A ruota libera

Post N° 276


Mi perdo, improvvisamente mi perdo tra le nebbie della mia scrivania, voglia di parlare, di chiaccherare e di stare zitto ad ascoltare, di essere qualcun altro, seduto a cavalcioni su un muretto o che sputa da una finestra e si nasconde. Nevica. Tremendo sentirsi distante dai fiocchi, comunque fradicio della voglia di intristirsi. Attento a quella vaga sensazione che a volte fa capolino dalla punta del cellulare. L’attenzione scema, la concentrazione scivola tra le parole e i colori della moquette e del mio maglioncino blu. Il tatto è l’arma migliore per riservare e rilassare carezze agli oggetti e per accompagnare il respiro più rumoroso. Alternante desiderio di trasmettere e comunicare, baci, scommesse, calci nel culo e prese di posizione.La pausa caffè non è sufficiente per scatenare il frastuono della mia mente, elastico e febbrile l’attaccamento alla luce del sole, legato al giiorno sta il mio insistente peregrinare, deludente al tramonto il devastante potere del sonno.