Un caffè dolce amaro

Di una bussola ferma...

Ai portatori di domande dico che il mio luogo è fatto di tetti bollenti disseminati di rondini, di approdi che cauterizzano, di silenzio sovrano. Silenzio che batte come una tempesta nelle vene e che infrange ogni suono. Non cede neanche ai miei passi che avanzano brevi sull'erba, si limita a spingerli piano verso la trasparenza della notte. Un rintocco, poi due, infine tutto tace. Ma quel silenzio parla, lo sento nei capelli e tra i fasci di lavande odorose, mi dice ciao, poi inizia a confidarsi del tutto e del nulla finito e in-finito, di una bussola ferma su imprevedibili piani temporali. E non m'importa se a guidarmi è l'oblìo, ora è con me ed io ci sto bene.

Dam

A cavallo delle parole...

Quando l'insofferenza è tale da piegare la volontà non c'è sole che possa scaldare i campi martoriati della conoscenza nè agnelli pasquali che risveglino le speranze. C'è la vita che a cavallo delle parole si fa nausea che trabocca dai bordi del tempo, e poi ci sono i suoi eterni giullari, che si divertono a far finta di decorare la realtà pur sapendo che prima o poi tutto si scioglierà anche dietro le quinte. Ho la bocca secca, vado a bere un caffè.

Dam

Il tuo Refrain...

Questa vita è un crocevia di assurdità, così caotico che qualunque direzione sembra essere presunta o estremamente illogica;  è una farsa o molto più spesso uno... zoo. Eppure riesci sempre a riemergere da quel groviglio aggrappandoti alle parole e ti fermi tra quelle fughe che non sono di stucco e malta ma di fiati, di sussurri fatti di silenzi e musiche, di profumi e ombre nascoste. E lì che canti il tuo Refrain ed è sempre lì che scopri che la vera armonia, più che dalle note, viene dalle sue pause. Dolci, irrefrenabili e inafferrabili... dalla nuda verità.

Dam

Sulla soglia dei desideri...

Amore mio
ti sto aspettando.

Quanto è lungo
un giorno al buio
o una settimana.

Il fuoco è spento ormai e io sento un freddo orribile.
Forse dovrei trascinarmi fuori
ma poi ci sarebbe il sole.

Ho paura che sto sprecando la luce
per i dipinti
e per scrivere queste parole.

Moriamo

moriamo

Moriamo ricchi di amanti e di tribù
di gusti che abbiamo inghiottito
di corpi che abbiamo penetrato risalendoli come fiumi
di paure in cui ci siamo nascosti
come in questa caverna stregata

Voglio che tutto ciò resti inciso sul mio corpo

siamo noi i veri paesi
non le frontiere tracciate sulle mappe
con i nomi di uomini potenti.

Lo so che tornerai e mi porterai fuori di qui
nel palazzo dei venti.

Non ho mai voluto altro
che camminare in un luogo simile con te, con gli amici.

Una terra senza mappe.

La lampada si è spenta
e sto scrivendo nell'oscurità.

 
dal film "Il paziente inglese" di Anthony Minghella

Una lettera, una poesia, il riflesso dell'amore intriso di lacrime. Amore e dolore, una contrapposizione i cui lembi combaciano in ogni piccola parte, come il finito e l'infinito, la bellezza e la ripugnanza, come il dolce e l'amaro di un caffè. Pensieri che fremono sotto i passi in eterna ricerca  e che fanno un rumore assordante mentre percuotono il silenzio come pietre lanciate con violenza in uno stagno. Ma poi, che importanza ha cercare un senso, forse che il delirio dia più logica al buio della conoscenza? Che lo si voglia o no, tutto finisce sulla soglia dei desideri e, come diceva Martin Heiddeger, l'uomo non è altri che un progetto che vive... nel nulla. Rabbrividisco mentre mi allontano da me e, tornando indietro, dò un calcio alle mie stesse parole.

Dam

Buon Compleanno Dam!

Rieccomi qui con un bicchiere tra le mani, mentre mi scucio tutto ciò che corre nella mia testa confusa! Io, creatura ubriaca e vagheggiante che ondeggia tra il profumo dolce dei tigli e il clamore degli stolti. Quanto chiasso! Ed io sempre nell'illusione di un mondo perfetto dove non ci sia l'oblìo a disturbare quel mio voler essere sola e barricata negli spazi solitari del cuore. Io, eterno ostaggio di me stessa, alzo il bicchiere e bevo. E brucio il piombo che mi grava dentro sciogliendolo in un battito gentile mentre la vita continua ad andare tra i gorghi di fumo e il vento dell'estate.

 Eppure, nonostante me...voglio augurarmi ancora

 Buon Compleanno Dam!

Dam