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Fontanelice

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Vigili del fuoco in vallata

dal Sabato Sera del 24/2/2007 Fontanelice. Sono ben 18 i volontari, tra cui una ragazza, che hanno deciso di partecipare al corso organizzato dal Comando Provinciale dei vigili del fuoco e dar vita al primo nucleo dei pompieri volontari del paese. Il secondo gruppo di tutto il circondario dopo quello storico di Medicina. Le prime adesioni sono state anche raccolte durante la festa di Pompieropoli, organizzata l’ottobre scorso dall’Associazione nazionale vigili del fuoco insieme al Comune e dedicata ai bambini. Dopo una serie di incontri con la comandante del Comitato Provinciale di Bologna, durante i quali agli aspiranti pompieri è stato illustrato il loro compito futuro ed il corso di addestramento al quale verranno sottoposti, la raccolta delle adesioni definitive ha portato il numero dei ragazzi a 18. Terminati i controlli medici, l’addestramento si svolgerà in due trance, una primaverile ed una autunnale, al termine delle quali ci sarà il decreto di nomina. Una volta pronti, per tenersi in allenamento verranno chiamati periodicamente a Imola da i colleghi “professionisti”. E’ molto probabile, infatti, che i volontari siano pronti prima che in vallata sia a loro disposizione una sede tutta per loro. La sede, infatti, sarà a Fontanelice, ma sul dove collocarla c’è ancora qualche dubbio. “Per realizzarla abbiamo a disposizione 250 mila euro stanziati dalla protezione civile, in parte dalla Regione e dalla Comunità Montana – spiega il sindaco Vanna Verdelli -. Stiamo valutando alcuni spazi nella zona industriale oppure un’area dimessa vicino al centro storico. Quando saremo pronti avremo la sede della protezione civile della vallata e del corpo forestale a Castel del Rio, mentre i vigili del fuoco saranno a Fontanelice per poter intervenire tempestivamente in caso di necessità”. Necessità come quella dell’11 novembre scorso, quando un sottotetto prese fuoco a Fontanelice, a causa di una canna fumaria surriscaldata.

 

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Il gioco della matrioska

Post n°160 pubblicato il 26 Novembre 2010 da fontanelice
 

FINO A LUNEDI' SERA ORE 20:
VOTATE E RIVOTATE PIU' VOLTE PER FONTANELICE
I Comuni in onda questa settimana !

Sarsina (FC) antichissimo comune che ha dato i natali al commediografo latino Tito Maccio Plauto
27Novembre 2010
 

Situata sull'Appennino ad una altitudine di 243 metri , nei pressi del fiume Savio. Sarsina città di arte e di storia, è conosciuta per avere dato i natali al grande commediografo latino Tito Maccio Plauto e per il suo primo vescovo Vicinio oggetto di culto ultramillenario. Il nome Sarsina, che fa parte della comunità Montana Appennino Cesenate, centro umbro conquistato dai romani nel 266 aC. Ha mantenuto nel tempo l’antico nome. Il toponimo infatti, che non ha una origine certa, compare fin dal passato più remoto nella forma Sarsina, oppure Sassina e si potrebbe ricondurre al nome etnico Sarsinates. Visitando Sarsina interessante il monumento commemorativo  a Plauto, che unisce elementi moderni al gusto antico, la splendida cattedrale di Santa Maria Maggiore e San Vinicio, basilica a tre navate,costruito intorno all’anno mille, viene considerata il più bell’esemplare romanico della Romagna. All’interno si ammirano sculture e dipinti di buona scuola, nella cappella di San Vinicio in stile rococò si conservano le spoglie del santo.Molto interessante il museo archeologico Sarsinate, aperto nel 1890 e statalizzato nel 1957, è uno dei più importanti dell’Italia settentrionale, per la ricchezza della documentazione che va dalla preistoria al medioevo.

Elementi superstiti dell’antica Sarsina, oltre a quelli conservati nel museo archeologico, sono il Foro Romano, il Mausoleo di Obulacco e la casa di Plauto, un edificio medioevale con elementi di epoca romana molto rimaneggiato. 



Fontanelice (BO) all'interno del parco della vena del gesso (Funtâna in dialetto romagnolo) è un comune di 1.920 abitanti della provincia di Bologna. Sorge lungo il corso del fiume Santerno, 18 km a monte della città di Imola. Caratteristico il centro storico e di interesse naturalistico le formazioni geologiche e il paesaggio del suo territorio.

Storia

Nel territorio dove oggi sorge Fontanelice sono avvenuti diversi ritrovamenti archeologici, a testimonianza di un'antica frequentazione: etruschi, galli e in seguito romani si sono succeduti su questo territorio collinare. Narsete, il generale bizantino che sconfisse i Goti invasori, donò all’imolese Marzio Coralto le terre dove questi fondò nell'anno 554 un castello.
L’insediamento più antico si è evoluto attorno al vecchio castello, ricostruito nel XVI secolo e ancora nel sette-ottocento, che era contornato da mura e da un piccolo borgo. Il successivo sviluppo urbano, di carattere medioevale, è ancora oggi evidente nell’impianto del centro abitato, raccolto attorno alla piazza su cui si affaccia l'ex palazzo pubblico, oggi sede del Archivio Museo Giuseppe Mengoni dedicato al noto architetto nativo di Fontanelice Giuseppe Mengoni, autore di grandi opere quali la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, il Mercato Centrale (Firenze) e il Mercato di Sant'Ambrogio.

Fontana (questo il primo nome del paese, che conservò fino al 1911) fu al fianco di Imola nelle lotte tra guelfi e ghibellini, ma poi passò con Bologna contro la stessa Imola, alleandosi con Tossignano. Durante il periodo feudale fu nelle mani della famiglia degli Alidosi, proprietari di numerose altre terre circostanti, fino al 1424, quando poi divenne territorio governato dallo Stato pontificio. Paolo IV nel 1556 concesse Tossignano, Fontana, e la Rocca di Codronco con altri comuni in investitura al nipote Antonio Caraffa, marchese di Montebello e capitano della guardia pontificia.
Durante le guerre tra lo Stato Pontificio e i duchi di Parma (1640) Fontana divenne luogo di stanziamento di truppe, cosi come negli anni successivi, al passaggio delle truppe tedesche (1713). Nel 1700 divenne feudo della famiglia Spada, col marchese Giacomo Filippo Amatore Spada di Bologna, il quale ebbe a successori i marchesi Francesco Maria Alerano nel 1706, Giuseppe Nicola nel 1723, e Leonida nel 1752. Quest'ultimo nel 1757 vendette il feudo al marchese Francesco Marvelli Tartagni di Forlì, che ne restò spogliato con l'invasione francese del 1797. Poi Fontana entrò a far parte della Repubblica Cisalpina (1801) con l’alternanza di presenze francesi e austriache che lottavano per il possesso dei territori della Romagna.

Nel 1815, con la Restaurazione e il ripristino del dominio pontificio, Fontana rientrò nella Legazione di Ravenna. Nel 1832 fu intrapresa la costruzione della Via Montanara, terminata alcuni anni dopo, che attraversa Fontana e i territori imolesi fino al Granducato di Toscana.
Nel 1860, con il nascente Regno d’Italia, Fontana entrò a far parte della provincia di Ravenna. Poi, dal 1884, passò sotto la provincia di Bologna. Nel 1911 assunse il nome attuale (Regio Decreto 28 settembre 1911 n. 1096). Nel 1914 divenne capolinea della linea ferroviaria da Imola, che però venne chiusa nel 1944, in seguito alle distruzioni belliche.
La Seconda guerra mondiale arrecò a Fontanelice pesanti distruzioni. Alla fine del '44 e per tutto l'inverno successivo, le truppe inglesi vi stabilirono una precaria linea del fronte. Con la ricostruzione, Fontanelice si dotò di una nuova sede per il Municipio e furono costruite numerose case popolari. Una nuova fase di crescita per Fontanelice si svolse tra gli anni ‘60/’70: si intensificò ulteriormente l’attività edilizia e nuovi quartieri a prevalente destinazione residenziale sorsero parallelamente alla strada Montanara. Nel 1973 fu costruito il complesso ricreativo-sportivo “Conca verde”, dotato di piscina all'aperto. 

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