Boss O'Leany

LAVORO AL VILLAGGIO

Sono felice. Oggi è passata a trovarmi la Pupetta. E io ho colto l'occasione per invitarla a cena, a sperimentare il mio nuovo barbecue in muratura.
E' stato semplicissimo. M'ha citofonato.
"Ciao" ha detto, senza tante manfrine. Mi piace la Pupetta. Aria innocente, aspetto fanciullesco e tanta, tanta decisione. Lei fa così. Quando vuole passa. Si invita a cena. E, molto spesso, si fa possedere a fine serata. Prima di andare via, senza nemmeno salutare. Ti fa sentire un uomo oggetto, ma a me piace.
Ora è lì, seduta sulla poltroncina. Sorridente, abbronzata, stringe in mano un bicchiere di Muller Turgau che le ho versato poco prima. Il fastidio di ieri sera, del mio rapporto con Laura, svanisce. Ha un suo significato che scopro soltanto quando sento sulla pelle il calore del barbecue e quando il naso viene inebriato dal profumo delle due orate che stanno sfrigolando sulla griglia.
"Allora? Come va?" sarà la terza volta che le faccio la domanda ma la pupetta non risponde.
"Ho voglia di fare sesso. Qui, sul terrazzo"
"Devo togliere le orate che sennò si bruciano"
So che suona male, ma per me il barbecue è una religione. Far bruciare due orate, al prezzo che l'ho pagate, sarebbe un vero suicidio. Conosco i miei limiti. Sono schiavo del sesso e dei soldi, ma non ci posso fare niente. E' la mia natura e a lei piaccio anche per questo.
"Potevamo andare all'Art Cafè, se dovevamo pensare solo a mangiare" fa lei stizzita.
"Mi sono rotto dell'Art Cafè. Ormai ci vanno tutti. E chi ti regala questo?"
Le faccio vedere il panorama. L'appartamento si affaccia su un parco. Lontano ci sono le luci dei Castelli che sembrano addobbare un quadro scuro, caravaggesco.
Poso il forchettone. Mi levo la parannanza. Do una lieve passata ai capelli - che ho rasato da poco - per levare l'odore di fumo. Lei continua a guardare il paesaggio. sembra non si stia accorgendo di nulla. In realtà lo so che è lì che freme perchè la sfiori, perchè la baci. Arrivo da dietro. Prendo i suoi seni tra le mani e le do un bacio sulle labbra. Lei geme. Si alza. Si mette in ginocchio sulla poltrona. Fa un segno.
Squilla il telefono.
"Signor O'Leany?" una voce maschile. L'ho già sentita.
"Con chi parlo?"
"Sono il signor Tavazzi, del Villaggio dove è atteso per fine Agosto"
"Ah! Che piacere sentirvi. Come va?" la pupetta si è alzata in piedi e adesso è lì che si strofina. Dall'altra parte Tavazzi sta snocciolando cifre, accessi giornalieri, chili di frutta e di alcol. "Mai vista una cosa del genere" oppure "Roba da non credere". Lei intanto mi bacia sul collo. Non riesco a concentrarmi.
"Mi scusi, signor Tavazzi"
"prego, prego"
"Senti" faccio rivolto alla Pupetta "questa è una questione di lavoro. Ti voglio anche io, ti desidero, ma tra cinque minuti, ok?" le do un bacio sulla guancia, lei fa il broncio e si va a mettere seduta sulla poltroncina. Scrollo le spalle, che ci posso fare se non capisce?
"Scusi signor Tavazzi, dove eravamo rimasti?"
"Le dicevo. Qui è un vero e proprio carnaio. Non ce la si fa più. C'è tanta gente, ogni sera vengono serviti un migliaio di cocktail, si balla fino al mattino. Sembra di stare a Rio per il Carnevale. E serve personale"
"Scusi... ma... personale... di che genere?"
"Senta signor O'Leany. Non bado a spese. Se lei viene giù domani io le garantisco 1000 euro a settimana per 6 settimane"
"D'accordo... ma cosa devo fare?"
"Guardi. Qui c'è una banda di francesi e di spagnole che sono delle assatanate. Servono professionisti che le calmino un pochettino. Anche perchè non posso, tutte le sere, coinvolgere il personale del ristorante e del bar. Dovrebbe vedere con che facce vanno in giro la mattina..."
Rido. Non m'era mai capitato di andare in un Villaggio e di trovare una sitauzione da orgia perenne.
"Allora... affare fatto?" incalza il signor Tavazzi.
"Affare fatto"
Sento dall'altra parte della cornetta silenzio. Poi una frase distante. "che ti ha detto?". "Ha detto si" dice Tavazzi ad un interlocutore che non conosco. "Chiedigli se può portare qualcuno, pure il fratello".
"S-senta" il signor Tavazzi mi sembra imbarazzato "non è che ha qualche amico che vuol venire qui?"
"Non saprei..." in realtà sto passando in rassegna tutti i colleghi che potrebbero farmi compagnia. C'è il Sardo che è impegnato in una produzione austriaca, Er Mario che sta in vacanza con tutta la carovana dei suoi locali hard. Chi potrei chiamare? Panda potrebbe fare al caso nosto. Un pornodivo con la passione della Valetudo. Si sa difendere bene, sia sul ring che in camera da letto. 
"Guardi che il suo amico prenderebbe 600 euro a settimana e a lei ne spetterebbero altri 200 per averlo reclutato"
"Non si preoccupi. Un amico lo porto"
Ci salutiamo. Vado verso il barbecue. Tolgo le orate e le metto nel piatto. Prendo l'intingolo, preparato apposta. E lo verso sul pesce, con cura.
"Vieni qui"
Faccio un gesto alla Pupetta. Lei mi guarda, all'inizio è titubante. Poi nota l'eccitazione che si è impadronita di me e si decide. Viene verso di me, mi pianta le tette sul petto. La stringo.
"Le orate si devono condire, ma se vuoi..." e le faccio sentire l'arnese "qui serviamo altro pesce"
Lei ride e mi schiocca un bacio sulle labbra. Inizio a spogliarla. Lei sbraita.
"Come vai veloce..."
"Domani devo partire presto" lei non capisce.
"Per lavoro"