![Foto di paroletranoileggere](getmedia.php?Ago%60zo%26imJwugO%7Dgh%60%7D%25~0%3D55%3C7%3D0%3B%2509%25%3Aialaemo%25idkmcibrz%2782%25%3B%05kmcnmgjgx%7B%27ek%2Fne%7Col-%3F%5D)
È dunque assolutamente necessario morire, perché finché siamo vivi manchiamo di senso, e il linguaggio della nostra vita (con cui ci esprimiamo, e a cui dunque attribuiamo la massima importanza) è intraducibile: un caos di possibilità, una ricerca di relazioni e di significati senza soluzione di continuità. La morte compie un fulmineo montaggio della nostra vita: ossia sceglie i suoi momenti veramente significativi (e non più ormai modificabili da altri possibili momenti contrari o incoerenti), e li mette in successione, facendo del nostro presente, infinito, instabile e incerto, e dunque linguisticamente non descrivibile, un passato chiaro, stabile, certo, e dunque linguisticamente ben descrivibile […]. Solo grazie alla morte, la nostra vita ci serve ad esprimerci.
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 19:42
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 18:56
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 18:55
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 14:19
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 14:01