Creato da danieleravaioli2010 il 31/10/2010

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RACCOLTA DI POESIE E SOGGETTI CINEMATOGRAFICI

 

 

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IN VIAGGIO CON L'ASSASSINO

Post n°3 pubblicato il 31 Ottobre 2010 da danieleravaioli2010
 

IN VIAGGIO CON L’ASSASSINO

daniele ravaioli 

ernesto beretta 

CAP. 1

 

 

“Tanto, prima o poi ti ucciderò!... Con la testa madida di sudore Ryan, un ragazzo trentenne di bell’aspetto e longilineo, si desta di colpo. Ma si tratta di un incubo e dopo un profondo respiro, cui segue uno sbadiglio, riprende a dormire ma all’improvviso sente voci ottenebrate e passi pesanti che lo seguono. Si alza di scatto e con gli occhi sbarrati, si guarda attorno senza capire cosa stia accadendo; ma è solo il seguito di un brutto sogno. Si rialza e non riuscendo più a prendere sonno, si  prepara una tazza di caffelatte. La sveglia appesa al muro, a lato della porta finestra, segna le 8,30 di una giornata che si prospetta calda già dalla luce del sole, che filtra dalla tapparella semichiusa. Va appresso e vi si appoggia. Ad un tratto ha la sensazione che  qualcosa si insinua in lui. Quindi un colpo di tosse viscerale lo scuote violentemente tanto da  provocargli la nausea. Si precipita in bagno e lì vomita. Ripresosi alla bene meglio, va presso il lavandino, si lava il viso e senza guardarsi allo specchio, torna in cucina, mette il caffelatte da parte e si prepara una tazza di camomilla: ma è agitato perché sente che il disturbo deriva da un’occulta presenza che non accenna a lasciarlo in pace! Non riesce capire cosa sia, ma con un immane sforzo, riesce, per un attimo, a dominare il senso di oppressione. Mette la camomilla a scaldare sulla piastra, apre un armadietto sopra il lavandino, vi prende una tazza e la appoggia sul tavolo, vi versa la camomilla con accanto del pane secco. Pur avendo lo stomaco in disordine, riesce a mangiare lo stesso, per calmare il fastidio del digiuno. Dopo la “colazione”, si alza e comincia a girare nervosamente per casa e prende atto che qualcosa o qualcuno lo stia tenendo prigioniero; ma cosa o chi? …  E più ci pensa, più si agita. Dà uno sguardo all’orologio: sono le 9.00. Va in camera alle cui pareti spiccano i poster di Elvis Presley, Marilyn Monroe   e di Profondo Rosso, un letto a scomparsa, un videoregistratore, un lettore cd e un armadio: prende dall’armadio una camicia color grigio nero ricamata d’argento, indossa un paio di jeans, prende il borsello coi documenti ed esce a prendere un po’d’aria tra le vie di Pasturo (in provincia di Lecco) e si incammina per il centro, a circa due chilometri da casa. In paese è conosciuto per il suo temperamento allegro e rispettoso … Ma ancora una volta, gli prende la nausea aggiunta al dolore. Non sa cosa fare, ma per fortuna il bar non dista molto e presto ci arriva.  Con entrata fulminea, chiede del bagno gesticolando tra smorfie. -Vai in fondo a destra!- Risponde Serafino, titolare del bar. Entra ed in preda a contrazioni sempre più forti, comincia ad urlare, tanto da allarmare il barista che bussa  -Cos’hai, stai male?- Nel locale c’erano anche vecchi clienti abituali che sentendo anche loro le urla, spaventati fissano la porta del bagno. Dopo qualche minuto, Ryan esce stravolto e pallido. -Ma brutta cera! ... Devo chiamare la guardia medica?- Ryan lo guarda -No! Grazie Serafino, sto già meglio… È stato un colpo di freddo!- -Vuoi una tazza di the?- Ci pensa brevemente -Ma si, buona idea! Ah, scusi… Con molto limone! - Ma vedendolo ancora sottosopra - Sei davvero sicuro di star bene ?- E Ryan quasi infastidito -Ma certo, sto bene!- Tuttavia Serafino non si dà pace e mentre gli prepara il the, lo tiene d’occhio -Prego!- Appoggia la teiera sul banco -Qui c’e ancora del limone se non basta!- Dopo un assaggio -Grazie, può bastare!- Prende tre bustine di zucchero, le versa nel the, lo mescola e ne beve a piccoli sorsi. Intanto gli altri clienti guardano stupefatti la repentina ripresa di quel giovane che attimi prima sembrava morente. Ryan li nota con la coda dell’occhio mentre beve il the e ne è quasi infastidito;  ma all’improvviso, mentre sorseggia il the, ha una visione inquietante. Comincia a tremare e senza rendersi conto urla a squarciagola: -Chi sei? Lasciami stare, essere schifoso! -Lancia poi la teiera per difendersi da un entità immaginaria che sta per soffocarlo… Quindi si blocca e con gli  occhi sbarrati, fissa quella cosa che solo lui può vedere. I vecchi clienti sono terrorizzati e Serafino chiama l’ambulanza, mentre tenta di parlargli… Ma

 

 
 
 
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