Creato da augusto.galli il 21/06/2012
riflessioni
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Post n°67 pubblicato il 03 Dicembre 2012 da augusto.galli
E' di oggi la notizia che il Papa, dopo Facebook e YouTube, è anche su Twitter. Sicuramente la cosa piacerà a molti e Benedetto avrà stormi di coloro che dichiareranno di seguirlo sul social network. I giovani faranno a gara ad inviargli i loro cinguettii e finalmente la figura del Romano Pontefice potrà vantare amicizie e banalità che lo renderanno identico ad una persona qualsiasi. Una delle tante che si scrivono addosso al computer (al tablet, allo smartphone) stretti nel moderno disagio tra noia e indifferenza. Non ci si aspettava, francamente, una caduta così profonda e repentina del Vicario di Cristo nel gorgo melmoso della quotidianità: chissà perché (forse l'insegnamento del vecchio parroco che ci parlava di Dio con toni da profeta biblico) avevamo creduto che il Papa fosse di natura diversa dalla convulsa umanità, pastore unico ed ispirato capace di indicarci con pochi segni la via per risorgere. Prendiamo atto di esserci sbagliati, è giusto che paghiamo per esserci illusi che la Chiesa potesse essere il regno della spiritualità. Forse non lo è mai stata, di sicuro ha rinunciato per sempre ad esserlo. Adesso chi lo dice a Lui, nell'alto dei cieli, che è sul punto di diventare una nuova App? |
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