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Post n°118 pubblicato il 17 Aprile 2008 da atellibrai
- Coraggio Altro, ti ricordi chi siamo? - No, non voglio ricordarlo! - Invece devi farlo. - Io non ci riesco, davvero… - Te lo chiedo per l’ultima volta. Altrimenti sarò io a rispondere per te. - Io non dirò niente! Mai! - Allora ecco la verità: tu sei pazzo ed io non esisto. Altro uccide Lu strangolandola nel salotto di casa, e lo fa perché “solo diventando colpevole sarà accettato dagli altri”. Solo che Lu non è mai esistita. Il romanzo si muove su più piani e accompagna il lettore lungo il percorso delirante di Altro degli Innocenti, aspirante scrittore che dà vita (e morte per suicidio) ai personaggi pulp di Sam e Cha, calati in un’atmosfera che ricorda da vicino il tarantiniano Kill Bill. Solo a metà della lettura si scopre il trucco nascosto nella penna dello scrittore/illusionista: tutto ciò che avete letto fino ad ora è falso, solo un’invenzione, state con me ancora un pochino e vi racconterò la mia vera storia, sembrano esclamare le parole che aprono il nono capitolo: “… in realtà io vivo sul divano del mio piccolo appartamento con la faccia ispida ed i cerchi agli occhi, stretto da una coperta per via del sudore freddo”. Altro viene rinchiuso in un OPG e solo allora, bollato come “pazzo”, si sente libero di esprimere sinceramente e senza timore il suo punto di vista: ne nasce una breve raccolta poetica dal titolo Degradazioni: le verità non dette e strutturata in “petali” che sembrano cadere come nel gioco del m’ama-non m’ama. Io sono libero dalla vostra idea di coscienza ed ho molto più tempo libero per me stesso. Inizia così il viaggio nella follia, a tratti delirante e a tratti paradossalmente lucido: può l’arte cogliere e descrivere la verità della vita? Può la religione appagare la sete di conoscenza? Può una persona “normale” vivere dentro la gabbia delle regole sociali ed essere davvero se stessa senza temere la solitudine? Altro trova le sue risposte a questi interrogativi, e trova la forza di avviarsi verso la sua strada. Accanto a lui c’è Lu.
Ciò che vediamo, che sentiamo, che facciamo, quasi mai esiste. La nostra esistenza è una possibilità che ogni giorno, per paura, cerchiamo di rendere concreta, assoluta: in questo disavanzo, tra mediocrità ed infinito, ho trovato ciò che separa la scrittura dalla verità. Autres Yeux, Matteo Innocenti, edizioni di latta, 2008, 192 pp., € 13
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