Post n°6 pubblicato il 08 Novembre 2013 da TopBancario
Il dollaro è moneta di scambio internazionale dal a seconda guerra mondiale ad oggi. E’ infatti alla fine del secondo conflitto che con gli accordi di Breton Woods del 1944, mentre i tedeschi erano sulla strada della disfatta, che venne decisa la supremazia della moneta statunitense, quel dollaro il cui andamento avrebbe condizionato in futuro gran parte degli equilibri geopolitici mondiali. al 1973 in poi, però in seguito alla serie di svalutazioni del dollaro iniziano a crearsi le prime crepe sulla valuta. Le materie prime, sempre pagate in dollari vedono un cambio di rotta sul dollaro quando alla triade del West Texas Intermedie Crude, United Arab Emirates Dubai Crude del Norway Brent Crude, si affianca l’apertura della Borsa valori di Kish, in Iran, evento non solo che destabilizza la moneta, ma che elegge a rango di potere il nemico peggiore degli Usa: l’Iran. Da qui l’escalation che porta la Cina a un accordo con l’Iran e la Russia per la fornitura di petrolio pagando in valuta locale, quello yuan che oltre i confini nazionali non aveva valore. Fino ad oggi. |
Post n°5 pubblicato il 01 Ottobre 2013 da TopBancario
Perchè il metallo prezioso è stato venerato da sempre? In realtà è una domanda interessante perchè altri metalli e pietre preziose hanno avuto i loro momenti di gloria, momenti che, inesorabilmente, hanno visto un declino, prima o poi, sia cronologico che storico. Un esempio può essere il turchese, particolarmente apprezzato dalle tribù dell'America precolombiana, così come anche il corallo tra gli antichi Romani. Invece l’oro ha la caratteristica di essere ammirato non solo da moltissimi popoli, ma di essere rimasto tale anche nel corso dei secoli. Altro esempio arriva dall’India dove le popolazioni locali hanno eletto l’oro oltre che a simbolo di ricchezza anche a elemento sacro e per questo motivo non esitano a indebitarsi per riuscire a donarlo alle varie divinità. Non solo, ma l’esempio più conosciuto è il suo accostamento con il Sole e con la divinità ad essa riferita. In particolare nell’antico Egitto con il faraone Akhenaten e la mitica regina Nefertiti che crearono il culto monoteista del Sole. Forse sono stati proprio presupposti simili a far accostare, nel tempo, il potere metafisico della religione a quello economico dell’oro, creando poi alla fine l’equazione dell’oro in mano a caste sacerdotali, prima, ed economiche oggi. E in effetti, guardando al passato, bisogna considerare che l’oro ha una storia di oltre 6 mila anni ed è “valutato” da oltre 2 mila e cinquecento. MA se due mila anni fa il concetto di “bene rifugio” poteva ancora non essere stato elaborato, se ne deduce che il ruolo preponderante di investimento lo si è avuto solo in un’epoca recente. Prima di tutto, ovviamente, in oro erano le monete più pregiate e quelle con maggior valore: era perciò portatile, sotto forma, appunto di denaro, divisibile, in multipli e riconoscibile facilmente. Nella storia,ma non in quella recentissima, ha registrato una stabilità sorprendente, cosa che lo ha reso appunto un bene rifugio, non tanto per la sua versione “gioiello” quanto quella più complessa, di oro fisico. In questo caso, infatti, può essere venduto in tutto il mondo e in qualunque piazza. Non solo, ma da ultima annotazione è bene ricordare che proprio per queste sue caratteristiche dovrebbe essere presente, e qui ritorniamo ai giorni nostri, in ogni portafoglio di investimenti, anche se in parte diversa a seconda dell’e esigenze del singolo investitore.
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Post n°4 pubblicato il 19 Luglio 2013 da TopBancario
Le filiali che Unicredit può vantare in Cina (Hong Kong, Shanghai e Canton) sono solo l'ultima testimonianza di una lungimiranza che il gruppo ha dimostrato nei confronti dell’oriente, luogo cui si rivolgeva già da tempo. Tempo lontano, si parla di secoli, ben prima che il gruppo nascesse dalla fusione di quelle decine di realtà che lo hanno contraddistinto in una sigla come quella, appunto di Unicredit. E le basi sono state preparate addirittura già dall’ultimo anno del diciannovesimo secolo, con l’entrata in scena, sul panorama dell’Estremo Oriente, di Alberto Treves che, in qualità di rappresentante del Credito Italiano, puntava a creare un organismo che permettesse la razionalizzazione degli scambi e un ampliamento dei servizi bancari anche in virtù del fatto che la vena commerciale della Cina era storicamente riconosciuta e ampiamente sfruttabile. Già da allora. Il tutto nell’ambito di un più vasto progetto di scambio con quelle che allora erano ancora chiamate Colonie, dal momento che di colonie si trattavano. Era l’epoca delle ultime esplorazioni, dei resoconti che si affidavano sempre più alle cronache e molto meno ai romanzi, l’epoca dei dei grandi accordi commerciali fra potenze ( che, appunto, governavano un territorio, senza che il territorio stesso (popolazione in primis) venisse coinvolto nelle trattative. L’alba del 1900 era prossima e personaggio com Enrico Rava e a Guglielmo Pfzmajer creavano la Società Italiana per il Commercio con le Colonie. Nasceva in quell’occasione la filiale di Shanghai. Da questo primo nucleo, partì un’azione ben più vasta, sostenuta anche dal governo stesso che aveva individuato e potenzialità dell’”arrivare primi”. |