Creato da bossoleany il 03/08/2006
le avventure private del più grande pornodivo irlandese

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Amore: come fare?

Post n°9 pubblicato il 25 Agosto 2006 da bossoleany

Scrivo da Milano. L'incontro con il produttore è andato più che bene. Mi piace il soggetto, la sceneggiatura. Sono affascinato dalla prospettiva di recitare in questo film perchè trovo che il film possa essere anche autobiografico. Si parla di un uomo che diventa un oggetto per le miriadi di donne che desiderano andare a letto con lui. E' stato facile calarmi nella parte. O anche provato un paio di scene che non mi convincevano. A fare da sparring partner una spagnola, segretaria del produttore, che si è prestata volentieri al ruolo. Ho accettato la parte, firmato il contratto, pranzato. Mentre stavo schiacciando un riposino è squillato il cellulare. Era Saretta76 che mi chiedeva se potevamo vederci alle 20 per un aperitivo. Veramente due ore dopo avrei appuntamento con Jessika80 proprio sotto l'albergo. Non so cosa risponderle. Non so cosa dirle. Saretta76 è famosa per le posizioni assurde che assume. Una volta abbiamo anche fatto un film togheter. 'L'acrobata anale'. Due ore di hot sex che è stato selezionato per gli oscar annuali del porno. Solo che Saretta76 è uscita dal giro per una brutta storia di droga. Vorrebbe rientrare, lo so. Ho anche provato ad aiutarla, facendola recitare in qualche filmetto. Ma sta a rota... viene sempre sul set con il naso infarinato. E' cocainomane. Sta sempre stralunata. Ho perso anche un film per colpa sua. Decido. Faccio finta di niente. Non le rispondo. Spero che la questione possa ritenersi chiusa qui. Dopo un'oretta lei risquilla. Poi arriva un messaggio. Il tono è sempre cortese. nonostante tutto ha conservato un'ottimo sense of control. "Allora? Aperitivo confermato?". Mi capita di pensare: "forse è uscita dal giro", "s'è ripulita". Non so se avete presente cosa sono gli aperitivi a Milano. Delle vere e proprie cene. Dalla pasta alla pizza passando per l'insalata di riso. Prendo il cellulare in mano. Inizio a comporre il messaggio.
"Stasera... alle 20... ma dove?"
Dopo qualche minuto la risposta.
"Porto io un aperitivo da te... ho tanta voglia di te"
Sbianco. Un'altra volta sono ricascato nel tranello. A questo punto me la voglio giocare.
"Alle 22, però, devo vedere un'altra"
"Per due ore ti voglio tutto mio".
Rimetto a posto il cellulare dopo averle inviato un messaggio con l'indicazione del mio hotel.  Mi rimetto a dormire. Due ore con Saretta76 sono come disputare la maratona di New York. E poi c'è Jessika80... magari m'alleno per il film.

Domani vi posto il resoconto


 
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DIMENSIONI DELLO STRUMENTO DEL PIACERE

Post n°8 pubblicato il 24 Agosto 2006 da bossoleany

Il titolo è di grandi dimensioni. Un segnale per far capire che, inutile nascondersi dietro un dito, ad una donna piace, sempre e qualsiasi cosa vi dica, un pene che si faccia rispettare. C'è un vecchio detto, a Roma, che ripeteva sempre il mio regista preferito, Frank Trumpet:"Nè lungo che sfondi, nè largo che otturi... ma duro che duri". Ecco. Le dimensioni sono una condizione necessaria ma non sufficente, come si dice in matematica. Bisogna saperlo usare, tenendolo debitamente allenato. Per noi pornodivi la vita è facile, lo teniamo sempre in tiro... e impariamo col tempo, anche a comandarlo a bacchetta. Per una donna siamo il Top e le mie fans, che iniziano ad affacciarsi timidamente su questo blog, ve lo possono confermare. Sono il più generoso tra le pornostar, e non soltanto a livello di cuore... ;-)

Adesso, perdonatemi, ma devo andare all'incontro con il produttore che vi accennavo. Parto per Milano e vado a trovare Jessika80 per farla rilassare un pochettino e per insegnargli come usare la boccuccia di rosa che si ritrova.

Ci vediamo tra un paio di giorni.

 
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RAPPORTO ORALE: COSA GRADISCO

Post n°7 pubblicato il 24 Agosto 2006 da bossoleany
Foto di bossoleany

Dopo i commenti di due mie fiamme - Jessika80 e FocosaeDisponibile - volevo dare una risposta che potrebbe servire di aiuto a tutte le donne che si trovano in difficoltà ad affrontare un rapporto orale con il proprio uomo. Intanto un teorema di fondo: il rapporto orale è come la ciliegina sulla torta o la panna sul gelato. Va fatto sempre.

SUSSULTORIO/BASCULATORIO FOR EVER
Il rapporto orale, comunque, lo prediligo con un movimento basculatorio e sussultorio, ma non è soltanto quello, cara Jessika80 ad essere importante. E dovresti sapere, dopo il nostro ultimo incontro che non siamo soltanto pistoni da mettere in moto attraverso uno sfregolamento basilare. Bisogna fare di più. Quando vengo a Milano per la fine del mese voglio notare già dei consistenti miglioramenti. Ti chiederai, magari impanicata, cosa pretende il tuo caro Boss. In una donna che si accinge a fare il rapporto orale sono importanti anche i gesti collaterali. Per esempio. In questa vacanza/lavoro nel villaggio a Formentera ho potuto trovare FocosaeDisponibile che è una maestra dei rapporti orali - un saluto e un bacio dove sa lei - e che la pone, almeno per ora, al primo posto nella graduatoria estiva. Perchè? Semplicemente perchè quando lo fa ti guarda, dritto negli occhi. Li socchiude leggermente, anche se continua a lavorare. Ti graffia con le unghie lunghe i muscoli addominali - che ho messo su dopo anni e anni di palestra - e ogni tanto ti pianta le unghie dietro alle natiche.
E' importante che a questi gesti non venga data quella ripetitività che sa tanto di catena di montaggio.
Alla fine il rapporto orale è una poesia, bisogna saperla recitare, con la stessa intensità dall'inizio alla fine. E come le poesie sono diverse l'una dall'altra anche i rapporti orali non devono essere sempre gli stessi. C'è il rapporto orale pre-rapporto e il rapporto orale post-rapporto, per esempio. E capirne la differenza è fondamentale per poter soddisfare il proprio uomo. Il primo rapporto deve essere energico, stimolante, galvanizzante, deve far prefigurare quale sarà la vostra disponibilità e la vostra apertura nel futuro prossimo. Il secondo, invece, dovrà avere la funzione di 'chiusura in bellezza'. Inutile negarlo. Più romantico, più disponibile, soddisfatto. Come si può fare un rapporto orale soddisfatto? Lento, fino in fondo, con gli occhi chiusi. 
CAPITOLO A PARTE MERITANO I DENTI.
Perchè è facile domandare denti si o denti no. Così, a secco, direi Denti si. Tutta la vita, come dicono i coatti romani. Però dipende. E' facile dire denti si. Ma poi si rischia di soffrire. Per cui dico. Denti si, ma dipende come. Perchè se i denti non sai usarli... allora ti dico denti no. Se invece li sai usare ti chiedono di farmene due, consecutivi.

E comunque. Commentate, postate... vi SODDISFERO' tutte.

 
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EROTIC COFFEE

Post n°6 pubblicato il 22 Agosto 2006 da bossoleany

L'altro giorno stavo stravaccato a casa, sul divano, a gustarmi un film sul satellitare. Non porno. Era precisamente un noir, di quelli americani. L'ho voluto seguire in lingua originale. Mi squilla il cellulare, poco, giusto il tempo per segnalare un messaggio ricevuto. Dal display vedo che si tratta sempre di lei. Fra2. Sta per Francesca, ma non quella del lavoro. L'altra. Francesca quella che ho conosciuto, tempo fa, davanti al grattacheccaro di Ponte Milvio.
"Andiamo a prendere un caffè?"
Sono incerto. Francesca da me vuole una cosa sola. Me lo disse anche la prima volta che mi vide. Esordì con un "non puoi capire quanto mi fai sesso", che veniva accentuato da quegli occhi azzurri che chiudeva ripetutamenet e da quelle labbra che continuava a mordersi.
Ora, però, dopo questa vacanza in cui avevo dovuto far ricorso alle riserve più nascoste della mia voglia di sesso, non è che l'incontro con Francesca si prospettava invitante. Decido di non rispondere. Continuo a guardare il noir. Il telefono risquilla. Sempre un SMS.
"Allora? Che fai non rispondi? Non ti manco?"
So che sarebbe venuta fin qui. Sa dove abito e non avrebbe esitato a venire a prendersi quello che desiderava. Più sicuro incontrarsi fuori da queste quattro mura. "Ad una donna nuda non puoi dire di no. Mai" mi ripeteva sempre il mio produttore, nei pochi momenti di crisi che mi sono capitati durante la mia carriera.
"Ci incontriamo al Bar vicino al supermercato" le scrivo "tra mezz'ora". Tempo di lavarmi e vestirmi. Devo anche ricordarmi di stamparmi un sorriso sulle labbra e di riaccendere lo sguardo languido che a lei piace tanto. Non so se vi ho già detto che a me piace pure fare l'uomo oggetto ma non sempre. Diciamo. Almeno non oggi e non con Francesca, che mi martella da un paio di anni e che, se doveste chiedermelo, non saprei nemmeno dirvi quale pizza ordina. 

All'appuntamento arriva puntuale. Mi faccio già trovare seduto al bar. Ordiniamo. Il cameriere ci porta due caffè. rimaniamo da soli. non scambiamo nemmeno una parola. Lei mi fissa e io, ogni tanto, abbozzo lo sguardo languido. Lei sembra sciogliersi. Mordicchia sempre il labbro. Vedo quegli incisivi, bianchissimi, premere sulle labbra con il rossetto violaceo. E' vestita con uno di quei completini leggerissimi, da mare. Ai piedi porta delle infradito. Si è tagliata i capelli, ma non oso dirglielo. So che non me la scrollerei più di torno. Vede che glieli sto guardando, se li tocca e mi sorride. I capezzoli si inturgidiscono e glieli vedo attraverso il vestitino. Come al solito non porta il reggiseno.
Dopo un po' sento un piede poggiarsi sull'interno coscia e procede, sinuosamente, verso il centro. Arrivata a meta inizia a muoverlo a destra e a sinistra. Non riesco a eccitarmi più di tanto. Mi vergogno. I tavolini sono di plastica e i vicini staranno osservando tutto. Più di qualcuno pensa si sia trovato suo malgrado sul set di un film porno. La reazione è naturale: consuma in fretta, prende la sua roba e se ne va. Altri, invece, rimangono incuriositi. Per lo più sono ragazzini, ma c'è anche una coppia di anziani che, intanto, inizia a strusciarsi. Francesca continua. L'ha incoraggiata un mio ulteriore indurimento nelle parti basse.
A salvarmi è il proprietario del locale.
"Boss... mica vorrai farlo qui nel mio locale, vero?"
Sorrido. Mi alzo e me ne vado. Nemmeno mi volto a vedere Francesca che, tutta imbarazzata, si rimette l'infradito, tutta rossa e piena di vergogna.

 
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Tornato. Finalmente.

Post n°5 pubblicato il 21 Agosto 2006 da bossoleany

Finalmente sono tornato dalle faticosissime vacanze di lavoro. Sono distruttissimo. Credo che la prossima volta non accetterò l'offerta. Non credo sia possibile passare tutto il giorno a soddisfare le voglie di turiste che fanno tutte le precisine di giorno e poi la sera, cazzarola, si sfogano. Lì al villaggio si organizzavano, ogni sera, dei falò. Lì succedeva un vero e proprio carnaio. Se vi capita di voler andare in un villaggio e volete sapere se vi divertirete, fate questa semplice domanda: "Ci sono i falò?". Se non ci sono è un po' difficile che poveri esseri mortali come voi possano riuscire a combinare qualcosa. Considerate che quello, almeno per me, era uno dei pochi momenti di vero relax. A fottere, fottevano un po' tutti e quindi non ero soltanto io a dover sbrigare questi compiti. Il meccanismo è più o meno questo, e si ripeteva tutte le sere. Se vi interessa proseguite con la lettura. Le inglesine e le francesi, quelle che si scatenavano di più nel cocktail bar, arrivavano sulla spiaggia intorno a mezzanotte e mezza tutte ubriache e, quasi subito, andavano a farsi il bagno nude. I maschietti, che stavano lì, sobri, aspettavano soltanto qualche minuto prima di sfogare i loro istinti primordiali. Io mi mettevo sempre vicino al primo falò che incontravo e mi accendevo una sigaretta. Li facevo sfogare tutti e poi, quando vedevo ritornarne un po' con i segni della mano aperta sulla guancia, mi fiondavo anche io. Dopo pochi metri, con ancora l'acqua che arriva alle ginocchia, gente ancora cercava di armeggiare per poter fare sesso. Da qual momento ho dato vita a tre ore di sesso allo stato puro. E la differenza tra una miriade di professionisti e un dilettante si vede, eccome. "Il tempo sembra che passi in maniera differente" mi ha detto una napoletana che si era infilata in mezzo a quest'orgia colossale.
Potete immaginare facilmente quale stanchezza stia minando il mio fisico e la mia mente in questo istante. Ho appena acceso il computer. M'hanno invitato ad una festa a Ponte Milvio per questa sera. Domani vi faccio il resoconto.

"Ma non dovevi tornare domani?" m'ha detto la portiera appena m'ha visto.
"Non ce la facevo più. Il lavoro non è tutto nella vita" le ho detto.

 
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