Amon è un bel manga disegnato da Yu Kinutani che reinterpreta sotto una nuova luce la storia di Devilman.
Quasi tutti gli eventi del manga di Nagai sono già avvenuti, il mondo è caduto nel caos, la razza umana è avviata all'estinzione e Miky ha già incontrato il suo tragico destino.Il fumetto si muove a proprio agio in un ambientazione tetra e desolata, utilizzando le macerie delle città come teatro degli eventi macabri che caratterizzano l'apocalisse di Devilman, ma la storia non è tutta qui. Amon parla principalmente del dramma di Akira e di un processo psicologico inarrestabile che fa sì che lentamente la parte umana ceda al lato demoniaco.
Akira diviene un re del terrore che sopravvive solo per spargere sangue e portare a compimento un'inutile vendetta.Per quel che riguarda il disegno posso dire che è semplicemente entusiasmante, anche se per alcuni potrebbe risultare un po' pesante.Yu Kinutani ci regala un Akira oscuro, tormentato, squisitamente dark. I suoi occhi sono opachi e terribili, solo a volte illuminati dalla luce dell'odio e della follia. I disegni di Kinutani sono quasi perfetti, pieni di particolari e sfumature, forse un po' statici ma tremendamente artistici. I suoi massacri sembrano sculture, sono quasi poetici. Akira non è più un ragazzo ribelle e violento: alla guida dei devilman, seduto pensieroso sui gradini di un edificio distrutto, lentamente avanzando fra le strade in macerie, Akira diviene un sire oscuro e malinconico del tutto paragonabile allo splendente Lucifero. Le sue movenze ricordano a tratti il Sandman di Neil Gaiman e i tratti grafici principali del personaggio di Nagai sono perfettamente interpretati e riprodotti.
Devilman e Amon sono mostri feroci dal disegno allungato, nodoso e affilato che ne amplifica la violenza. Il Devilman/Amon di Yu Kinutani ama mostrare i denti e le sue fauci sono quasi sempre spalancate in un ghigno sadico o contratte in un ringhio furioso. Decisamente spettacolari braccia e coda che non ricordano neppure i tratti originali, sono aguzzi fasci di materia viva quasi irriconoscibili.
Per quel che riguarda gli altri personaggi bisogna dire che i visi di questo bravissimo disegnatore, quando devono trasferire un' immagine di purezza (per esempio Miky o l'angelo Lucifero), diventano troppo tondi per i miei gusti. Non che non ottengano lo scopo, ma personalmente avrei preferito un Lucifero meno femminile e con la faccia lievemente più piccola. Comunque la questione è puramente di gusti ed abitudine perché il disegno è realizzato altrettanto bene.
Le scene di azione acquistano movimento grazie ad una quasi sempre azzeccata trasposizione grafica dei suoni e alla totale scomparsa delle belle scenografie che caratterizzano il fumetto. Queste vengono, infatti, sostituite da sfondi di fumi, strisciature e spazi vuoti.
Come in tutti i manga moderni l'impaginazione è sfruttata a pieno per evidenziare le sensazioni suscitate dai disegni; il manga è diviso in sequenze narrative differenti, delimitate da illustrazioni a piena pagina.
L'ultimo aspetto che vorrei sottolineare e il bel character design di Zenon che pur lasciando perfettamente riconoscibile il personaggio ne sviluppa profondamente l'aspetto, davvero un bel risultato.
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 08:07
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il 25/03/2009 alle 08:07
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Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 08:05
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il 25/03/2009 alle 08:05