pensiero libero

Dai "Diari del signor Rossi"

Il telefono iniziò a squillare mentre la signora portava in tavola l'arrosto. Con allegorie di patate, peperoni, zucchine e pomodori. Il tutto combinato con leggerezza di colori e sapiente intreccio di forme. "Chi sarà?". La domanda in tono lievemente accusatorio piombò sul convivio che aveva già sollevato forchette e coltelli. "Mami, il mio ragazzo è out.." . "Mami, ho rotto con Ale..". "Mami, ho fame..". Solo il capofamiglia taceva colpevolmente. "Caro, aspetti una telefonata?". "No, cara, che io sappia..". L'apparecchio ora aveva preso a latrare in si bemolle tanto che il cucciolo di Labrador ("Caro, sarebbe giunto il momento che tu gli insegni le buone maniere..") iniziò ad uggiolare a tempo creando una cacofonia insopportabile. "Fate tacere questo casino!" intimò colui che amava ripetere in giro: la famiglia è un balsamo ineguagliabile per il sistema nervoso. "Caro, ti riferisci al cane o al telefono?", chiese con voce metallica foderata di schiuma di poliuretano colei che amava ripetere in giro: al confronto della famiglia il manicomio è un'oasi di pace. "Sopra tutto al telefono, cara". L'aggeggio seguitava su un'ottava più acuta ("Caro, hai conservato la garanzia dell'apparecchio telefonico? Ogni tanto sento rumori strani.."). Garanzia che era scomparsa in un cassetto dove venivano accuratamente conservati: pubblicità di pizzerie, indirizzi di igienisti dentali, turaccioli in vero sughero, pile in tre formati diversi, scontrini del supermercato, calzini spaiati, astucci di rossetto vuoti, creme depilatorie e ritagli di giornali ad alto contenuto formativo. "Qualcuno va a rispondere? Ho fame!" Il piccolo Luigi aveva iniziato a picchiare la forchetta sul piatto secondo una propria fantasia musicale in stile sudamericano. "Caro, vai a sentire..". Lui assunse la sua aria attenti-che-sto-arrivando e con passo marziale si pose davanti alla mensola che reggeva l'oggetto squillante sporgendo il petto in fuori e inarcando le sopracciglia. Una simile parata creava, di solito, generale fuggi fuggi compreso il cane. Questa volta non accadde nulla. "Pronto, con chi ho il piacere di conversare?". Preferiva tenere i toni duri di riserva, pronto a incenerire l'avversario non appena lo avesse sentito in difficoltà. "La sua casa è sicura..?". "Credo di sì, aspetti che chiedo.., cara, vogliono sapere se siamo al sicuro". "Caro, con chi stai parlando?". "Pronto, mi scusi, con chi sto parlando?". "L'assicurazione TEMPUS FUGIT, ha presente?". "Come no, certamente. Come sta?"."Se non si assicura immediatamente è lei che sta inguaiato, se ne rende conto?". Dopo aver stipulato due polizze a copertura di: maremoto, acqua alta, incendio nucleare, caduta di satelliti e stazioni spaziali tornò rasserenato in cucina. L'arrosto era scomparso.