Creato da StefySelvatica il 29/01/2007
 

BULIMIA DI VIVERE

uscire dalla bulimia per tornare a vivere

 

 

« Aiutiamo LetiziaMessaggio #48 »

"DONNE CHE MANGIANO TROPPO", un libro sulla bulimia

Post n°47 pubblicato il 10 Luglio 2007 da StefySelvatica
 

Consiglio vivamente di leggere il libro:"DONNE CHE MANGIANO TROPPO" di Renate Gockel (si trova in edizione economica Feltrinelli), del quale riporto parte della prefazione, scritta da Nella Livings:

"Perchè mangio in modo forsennato anche quando non ho fame?". Questa è la domanda che si fanno spesso le persone bulimiche, sentendosi poi angosciate e terribilmente colpevoli, perchè sanno bene che gli attacchi di voracità poco hanno a che fare con un bisogno reale di nutrimento. Ma essere dipendenti dal cibo non è un comportamento che riguardi esclusivamente il fisico. E' invece un modo di rapportarsi che rivela molti aspetti poco evidenti della personalità di ciascuno, e che induce a vivere una sorta di odissea tra trasgressione e vizio, fame e gola.

...il ritratto di Anna, la protagonista della storia di bulimia presentata in questo libro, è ricco di osservazioni che permettono a ciascuno di considerare meglio il proprio rapporto con il cibo. Nel mio lavoro di psicoterapeuta (rivolto in particolar modo alle persone che hanno conflittualità con il cibo), ho potuto rilevare, per esempio, in accordo con l'autrice di Donne che mangiano troppo, quanto la donna bulimica ( ma il problema, senza dubbio e con aspetti diversi, non esclude l'uomo) cerchi il consenso altrui in modo esagerato. Infatti l'immagine di sè che si vuole accreditare presso gli altri rispecchia un modello di ideale "perfezione", di "brava figlia", di "brava moglie", di "brava dipendente", di "brava" in qualsiasi campo sia richiesta la prestazione. Purchè il consenso sia unanime, questo "dover essere" è continuamente messo alla prova rispetto ai propri sentimenti, di per sè trasgressivi, che tuttavia la donna bulimica sa tenere sempre a bada. Ma c'è il rischio continuo che questo consenso, faticosamente raggiunto, vada perduto se ci si lascia andare alla propria "vera natura". Quindi, quanto più il giudizio di sè è negativo, tanto più va ricercata l'approvazione generale, con la speranza che "gli altri" non scoprano il buco nero che sta sotto, e la propria vera o presunta pochezza...

Anche dal punto di vista sessuale c'è la stessa tensione a essere "come tu mi vuoi". La bulimica è una donna che ha una reale difficoltà a dire "no", ma che non sa lasciarsi andare pienamente perchè teme un giudizio negativo, correndo quindi un pericolo anche maggiore: essere abbandonata...La dipendenza dal partner diventa molto forte, nonostante il disagio di cui soffre la bulimica nei confronti di lui. Si instaura in questo modo "l'abitudine eroica" di sopportare ogni angheria, affinchè il temuto abbandono non avvenga mai. Emerge dunque una personalità dipendente sì dal cibo, ma soprattutto dipendente dall'esterno, e dal non sapersi accettare per quel che si è.

"Ma come mai, se oggi ho un forte attacco di 'finta' fame, mezz'ora dopo corro a liberarmi della colpa della mia ingordigia e vomito?" si chiede la bulimica. "Che cosa nasconde questo comportamento irrazionale?". Ancora una volta agisce il bisogno di mantenere tutto sotto controllo, riportando la situazione al punto 'zero', cioè prima del 'misfatto', dell'ingerimento del cibo.

Gli attacchi di fame, dal punto di vista simbolico, hanno varie valenze:"DEVO TAPPARMI LA BOCCA  perchè quello che ho da dire veramente potrebbe essere o risultare aggressivo e distruttivo, quindi minacciare il rapporto che ho in corso". Oppure: "Ho bisogno di colmare il terribile e temibile vuoto che mi porto dentro e che identifico come sintomo di fame anche se so che non è così". E ancora:"Potrebbe servire  a 'placarmi'  in qualche modo sollevandomi momentaneamente dall'ansia di dovermi dare delle ragioni profonde per questo senso di sgomento e di scontentezza di me e degli altri". Un percorso approfondito all'interno della propria storia personale diventa quindi necessario per capire il perchè del fissarsi di comportamenti patologici, di che cosa si cerca di superare o di nascondere a se stessi opponendo ostacoli alla propria autonomia. Forse è la paura. Di trasgredire, di competere, di fallire, di affermarsi...

Come in ogni labirintico processo per raggiungere 'la conoscenza', si indaga dentro di sè, per scoprire e accettare quel che di misterioso abita in noi. Questo migliorerà la tolleranza, la socialità e porterà ad una accettazione vera e più profonda di sè e dell'altro. Il conoscersi ed il riconoscersi consente di sperimentare altre vie di comportamento più adulte e più mature, senza ricorrere a regressioni orali, chiarendo il legame con la nostra parte-bambina. Imparare a convivere con quel vuoto interiore, che prima tanto ci spaventava, diventarà un'opportunità per maturare.

Le guarigioni non riguardano ovviamente solo il superamento del sintomo della bulimia, ma si basano sul mutamento del vivere quotidiano, dei rapporti con gli altri e con noi stessi. Una volta scoperto... che aggrapparsi a una persona e renderla indispensabile, oppure dipendere da un cibo che ci colmi o ci plachi come nella prima infanzia, è SOLO UN ALIBI, si può impostare un altro modello di comportamento, più benefico per sè e per chi si ama.

Buona lettura a tutti!

Un bacio

Selvatica

 
Rispondi al commento:
Utente non iscritto alla Community di Libero
arianna il 12/02/14 alle 21:25 via WEB
ciao stefania... non avevo mai letto il tuo blog, me ne sono imbattuta cercando informazioni riguardo alla bulimia. Mi sto piano piano accorgendo, gia da un po, di essere entrata in questo tunnel e voglio avere la forza per uscirne. Non so come fare, me ne sto piano piano rendendo conto ma non posso presentarmi dai miei genitori e dire " soffro di bulimia" o dalle mie amiche, perchè ho paura non mi prendano sul serio. Forse perchè effettivamente nessuno mi ha mai preso sul serio. Ho 20 anni e vorrei tanto sentirmi accettata a prescindere dal mio aspetto fisico, ma sono io la rpima che quando non è " magra" come vorrebbe non si vuole bene, allora si preclude di fare qualsiasi cosa e non vuole neanche uscire di casa. Tutto ciò mi compromette anche lo stoduio ovviamente, cosa che non vorrei eprchè amo ciò che studio e voglio realizzarmi al meglio nella vita. La mia storia è un po traballante, poiche ero in quest tunnel gia l'anno scorso ( solo adesso me ne rendo conto- infatti non mi induco il vomito, ma dopo le abbuffate senza controllo digiuno o mi chiudo in palestra), a seguito di una grandissima delusione d'amore e altri problemi familiari, poi credo di esserne uscita grazie a dieta e palestra che mi hanno fatto perdere 10 kg... ed ero finalmente " chi volevo essere", mi piacevo , mi sentivo sicura di me ( per quanto io abbia un autostima estremamente bassa)avevo sotto controllo i miei " istinti" nei confronti del cibo, non ne avevo l'ossessione. poi giuro non so cosa è successo... non so perchè ho ricominciato a fare queste abbuffate notturne, di nascosto da chiunque. Inizialemnte ovviamente non gravavano sul mio peso, e allora continuavo. E a forza di continuare mi ritrovo di nuovo in sovrappeso di 9 kg, non ho voglia di vestirmi mai carina, voglio solo stare in casa. Ma ora che ne sto prendendo coscienza so che devo cercare di uscire, anzi VOGLIO uscirne, ma io non so da che parte cominciare. Non lo so, vorrei solo che tutto ciò sparisse, non riesco neanche io a capire perchè mi comporto cosi, avrei solo bisogno di persone che mi accettino a prescindere da tutto. Il fatto di non riuscire ad avere controllo su questa cos ami manda in bestia, perchè so che sono IO a permettere che la cosa prenda il sopravvento su di me... so sono IO che in un certo senso mi precludo la felicità e la serenità. Questo commento in realta non ha nessuno scopo in particolare, volevo solo sfogarmi, con qualcuno che forse può capire come mi sento. Non so con chi altro parlarne... Grazie mille...
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

 

I CENTRI DI CURA PROVATI E SEGNALATI DA VOI

ASL DI CIRIE' tel 0119217506 Via Mazzini n° 13, 3° piano. Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 17 (seguono i pazienti che fanno parte dell'asl di ciriè e di Ivrea).

 

OSPEDALE SAN LUCA, Via Spagnoletto 3, Milano, tel. 02-61911.2500 linea PRIVATA; il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.30, il sabato dalle 8.00 alle 12.30. CPS (centro psicosociale) di Zona 6 Via Procaccini 14, Milano - Tel. 02 63632731. Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 16.30. Se sono qui, lo devo anche a loro!

 

 

FACEBOOK

 
 

 

LINK CENTRI PER I DISTURBI ALIMENTARI

 

LICENZA D'USO

Creative Commons License

Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

 
SIAMO IN  
 

ULTIMI COMMENTI

Grazie per articolo È troppo bello. Piu Grandi Film
Inviato da: Recreation
il 08/02/2018 alle 13:36
 
Salve sono la mamma di una ragazza bulimica da 20 anni...
Inviato da: lucia
il 05/01/2018 alle 14:26
 
Io sono jacira voglio ringraziarmi e ringrazierò sempre a...
Inviato da: jacira
il 19/09/2017 alle 11:45
 
Ciao ragazze...36 anni. Presente
Inviato da: Anaibaf
il 09/09/2017 alle 22:08
 
Ciao Elisa mi ha colpito la tua età, adulta, la più vicina...
Inviato da: Annalisa
il 07/09/2017 alle 23:39
 
 
 
 

LE PAROLE DELLA BULIMIA

controllo… perfezione… precisione… rabbia… aggressività… cinismo… falsità… presa in giro… bugie… solitudine… incredulità… buio… paura… terrore… apatia… disperazione… godimento… crudeltà… smania… depressione… compulsione… isterismo… nervosismo… spegnimento… stacco… esclusione… repulsione… isolamento… espulsione… masochismo… autolesionismo… attenzione… sofferenza… chiusura… perdizione… bisogno incondizionato di affetto… incapacità di parlare… incapacità di lasciarsi andare… incapacità di ascoltare le proprie emozioni… morte… vuoto… troppo pieno… nausea… gonfiore… trattenere… esplodere… odiare… amare… recitare… vergognarsi… coprire… nascondere… soffocare… annullarsi… rimuginare… soffrire… patire… sdoppiarsi… sperare… svuotarsi… tremare… eccitarsi… bloccarsi… sognare di correre stando fermi… fermarsi... bruttezza… rigidità… giudizio… collasso… astenia… aritmia… amenorrea… resistenza… ansia… perplessità… preoccupazione… richiesta silenziosa di aiuto… aiuto… AIUTO!

 
Citazioni nei Blog Amici: 52
 
 

IO ME E IL MIO MICIONE

 
 
Template creato da STELLINACADENTE20