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A coloro che verranno

Post n°48 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da paroletranoileggere

A color che verranno

Davvero vivo in tempi bui!
la parola innocente è stolta.
una fronte distesa vuol dire insensibilità.
chi ride la notizia atroce non l'ha saputa ancora.
Quali tempi sono questi,
quando discorrere d'alberi è quasi un delitto,
perchè su troppe stragi comporta silenzio!
e l'uomo che ora traversa tranquillo la via
mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici
che sono nell'affanno?

è vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi è appena un caso.
nulla di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.
per caso mi risparmiano.
- basta che il vento giri e sono perduto -
mangia e bevi! mi dicono e sii contento di averne.
ma come posso io mangiare e ber, quando
quel che mangio a chi ha fame lo strappo
e manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?
eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.
nei libri antichi è scritta la saggezza:
lasciar le contese del mondo e il tempo breve
senza tema trascorrere.
spogliarsi di violenza
render bene per male
non soddisfare i desideri anzi
dimenticarli dicono è saggezza.

Tutto questo io non posso
davvero vivo in tempi bui!
nelle città venni al tempo del disordine
quando la fame regnava.
tra gli uomini venni al tempo delle rivolte
e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
il mio pane lo mangiai tra le battaglie.
per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.
feci all'amore senza badarci
e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
al mio tempo le strade si perdevano nella palude.
la parola mi tradiva al carnefice.
poco era in mio potere.
ma i potenti posavano più sicuri
senza di me o lo speravo.

Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
le forze erano misere.
La meta era molto remota.
La si poteva scorgere chiaramente
seppure anche per me quasi inattingibile.

Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
voi che sarete emersi dai gorghi
dove fummo travolti
pensate quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui cui voi siete scampati.
andammo noi più spesso cambiando paese che scarpe
attraverso le guerre di classe disperati
quando solo ingiustizia c'era e nessuna rivolta.
eppure lo sappiamo
anche l'odio contro la bassezza
stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia fa roca la voce.
Oh noi che abbiamo voluto apprestare il terreno
alla gentilezza noi non si poté essere gentili.
ma voi quando sarà venuta l'ora
che all'uomo un aiuto sia l'uomo
pensate a noi con indulgenza.

1939 - Bertold Brecht

 
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