Un caffè dolce amaro

L'infinito dentro di me.

Guardo l'orologio, segna le tre. E' notte fonda e

la stanza è immersa nel buio, solo la luna proietta

una lama di luce attraverso la finestra chiusa; mi

volto e percorro la stanza della mia infanzia avviandomi

pian piano verso la camera di mia madre, mi avvicino

al suo letto e la guardo addormentata, ha l'espressione

di sempre, dolce, carezzevole; è bella, sembra che il

tempo non abbia sortito alcun effetto sul suo volto, mi

accosto al suo letto e con delicatezza le rimbocco le

coperte proprio come faceva lei con me quando ero

piccola, mi chino a baciarla sulla fronte e in punta di

piedi mi allontano. Torno sui miei passi e lentamente

rientro nella mia camera, mi accosto alla finestra e,

mentre accendo una sigaretta, la spalanco; mi lascio

investire dall'aria gelida ma stranamente non

rabbrividisco, sento il freddo pungente della notte

percorrermi la pelle, socchiudo gli occhi e lascio che

mi penetri nelle narici, che mi inondi i polmoni, la

respiro profondamente mentre nella mente si

sovrappongono vecchie immagini sbiadite; torno a

sistemarmi i capelli dietro le orecchie e guardo il

cielo, è punteggiato di stelle e da tante nuvole

rosee, che strano! Le guardo attentamente e mi

accorgo che sono realmente rosee, come le

sensazioni che provo in questo momento; la sigaretta

continua a bruciare tra le mie dita, sposto lo sguardo

verso l'orizzonte, in lontananza scorgo il mare immerso

in un buio profondo interrotto soltanto da qualche

piccola lampara, richiudo gli occhi e continuo a non

avvertire il freddo di questa notte invernale, al contrario,

ne ho una sensazione di benessere, mi sembra di

toccare l'infinito con la punta delle dita. Mi guardo

attorno e all'improvviso mi illumino, realizzo che

quello che ho sempre cercato in uno spicchio di cielo

è qui, ciò che ho rincorso, idealizzato, sognato

mordendo il tempo è proprio qui, accanto a me, in

questa stanza buia profumata di ricordi e immersa

nel silenzio, dove gioie e dolori, sorrisi e pianti non

hanno più ragione di esistere ma sfumano in un

senso di pace che domina, emana bagliori, avvolge

e raggiunge l'anima riscaldandola sin nelle pieghe

più recondite. Sono questi i momenti che cingono

l'Universo, che si sciolgono nei miei occhi rivolti

alle stelle e che danno consistenza al mio Eterno.

E' questo l'Infinito! L'Infinito è qui, è accanto a me,

l'Infinito è dentro di me.