Creato da ndraca1950 il 08/11/2008

il mondo

a colori

 

 

Un giorno un vecchio mi disse: ” Quando incontri qualcuno,

Post n°65 pubblicato il 27 Aprile 2015 da ndraca1950


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e

Un giorno un vecchio mi disse: ” Quando incontri qualcuno,

 questo qualcuno ti fa fermare il cuore per alcuni secondi: fai attenzione, questo qualcuno potrebbe essere la persona più importante della tua vita.
Se gli occhi si incrociano e in quel momento c’è la stessa luce intensa tra loro: stai allerta, può essere la persona che stai aspettando dal giorno che sei nato. Se il tocco delle labbra è stato intenso, se il bacio è stato appassionante e gli occhi si sono riempiti di acqua in quel momento: rifletti, c’è qualcosa di magico tra voi. Se il primo e l’ultimo pensiero del giorno è per quella persona, se il desiderio di stare insieme arriva a stringerti il cuore: ringrazia Dio, ti ha mandato un dono divino…l’amore. Se un giorno doveste chiedere perdono l’uno a l’altro per qualche motivo e in cambio ricevere un abbraccio, un sorriso, una carezza fra i capelli e i gesti varranno più di mille parole: arrenditi, voi siete fatti l’uno per l’altro. Se per qualche motivo fosse triste, se la vita le avesse inflitto un colpo e tu sarai lì a soffrire il suo dolore, a piangere le sue lacrime e asciugarle con affetto: che cosa meravigliosa! Lei potrà contare su di te in qualsiasi momento della vita. Se riesci col pensiero a sentire l’odore della persona come se si trovasse al tuo fianco, e se la trovi meravigliosamente bella anche quando indossa un vecchio pigiama, ciabatte e ha i capelli arruffati. Se non riesci a lavorare per tutto il giorno, emozionato per l’appuntamento che avete…se non riesci ad immaginare in nessun modo un futuro senza quella persona, e se hai la certezza che la vedrai invecchiare e, anche così, sei convinto che continueresti ad essere pazzo per lei. Se preferiresti morire prima di vedere l’altra andarsene…allora vuol dire che l’amore è entrato nella tua vita! E’ un dono!”
Poi sorrise e mi disse: “Molte persone si innamorano molte volte nella vita, ma poche amano o trovano un amore vero. A volte lo incontrano e non prestano attenzione a questi segnali, e lo lasciano passare senza accadere veramente. E’ libero arbitrio. Per questo, presta attenzione ai segnali, non lasciare che le follie del quotidiano ti rendano cieco alla miglior cosa della vita: l’amore! Quello che è sincero non cambia mai!”…

Carlos Drummond de Andrade 

 
 
 

La vita

Post n°64 pubblicato il 27 Aprile 2015 da ndraca1950

  

 
 
 

....

Post n°63 pubblicato il 05 Marzo 2015 da ndraca1950

 
 
 

meraviglia di colori e sapori..

Post n°62 pubblicato il 26 Febbraio 2015 da ndraca1950

 
 
 

......

Post n°61 pubblicato il 05 Febbraio 2015 da ndraca1950

 
 
 

xx

Post n°59 pubblicato il 03 Gennaio 2015 da ndraca1950

 
 
 

x tutti un sorriso e una buona domenica..

Post n°58 pubblicato il 07 Dicembre 2014 da ndraca1950

 
 
 

xxx

Post n°57 pubblicato il 06 Dicembre 2014 da ndraca1950

 
 
 

...

Post n°56 pubblicato il 17 Novembre 2014 da ndraca1950

 
 
 

Ciaoo

Post n°55 pubblicato il 01 Novembre 2014 da ndraca1950

 
 
 

xxx

Post n°54 pubblicato il 27 Luglio 2014 da ndraca1950

 
Un uomo da 110 e loden 
(di Tozzi - Pagano - Pasquino)

Di Milano danzante il bel salotto
giunse un giorno un tale col cappotto
di buon taglio e cucito a quattro mani
con taschini e scomparti secretati
che per stile non si rifacea ad Armani
ma al Pasquino dei bei tempi andati.

Pur traendo da Eva un gran diletto
del bel Lapo belante avea il vizietto:
non saziandolo la carne sulla pista
ordinava l'insalata mista
e seguendo dell’Orazio il diem carpe
ei solea tenere il piede in 10 scarpe
ma, ahimè, non usando il Timodore
si notava di fatto per l'afrore.

Era un tipo di facili promesse
dalle tasche gli uscian frottole a bizzeffe
che con arte collaudata tramutava
in lusinghe per la sventurata ignara.

La donzella che alla tresca lui iniziava
a pindariche volate poi invitava
sino a quando lei destata dall’abbaglio
lo piantava con biglietto e con bagaglio,
evitando di scoprir che quel cappotto
in realtà non era che un fagotto
destinato a infeltrirsi assai infelice
dopo il primo giretto in lavatrice.

Da mujeres e bailadores ormai additato
dalla corte del tango fu cacciato
poi a lungo vagò fra strade e scorci
poiché manco lo voléano cani e porci
finché in rete trovò la sua compagna:
una bambola gigante in pezza e paglia
per poter sperimentare con diletto
una assai penosa forma di balletto.

Con lei cominciò esaltato una turné
che nei centri anziani aveva il suo perché,
fin a quando durante una serata
quella partner passiva e scriteriata
lo piantò pel ventriloquo del posto
che soleva declamar l’Ariosto.

Sol rimasto e privo di risorse,
provò allora a bussare a molte porte
delle donne cui avea fatto il filo
niuna al mondo gli concesse asilo
già dal giorno in cui, assai sorpreso
per difetto di fabbrica fu reso.

Solo una impietosita dall’arnese
una decisione infin per le altre prese
così scrisse con notevole talento
un magnifico epitaffio sul cemento:
“Non fu privo di talento e di interessi
che sovente trasformò in focosi amplessi
di finezze e pasquinate mai fu parco
e con frecce sbeffeggianti armava l'arco.
Lui che spesso poetò senza bavaglio
degli strali di Pasquino è ormai bersaglio”. 

 
 
 

xxx

Post n°51 pubblicato il 10 Marzo 2014 da ndraca1950

 
 
 

buona sera.

Post n°50 pubblicato il 10 Marzo 2014 da ndraca1950

 
 
 

FIORI PER TUTTI..

Post n°49 pubblicato il 03 Marzo 2014 da ndraca1950

 
 
 

xxx

Post n°48 pubblicato il 04 Gennaio 2014 da ndraca1950

 
 
 

AUGURI..

Post n°45 pubblicato il 15 Dicembre 2011 da ndraca1950

 
 
 

....

Post n°42 pubblicato il 11 Agosto 2011 da ndraca1950

 
 
 

da ascoltare ..e mettere in atto i consigli.

Post n°41 pubblicato il 04 Agosto 2011 da ndraca1950

 
 
 

...

Post n°40 pubblicato il 31 Luglio 2011 da ndraca1950

 
 
 

Post N° 39

Post n°39 pubblicato il 21 Luglio 2011 da ndraca1950
Foto di ndraca1950

  1. Le parole contano
    dille piano...
    tante volte rimangono
    fanno male anche se dette per rabbia
    si ricordano
    ...
    In qualche modo restano.
    Le parole, quante volte rimangono
    le parole feriscono
    le parole ti cambiano
    le parole confortano.
    Le parole fanno danni invisibili
    sono note che aiutano
    e che la notte confortano.

 
 
 

 POESIA DI NATALE

Danza di bianche farfalle

nell'aria immota, la sera;

luce del cuor che dispera,

speranza di vita che muor.

Festa di ceppo che brucia,

soffia, scoppietta, sfavilla;

gioia di bronzo che squilla

in note che parlan d'amor.

Sogno di azzurro abissale

vivo di mille diamanti;

volo del cuore sui canti

che l'alma rivolge al Signor.

Natale:dono di amore

del Padre ai figli smarriti;

notte che è luce e calore,

sollievo all'umano dolor.

Salvatore Ruffo,

Caraffa del Bianco, Natale 194

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Una signora si reca ogni giorno al cimitero a trovare il marito (che non fa il becchino ma e` crepato). Mentre sta sulla tomba a pregare vede un'altra vedova che arriva alla tomba vicino alla sua, ci piscia sopra e se ne va. La stessa cosa succede per svariati giorni al che ad un certo punto decide di fermarla e chiederle se in questo modo non le sembrava di mancare di rispetto al marito. La vedova risponde: "Forse ha ragione ma io piango da dove mi manca!".

 

 

 

 Vostro onore, quanto dice mia moglie e' ridicolo: tutte le donne vorrebbero che il loro marito fosse cosi' cavaliere da aprire loro la portiera dell'auto... e il mio era un gesto di cavalleria nei suoi confronti". "Signore" replica il giudice "devo dare ragione a sua moglie, che chiede il divorzio. Non credo fosse stata la cavalleria a spingerla ad aprire la portiera mentre guidava ai 150 km orari"

 

 

 

 

 

Che ne dici di uno spiedino?Mi sto mantenendo in forma per le feste

Maniaco di Thanksgivingcin-cinScappando dal cuocoOggi mi sento sul cotto...

 
  •  

    O SIGNORE

    Questa sera, o Signore,

    le ombre che invadono il mondo

    d'oscura e struggente un'angoscia

    avvolgono pure il mio cuore.

    Solo e sperduto,

    in questo povero borgo lontano,

    al mio tetto natìo

    col vento che sibila e corre

    per valli selvagge e per forre

    rivolgo accorato richiamo.

    E sento

    che sotto l'immobile cielo,

    immobile anch'esso è il tempo.

    Nessuno che al cuore sussurri

    un'amica parola, un accento,

    se l'urlo vicino del fiume

    m'incute un ignoto sgomento.

    Soltanto le tremule stelle

    in queste gelide notti d'Avvento

    mi stanno vicine, e le sento

    parlarmi di fede e speranza,

    la sera,

    pur quando dal vecchio abituro,

    aperto alla pioggia e al vento,

    ti innalzo l'usata preghiera.

    La tua luce, Signore,

    risplenda nel buio mio cuore

    ovunque e in ogni momento;

    e al babbo e fratelli

    sian sempre benigne le stelle.

    Salvatore Ruffo,

    Persico, dicembre 1937

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