Creato da ndraca1950 il 08/11/2008

il mondo

a colori

 

 

« xxxCiaoo »

xxx

Post n°54 pubblicato il 27 Luglio 2014 da ndraca1950

 
Un uomo da 110 e loden 
(di Tozzi - Pagano - Pasquino)

Di Milano danzante il bel salotto
giunse un giorno un tale col cappotto
di buon taglio e cucito a quattro mani
con taschini e scomparti secretati
che per stile non si rifacea ad Armani
ma al Pasquino dei bei tempi andati.

Pur traendo da Eva un gran diletto
del bel Lapo belante avea il vizietto:
non saziandolo la carne sulla pista
ordinava l'insalata mista
e seguendo dell’Orazio il diem carpe
ei solea tenere il piede in 10 scarpe
ma, ahimè, non usando il Timodore
si notava di fatto per l'afrore.

Era un tipo di facili promesse
dalle tasche gli uscian frottole a bizzeffe
che con arte collaudata tramutava
in lusinghe per la sventurata ignara.

La donzella che alla tresca lui iniziava
a pindariche volate poi invitava
sino a quando lei destata dall’abbaglio
lo piantava con biglietto e con bagaglio,
evitando di scoprir che quel cappotto
in realtà non era che un fagotto
destinato a infeltrirsi assai infelice
dopo il primo giretto in lavatrice.

Da mujeres e bailadores ormai additato
dalla corte del tango fu cacciato
poi a lungo vagò fra strade e scorci
poiché manco lo voléano cani e porci
finché in rete trovò la sua compagna:
una bambola gigante in pezza e paglia
per poter sperimentare con diletto
una assai penosa forma di balletto.

Con lei cominciò esaltato una turné
che nei centri anziani aveva il suo perché,
fin a quando durante una serata
quella partner passiva e scriteriata
lo piantò pel ventriloquo del posto
che soleva declamar l’Ariosto.

Sol rimasto e privo di risorse,
provò allora a bussare a molte porte
delle donne cui avea fatto il filo
niuna al mondo gli concesse asilo
già dal giorno in cui, assai sorpreso
per difetto di fabbrica fu reso.

Solo una impietosita dall’arnese
una decisione infin per le altre prese
così scrisse con notevole talento
un magnifico epitaffio sul cemento:
“Non fu privo di talento e di interessi
che sovente trasformò in focosi amplessi
di finezze e pasquinate mai fu parco
e con frecce sbeffeggianti armava l'arco.
Lui che spesso poetò senza bavaglio
degli strali di Pasquino è ormai bersaglio”. 

Commenti al Post:
Nessun commento
 

 POESIA DI NATALE

Danza di bianche farfalle

nell'aria immota, la sera;

luce del cuor che dispera,

speranza di vita che muor.

Festa di ceppo che brucia,

soffia, scoppietta, sfavilla;

gioia di bronzo che squilla

in note che parlan d'amor.

Sogno di azzurro abissale

vivo di mille diamanti;

volo del cuore sui canti

che l'alma rivolge al Signor.

Natale:dono di amore

del Padre ai figli smarriti;

notte che è luce e calore,

sollievo all'umano dolor.

Salvatore Ruffo,

Caraffa del Bianco, Natale 194

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Image and video hosting by TinyPic

 

 

 Mostra immagine a dimensione intera

Una signora si reca ogni giorno al cimitero a trovare il marito (che non fa il becchino ma e` crepato). Mentre sta sulla tomba a pregare vede un'altra vedova che arriva alla tomba vicino alla sua, ci piscia sopra e se ne va. La stessa cosa succede per svariati giorni al che ad un certo punto decide di fermarla e chiederle se in questo modo non le sembrava di mancare di rispetto al marito. La vedova risponde: "Forse ha ragione ma io piango da dove mi manca!".

 

 

 

 Vostro onore, quanto dice mia moglie e' ridicolo: tutte le donne vorrebbero che il loro marito fosse cosi' cavaliere da aprire loro la portiera dell'auto... e il mio era un gesto di cavalleria nei suoi confronti". "Signore" replica il giudice "devo dare ragione a sua moglie, che chiede il divorzio. Non credo fosse stata la cavalleria a spingerla ad aprire la portiera mentre guidava ai 150 km orari"

 

 

 

 

 

Che ne dici di uno spiedino?Mi sto mantenendo in forma per le feste

Maniaco di Thanksgivingcin-cinScappando dal cuocoOggi mi sento sul cotto...

 
  •  

    O SIGNORE

    Questa sera, o Signore,

    le ombre che invadono il mondo

    d'oscura e struggente un'angoscia

    avvolgono pure il mio cuore.

    Solo e sperduto,

    in questo povero borgo lontano,

    al mio tetto natìo

    col vento che sibila e corre

    per valli selvagge e per forre

    rivolgo accorato richiamo.

    E sento

    che sotto l'immobile cielo,

    immobile anch'esso è il tempo.

    Nessuno che al cuore sussurri

    un'amica parola, un accento,

    se l'urlo vicino del fiume

    m'incute un ignoto sgomento.

    Soltanto le tremule stelle

    in queste gelide notti d'Avvento

    mi stanno vicine, e le sento

    parlarmi di fede e speranza,

    la sera,

    pur quando dal vecchio abituro,

    aperto alla pioggia e al vento,

    ti innalzo l'usata preghiera.

    La tua luce, Signore,

    risplenda nel buio mio cuore

    ovunque e in ogni momento;

    e al babbo e fratelli

    sian sempre benigne le stelle.

    Salvatore Ruffo,

    Persico, dicembre 1937

  • layout for myspaceGrafici di scintillio
 

Image and video hosting by TinyPic

 

LLBALLERINA DI FLAMENCO

 

LLL

  • FriendsterMySpace
 

MICIO BALLERINO




 

 

VI PIACE IL MIO BAllo!!!

 




 

CHE TENERO

Yorkie.gif Yorkie picture by animal_guardian

 

NUVOLETTA L

 

GRANDE

 

BUGIE LLLLL

 

TAG

 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

ULTIME VISITE AL BLOG

apungi1950ndraca1950Brian490marinovincenzo1958cicrettacinnarellaardizzoia.nataliasolitudinesparsafante.59moelektraforliving1963r.11.11.11anima_on_lineSky_Eagleali.555
 

ULTIMI COMMENTI

Che bella invenzione la mamma :) ID
Inviato da: IrrequietaD
il 16/12/2016 alle 18:04
 
Ciaoooooo....
Inviato da: rudy51_2016
il 28/06/2016 alle 17:53
 
 

 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

PAUL ANK DIANA

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963