Contatta l'autore
traduzione in IngleseArea personale- Login
POSTA dove scrivercidove siamo, clicca per vedere la cartina Per altre indicazioni MenuLink su FONTANELICE - inaugurazione del museo mengoniano - foto galleria - Giuseppe Mengoni - foto di FONTANELICE - Parrocchia di Fontanelice - Meteo a Fontanelice - Calici di Stelle - Festa dell'8 Dicembre - da Monte Battaglia a Valmaggiore - tutti i giornali - paesaggi - Indicazioni turistiche - Vallata del Santerno - da TUTTO IMOLA - Prev. METEO «La fontana tornerà a brillare»Area personale- Login
MenuCerca in questo BlogVigili del fuoco in vallatadal Sabato Sera del 24/2/2007 Fontanelice. Sono ben 18 i volontari, tra cui una ragazza, che hanno deciso di partecipare al corso organizzato dal Comando Provinciale dei vigili del fuoco e dar vita al primo nucleo dei pompieri volontari del paese. Il secondo gruppo di tutto il circondario dopo quello storico di Medicina. Le prime adesioni sono state anche raccolte durante la festa di Pompieropoli, organizzata l’ottobre scorso dall’Associazione nazionale vigili del fuoco insieme al Comune e dedicata ai bambini. Dopo una serie di incontri con la comandante del Comitato Provinciale di Bologna, durante i quali agli aspiranti pompieri è stato illustrato il loro compito futuro ed il corso di addestramento al quale verranno sottoposti, la raccolta delle adesioni definitive ha portato il numero dei ragazzi a 18. Terminati i controlli medici, l’addestramento si svolgerà in due trance, una primaverile ed una autunnale, al termine delle quali ci sarà il decreto di nomina. Una volta pronti, per tenersi in allenamento verranno chiamati periodicamente a Imola da i colleghi “professionisti”. E’ molto probabile, infatti, che i volontari siano pronti prima che in vallata sia a loro disposizione una sede tutta per loro. La sede, infatti, sarà a Fontanelice, ma sul dove collocarla c’è ancora qualche dubbio. “Per realizzarla abbiamo a disposizione 250 mila euro stanziati dalla protezione civile, in parte dalla Regione e dalla Comunità Montana – spiega il sindaco Vanna Verdelli -. Stiamo valutando alcuni spazi nella zona industriale oppure un’area dimessa vicino al centro storico. Quando saremo pronti avremo la sede della protezione civile della vallata e del corpo forestale a Castel del Rio, mentre i vigili del fuoco saranno a Fontanelice per poter intervenire tempestivamente in caso di necessità”. Necessità come quella dell’11 novembre scorso, quando un sottotetto prese fuoco a Fontanelice, a causa di una canna fumaria surriscaldata. Ultimi commentiChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
Link su FONTANELICE - inaugurazione del museo mengoniano - foto galleria - Giuseppe Mengoni - foto di FONTANELICE - Parrocchia di Fontanelice - Meteo a Fontanelice - Calici di Stelle - Festa dell'8 Dicembre - da Monte Battaglia a Valmaggiore - tutti i giornali - paesaggi - Indicazioni turistiche - Vallata del Santerno - da TUTTO IMOLA - Prev. METEO |
è un comune italiano di 20.116 abitanti della provincia di Perugia che sorge su una collina, la cui sommità è a 418 m s.l.m., e si affaccia sulla media valle del Tevere. Il territorio comunale, fra i più vasti della regione Umbria, è per lo più collinare ed è composto da una miriade di piccoli insediamenti. I centri principali, oltre alla città di Todi, sono Pantalla e la zona di Ponterio-Pian di Porto, che comprende anche l'area industriale della città. Fu fondata tra l'VIII ed il VII secolo a.C. dagli Umbri su un colle situato sulla riva sinistra del Tevere, a circa 400 metri di altitudine e a breve distanza dal territorio abitato dagli Etruschi, col nome di Tutere, che significa "Città di confine"[2]. Secondo la leggenda, inizialmente la città doveva essere costruita ai piedi del colle, sulla riva sinistra del Tevere, ma la tovaglia con cui i fondatori stavano facendo colazione fu presa da un'aquila che, volando, la lasciò cadere sulla cima del colle. Questo accadimento venne interpretato come un segno degli dei, così i fondatori decisero di spostarsi e costruire la città in cima al colle. Si sviluppò soprattutto fra il V e il IV secolo a.C., ricevendo forti influenze etrusche o venendo probabilmente essa stessa annessa dagli etruschi, secondo quanto tramandatoci dallo storico Stefano di Bisanzio[3]. Nel III secolo a.C. iniziò il processo di romanizzazione pur nel rispetto delle autonomie locali fra cui il diritto di coniare moneta propria. Ottenne la cittadinanza romana (dopo l'89 a.C.) con l'ascrizione alla tribù Clustumina, venendo successivamente ribattezzata con il nome di Colonia Julia Fida Tuder (60 a.C. circa). A partire dall'età augustea ricevette un vigoroso impulso edilizio con l'erezione di un anfiteatro, di edifici civici e ville. Dopo le invasioni barbariche e la guerra gotica (535-553), Todi venne annessa, con il resto d'Italia, all'Impero bizantino. Resterà romano-orientale anche a seguito dell'invasione longobarda, entrando a far parte, con Perugia ed altri centri umbri, del cosiddetto corridoio bizantino. Durante il Medioevo fu libero comune e poi signoria (sotto gli Atti), prima di entrare a far parte dello Stato della Chiesa. Nel XII secolo la città conobbe una nuova espansione urbanistica, estendendosi dal Castello di Alviano, a sud, al Piano dell'Ammeto presso Marsciano, a nord, dallasinclinale dei monti Martani ad est alle Gole del Forello, sovrastanti il Tevere, adovest. Nel 1244, i tre borghi creati dalle classi artigianali vennero cinti da mura lunghe all'incirca 4 km, con tanto di porte e bastioni a tutt'oggi integre. Nel 1367 divenne comune autonomo, per entrare a far parte dello Stato della Chiesa, e cominciò la sua decadenza passando da una signoria all'altra (tra cui quella dei Malatesta e di Francesco Sforza). Angelo Cesi trasformò varie zone di Todi, allargando vie ed abbellendo alcuni palazzi. Oggi Todi è pressoché identica alla Todi medievale, come risulta da una stampa di Giacomo Lauro del 1633. I confini della città originaria sono tracciati dalle mura. In seguito alla restaurazione, molti tuderti entrarono a far parte della carboneria e della Giovine Italia. Garibaldi, riparandosi a Todi dopo la disfatta della Repubblica Romana, infiammò di nuovo il patriottismo tuderte e molti abitanti di Todi lo seguirono, vestendo le caratteristiche camicie rosse fino alla III guerra d'indipendenza, durante la quale molti furono arrestati e morirono in battaglia. Qui a Todi passò anche Anita Garibaldi, incinta e già in preda alle doglie: di lì a poco morì nei pressi delle Valli di Comacchio. Braccato dalle milizie austriache, Garibaldi fu costretto alla fuga. Todi è inoltre nota per aver dato i natali a Jacopone De Benedetti (conosciuto meglio come Jacopone da Todi), poeta dugentesco che compose storiche laudi come "O Signor, per cortesia". Monumenti e luoghi d'interesse Il centro storico, medievale, vanta edifici sacri e civili di notevole prestigio: Piazza del Popolo La Piazza del Popolo è la centrale e storica piazza cittadina, una delle più importanti e interessanti del Medioevo in regione e in Italia, vera testimonianza dell'epoca dei Liberi Comuni. Attorno vi sorgono i monumenti più insigni di Todi:
Edifici religiosi
|
Inviato da: fontanelice
il 04/06/2014 alle 22:06
Inviato da: fontanelice
il 02/06/2014 alle 10:57
Inviato da: fontanelice
il 30/01/2014 alle 21:44
Inviato da: fontanelice
il 12/10/2013 alle 22:54
Inviato da: fontanelice
il 20/08/2013 alle 18:47