viene interrotto:la chiesa piu'grande del mondo deve essere costruita a Roma!
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IL CENTRO DEL MONDO! E ovviamente oltre modo dibattuto dove sia e sopratutto se esista un luogo che si trovi al centro del nostro pianeta.E'sempre opportuno ricercare nei libri antichi dove leverita'sono piu'sicure in quanto non era necessario vendere delle copie di un testo per essere famosi.Nei testi antichi di una enorme biblioteca mi sono impossessato di una preziosa informazione.IL CENTRO DEL MONDO SI TROVA..O MEGLIO SI TROVAVA SU UN ISOLA DEL FIUME RENO,DALLE PARTI DI BOLOGNA.Su qull'isoletta i triunviri romani ,nell'autunno del 43 avanti cristo ! Ottaviano,Antonio e M.E.Lepido si spartirono il MONDO.Perche'scelsero proprio quell'isola sul Reno? e dove si trova ora quel punto,visto che il reno ha cambiato il suo corso inalveandosi in un altro punto del suo conoide?
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LA SANTA INQUISIZIONE.Nel 1233 viene istituito a Bologna il tribunale dell'iquisizione,affidato diciamo,all'ordine dei domenicani.perche' proprio a Bologna? E'una domanda ricorrente ,ma sulla nostra citta' i misteri si infittiscono e si tingono di sangue.Misteri,maledizioni che ancora oggi serpeggiano nell'aria.Cosi' come la nostra esistenza e' influita dagli orrori di un tempo,anche le magnifiche testimonianze culturali esplose sotto il cielo bolognese.Pensate che la rivoluzione industriale ,l'avvento dei mezzi di locomozione le moderne tecnologie ,i bolidi della formula uno ,esistono grazie ad un invenzione redatta a Bologna.Infatti Gerolamo Cardano tra il 1560 e il 1570 insegno' a bologna.in quel periodo rese noto il GIUNTO che prese il nome di CARDANICO che e' alla base del MOTORE.In quel periodo Cardano venne condannato dall'inquisitore per aver compilato l'oroscopo di gesu' cristo.
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Ci sono donne
e uomini che hanno l'abitudine di non scherzare col fuoco e la capacità
di saperlo dominare ed estinguere. Conoscono la ricetta per affrontare una malattia
che nel nome è, allo stesso tempo, dolorosa metafora e invocazione sofferta
di esserne liberati.
I
guaritori del fuoco di Sant'Antonio sono in tutta Italia, la loro sapienza ha
diversi modi e rituali ma, pare, la stessa efficacia. L'unica possibile secondo
loro, perché il fuoco di Sant'Antonio (o herpes zoster, infezione
dei nervi che si estende ad alcune zone della pelle provocando un'eruzione dolorosa
di vescicole che in seguito formano una crosta, con il dolore che può perdurare
per mesi o addirittura per anni, anche dopo la guarigione dell'eruzione cutanea)
è malattia difficilissima da curare e, senza il loro intervento, senza
i loro segni, continua ad allargarsi e non dà tregua. Tanto che, spesso,
sono gli stessi medici a indirizzare i pazienti verso queste cure "alternative".
Sant'Antonio
Abate, che curava il "fuoco" |
In
effetti, conferma l'enciclopedia medica, "una volta che l'eruzione cutanea
è comparsa in fase totale, non esistono molte possibilità per influire
sul decorso della malattia; per alleviare il dolore si può provare con
stimolazione della pelle mediante frizioni intermittenti, passaggio di corrente
elettrica alternata attraverso la pelle, applicazione locale di calore, nebulizzazioni
fredde e resezione chirurgica dei nervi, ma - conclude sconsolata la stessa enciclopedia
- nessuno di questi sistemi si è dimostrato costantemente efficace".
E allora davvero non resta che rimettersi nelle mani "antiche" dei guaritori
popolari.
Alcuni
si sentono dei predestinati, come in alcune zone della Toscana, dove, per poter
curare, bisogna essere l'ultimo di sette figli, tutti maschi o tutte femmine,
e non c'è possibilità di tramandare questa capacità a nessuno:
è qualcosa che uno ha già al momento della nascita o non potrà
avere mai. Naturalmente, con queste condizioni, era più facile trovare
un guaritore anni fa piuttosto che oggi e ormai la "virtù", questo
segno del destino, dovrebbe essere in mano a pochi. Ma quei pochi sanno che non
possono sottrarsi, rifiutare non si può, e allora al malato con pazienza
si ripetono i segni della croce quattro, cinque volte, fino a quando si "sente"
che si deve smettere; ma poi si ricomincia dopo mezz'ora, e poi ancora e ancora,
fino a stremare il male, prima che il male non stremi il paziente, o il guaritore.
Ogni paziente è accolto, che creda o no nelle loro mani e nelle loro formule
fa lo stesso, tanto una volta guarito si ravvederà, e nulla è dovuto
in cambio, al massimo un presente di riconoscenza che, si può esserne sicuri,
arriverà.
Non
sempre la "virtù" è un segno, a volte è il risultato
di un antico sapere che si tramanda con scrupolo, parola dopo parola, gesto dopo
gesto. Come dall'altra parte degli Appennini, in Emilia, dove il fuoco si segna
in un cerchio con la biro e su quel segno si fanno delle croci, dispari, mi raccomando,
e non meno di tredici; si pronunciano formule e invocazioni da non rivelare a
nessuno (se non a chi si vuole che impari), da tenere segrete perché sono
cose serie, sono cose che danno aiuto. Il male, circondato dal segno, si ritrae
e il dolore sparisce, ma il paziente deve tornare per tre giorni di seguito: se
si vuole guarire del tutto ci vuole tempo e pazienza.
Ma
il fuoco che è fuori è anche dentro e allora in Basilicata, per
curarlo, si prende il sambuco (le foglie se è estate, gli steli se è
inverno), si fa bollire, e si fa bere l'acqua al malato; poi, con l'acqua che
resta, si fanno gli impacchi. Ma non basta, ci vuole anche l'altra cura. Per tre
martedì di seguito (il martedì è il giorno di S. Antonio)
si accende un fuoco, si mette il dito nella cenere e si ripete questa formula:
"S. Antonio da Padova venisti, tredici grazie facesti, dispensane una
a quest'anima di Dio, spegni questo fuoco a quest'anima di Dio". Infine
si prendono tutte le braci, si spargono per strada e si ricomincia la litania:
"Come si spegne questo fuoco in mezzo alla strada, spegni questo fuoco
a quest'anima di Dio. Tu sei il patrono del fuoco. La virtù è tua
e non mia…". Una formula che questa volta, dunque, non è
segreta ma ha la stessa efficacia. Garantiscono i "miracolati".
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E' ora di chiarire un po'di cose sulla storia di Bologna e dintorni.C'era un mondo,intere comunita',antiche parrocchie,che vivevano ed anno vissuto per molti secoli,in stretto contatto con il fiume Savena;non si trattava assolutamente del territirio dell'odierna San Lazzaro,ma di quell'enorme bacino che dalla via toscana ,attraverso la via emilia,fino a S.egidio (l'odierna S.Donato)e attraverso la fiera,la Dozza in direzione nord che e'il vero TERRITORIO DEL SAVENA !La diversione di questo strano ed affascinante corso d'acqua ,nell'Idice e' avvenuta in tempi abbastanza recenti (1770 circa),sfruttando il vero corso d'acqua di San Lazzaro ovvero il piccolo rio Polo,il cui alveo e' quello in cui le acque del Savena scorrono ora.
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Inviato da: arth2006
il 27/10/2007 alle 04:01
Inviato da: Betta29
il 26/10/2007 alle 09:40