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Post n°126 pubblicato il 16 Luglio 2008 da atellibrai
A Milano i fasci stavano in piazza San Babila e i compagni in piazza santo Stefano, a nemmeno due minuti a piedi di distanza, e se uno di loro faceva un passo falso nella zona nemica rischiava grosso. Oggi sembra pazzesco, allora non lo era affatto: perché in Italia gli anni settanta sono stati anche gli anni di una cruenta guerra tra bande, una guerra civile combattuta nello sprezzo del ridicolo e del pericolo per le strade e nelle scuole delle grandi città. “Quello che veramente ami”, il primo romanzo del giornalista Riccardo Arena, racconta una storia possibile di quegli anni. A Milano, nel tempo scandito dagli attentati e dalle morti inutili, Enrico detto Tunisi, fascio rugbista siciliano figlio di un libraio mutilato di guerra, si innamora di Monica, una compagna dell’autonomia di quelle che uccidere un fascista non è un reato. Gli amici, soprattutto quelli di lei, non sono tanto d’accordo, e la storia si complicherà pure perché Monica, perduta da una famiglia ricca e disastrata, prenderà una sbandata per le pistole. L’autore tradisce le proprie simpatie perché le due parti in causa politica non muovono con gli stessi pezzi: al papà di Enrico è affidata la questione morale e la sua libreria è uno splendido luogo di perdizione, mentre la mamma di Monica è una donna petulante e viziata. Però sono peccati veniali, perché il libro è davvero bello. A stare all’osso sembra una variazione sul tema di Romeo e Giulietta e in sottofinale Enrico si comporta come Humphrey Bogart in Casablanca, ma non importa: pur andandoci allegramente a sbattere contro, Arena evita tutti i clichè dei due canovacci, e per nostra fortuna non ha paura di niente, nemmeno del più toccante fra i lieti finali. Dal suo libro esce un quadro d’epoca credibile, anche perché non approfitta del senno di poi per mettere addosso ai suoi personaggi parole e azioni troppo ragionevoli rispetto alle follie possibili allora. Merita una medaglia al valore, forse per la prima volta i protagonisti di un libro ambientato negli anni settanta nemmeno citano il Subbuteo. Quello che veramente ami di Riccardo Arena, Dario Flaccovio Editore, Palermo 2008. 252 pagine, 13,50 euro.
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