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Nuovo Cinema Immigrazione

Post n°18 pubblicato il 28 Novembre 2009 da buonanimes
 

Come in Italia chi aiuta i «sans papier» è considerato complice di reato, la carità è perseguibile a norma di legge, e se succede, come nel film, che un insegnante di nuoto decida di accogliere in casa un giovane clandestino, le forze dell'ordine intervengono per punire sia l'uno che l'altro: «Appena sono arrivato a Calais - racconta Vincent Lindon, protagonista di «Welcome» -, il regista mi ha portato al 'Quai de la soupe', una specie di osteria dove i rifugiati vanno a mangiare.

Il Ministro per l'Immigrazione Eric Besson ha detto che il confronto è inaccettabile, ma è un fatto che, in base a un articolo della legge voluta da Sarkozy, in Francia sia stata messa sotto inchiesta l'organizzazione umanitaria Emmaus fondata dall'Abbé Pierre: «Per cambiare la legge bisogna aspettare che cambi il governo - dice Lindon -, nel frattempo è necessario affrontare la questione, troppe persone vivono in una situazione di enorme sofferenza, dobbiamo trovare la maniera per accoglierle nel modo migliore».

Un film, sostiene Lioret, può essere più utile di un documentario: «Ne vediamo tanti, e i tg sono pieni di notizie e storie come la nostra.

Se Welcome arriva dritto al cuore e alla mente di chi lo vede è merito anche del suo protagonista, Simon, tenero e rude, l'aria stropicciata di un uomo che diventa padre sul campo, la forza temeraria di chi sa combattere per amore: «Quando avevo 25 anni ero convinto che quest'epoca sarebbe stata meravigliosa, che il razzismo sarebbe sparito, insieme alle guerre di religione.

 Fonte:
 http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=33&ID_articolo=1496&ID_sezione=260

 
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