Creato da bossoleany il 03/08/2006
le avventure private del più grande pornodivo irlandese

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EROTIC COFFEE

Post n°6 pubblicato il 22 Agosto 2006 da bossoleany

L'altro giorno stavo stravaccato a casa, sul divano, a gustarmi un film sul satellitare. Non porno. Era precisamente un noir, di quelli americani. L'ho voluto seguire in lingua originale. Mi squilla il cellulare, poco, giusto il tempo per segnalare un messaggio ricevuto. Dal display vedo che si tratta sempre di lei. Fra2. Sta per Francesca, ma non quella del lavoro. L'altra. Francesca quella che ho conosciuto, tempo fa, davanti al grattacheccaro di Ponte Milvio.
"Andiamo a prendere un caffè?"
Sono incerto. Francesca da me vuole una cosa sola. Me lo disse anche la prima volta che mi vide. Esordì con un "non puoi capire quanto mi fai sesso", che veniva accentuato da quegli occhi azzurri che chiudeva ripetutamenet e da quelle labbra che continuava a mordersi.
Ora, però, dopo questa vacanza in cui avevo dovuto far ricorso alle riserve più nascoste della mia voglia di sesso, non è che l'incontro con Francesca si prospettava invitante. Decido di non rispondere. Continuo a guardare il noir. Il telefono risquilla. Sempre un SMS.
"Allora? Che fai non rispondi? Non ti manco?"
So che sarebbe venuta fin qui. Sa dove abito e non avrebbe esitato a venire a prendersi quello che desiderava. Più sicuro incontrarsi fuori da queste quattro mura. "Ad una donna nuda non puoi dire di no. Mai" mi ripeteva sempre il mio produttore, nei pochi momenti di crisi che mi sono capitati durante la mia carriera.
"Ci incontriamo al Bar vicino al supermercato" le scrivo "tra mezz'ora". Tempo di lavarmi e vestirmi. Devo anche ricordarmi di stamparmi un sorriso sulle labbra e di riaccendere lo sguardo languido che a lei piace tanto. Non so se vi ho già detto che a me piace pure fare l'uomo oggetto ma non sempre. Diciamo. Almeno non oggi e non con Francesca, che mi martella da un paio di anni e che, se doveste chiedermelo, non saprei nemmeno dirvi quale pizza ordina. 

All'appuntamento arriva puntuale. Mi faccio già trovare seduto al bar. Ordiniamo. Il cameriere ci porta due caffè. rimaniamo da soli. non scambiamo nemmeno una parola. Lei mi fissa e io, ogni tanto, abbozzo lo sguardo languido. Lei sembra sciogliersi. Mordicchia sempre il labbro. Vedo quegli incisivi, bianchissimi, premere sulle labbra con il rossetto violaceo. E' vestita con uno di quei completini leggerissimi, da mare. Ai piedi porta delle infradito. Si è tagliata i capelli, ma non oso dirglielo. So che non me la scrollerei più di torno. Vede che glieli sto guardando, se li tocca e mi sorride. I capezzoli si inturgidiscono e glieli vedo attraverso il vestitino. Come al solito non porta il reggiseno.
Dopo un po' sento un piede poggiarsi sull'interno coscia e procede, sinuosamente, verso il centro. Arrivata a meta inizia a muoverlo a destra e a sinistra. Non riesco a eccitarmi più di tanto. Mi vergogno. I tavolini sono di plastica e i vicini staranno osservando tutto. Più di qualcuno pensa si sia trovato suo malgrado sul set di un film porno. La reazione è naturale: consuma in fretta, prende la sua roba e se ne va. Altri, invece, rimangono incuriositi. Per lo più sono ragazzini, ma c'è anche una coppia di anziani che, intanto, inizia a strusciarsi. Francesca continua. L'ha incoraggiata un mio ulteriore indurimento nelle parti basse.
A salvarmi è il proprietario del locale.
"Boss... mica vorrai farlo qui nel mio locale, vero?"
Sorrido. Mi alzo e me ne vado. Nemmeno mi volto a vedere Francesca che, tutta imbarazzata, si rimette l'infradito, tutta rossa e piena di vergogna.

 
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