Creato da: omniaonlus il 20/10/2011
Per la fame di diritti, campagna di digiuno collettivo
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"...la cosa importante è che abbiamo dimostrato che l'impossibile diventa possibile..." Franco Basaglia MenuUltimi commentiCOMUNICATO STAMPA, parte prima“Sciopero della fame e della sete contro il muro di gomma che ci circonda” Lettera Aperta al Presidente della Regione Campania on. S. Caldoro On. Caldoro, oggi 15 ottobre 2011 presso il bene confiscato di Via Ruffini 8 in San Cipriano d’Aversa, a nome e per conto di tutte le cooperative sociali che presso l’ASL di Caserta co-gestiscono i PTRI/Budget di Salute, ho iniziato lo sciopero della fame e della sete. Questa ennesima forma di protesta, civile e non violenta, è l’ultima di una lunga serie che ha visto coinvolte le cooperative che lavorano da anni nel sistema dei Budget di Salute. Abbiamo già sfilato a Caserta con Marco Cavallo, siamo giunti a denunciare i dirigenti dell’ASL di Caserta. Ma nulla si è mosso, continuiamo a sbattere contro un muro di gomma. Sono mesi che i cogestori si sentono ripetere che sono bravi e che fanno onore a questo territorio, grazie all’impegno che profondono nei confronti delle persone disagiate, ma nei fatti sono stati abbandonati a sé stessi. Così, mentre altri fornitori di servizi sono regolarmente pagati, è da oltre un anno che l’ASL di Caserta non versa un centesimo delle spettanze dovute ai cogestori. E se i burocrati della nostra ASL complicano ogni giorno di più le procedure relative alla promozione del sistema dei budget di salute, assistiamo, nel frattempo, alla promozione delle SIR, Centri di riabilitazione e Cliniche private, forse care agli “amici degli amici”. COMUNICATO STAMPA, parte secondaMa l’estrema azione di protesta e questa lettera, non riguardano solo questo: le chiediamo, infatti, anche e soprattutto una risposta definitiva della Regione per quanto concerne il sistema dei PTRI/Budget di Salute. E’ oltre un anno che attendiamo il varo della legge pure presentata in consiglio regionale, e ancora manca un vero confronto sulle positività ma anche sulle criticità del sistema. Mentre media e Università nazionali ed europee si interessano al nostro modello come un’eccellenza della nostra regione, le istituzioni disertano la loro responsabilità. Questo sistema, come ampiamente dimostrato e riconosciuto, ha dato straordinari risultati sia per gli utenti che per il cotesto tutto, permettendo, ad esempio, di gestire e investire, attraverso risorse ordinarie e non straordinarie, sui beni confiscati alla camorra, e contribuendo in modo determinante all’affermazione di un modello economico, sociale, sostenibile e solidale, alternativo a quello criminale, capace, nei fatti, di contrastare lo strapotere della camorra sul territorio. Attendo, e attendiamo, una semplice ma reale risposta che determini in via definitiva il pieno riconoscimento di questo sistema. Le chiediamo un impegno concreto, perché l’immobilismo e lo stallo istituzionale che ci circonda non consente nessuna prospettiva se non il fallimento nostro e del sistema che a fatica in questi anni abbiamo promosso. “L’indifferenza uccide più della paura”. Area personale- Login
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Caro Peppe,
apprezzo veramente molto l'impegno con... Inviato da: mamma di Manuel il 23/10/2011 alle 21:05 Inviato da: Antonio Esposito il 21/10/2011 alle 08:58 Inviato da: VALERIO TAGLIONE il 20/10/2011 alle 16:28 Inviato da: omniaonlus il 20/10/2011 alle 16:16 |
Manifesto per i budget di salute.
Noi non possiamo vincere. Possiamo solo convincere Franco Basaglia
I budget di salute sono una delle modalità per sostenere i progetti terapeutici individualizzati. In linea con le direttive europee e le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), garantiscono il diritto alla salute attraverso il rispetto della persona e la promozione del pieno diritto alla cittadinanza.
Favoriscono la strutturazione di strumenti sanitari flessibili, misurati sulle esigenze della persona, rispettosi della sua autonomia e sono finalizzati all'inclusione sociale.
I budget di salute, sperimentati dalla ASL Caserta, sono basati sulla redazione di un progetto individualizzato attraverso risorse economiche dedicate alla persona. Determinano la partecipazione di organismi del terzo settore e il coinvolgimento dell’intero contesto sociale. . Negli anni hanno consentito un risparmio di almeno il 30% della spesa sanitaria, garantendo percorsi di deospedalizzazione ed il superamento dell’istituzionalizzazione della sofferenza. Hanno inoltre permesso di razionalizzare e contenere il consumo farmacologico.
Oltre al fattivo valore terapeutico, i budget di salute hanno assunto un ulteriore forte valenza sociale, rappresentando la linea rossa che tiene insieme le migliori esperienze di riutilizzo dei beni confiscati in Campania. Si è determinato un sistema virtuoso che ha consentito la nascita e lo sviluppo di una rete di realtà ed iniziative dall’alto valore produttivo e simbolico, nonché il reale reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
Al centro dell’interesse di Università, Centri di ricerca, Media nazionali e internazionali, tuttavia, oggi, questa esperienza viene di fatto chiusa senza che si realizzi una seria valutazione dei risultati e della sperimentazione.
Noi vogliamo difendere e rilanciare questa esperienza ed estenderla anche alle altre realtà dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria campana e nazionale. .
. Per questi motivi, noi chiediamo alle istituzioni, al mondo scientifico e culturale, agli operatori del mondo sociale e sanitario, un confronto serio e ragionato per garantire il proseguimento di questa esperienza, mettendo a valore quanto sin qui fatto.
Chiediamo la disciplina regolamentare e amministrativa di questi strumenti sia condivisa e inserita stabilmente nelle tipologie di servizi sociosanitari che possono essere offerti da una Asl.
Chiediamo che non vengano spezzati i percorsi di restituzione al Diritto di quanti, sofferenti e/o svantaggiati, avevano trovato grazie ai budget di salute il riconoscimento del proprio essere persona.
Chiediamo che non venga fatto un regalo alla camorra distruggendo uno degli strumenti più efficaci della lotta dell’antimafia sociale.
Invitiamo tutti coloro che vogliono aderire all'iniziativa a segnalare la propria disponibilità a digiunare compilando il questionario con le proprie generalità, modalità di digiuno ed eventuali commenti. Aderiscono allo sciopero della fame
Al fianco di Peppe Pagano e del sistema dei budget di salute
Post n°4 pubblicato il 20 Ottobre 2011 da omniaonlus
La battaglia per i budget di salute è una battaglia per i diritti e la legalità. Per questo interesseremo anche le commissioni parlamentari sul controllo del Servizio Sanitario Nazionale e quella Antimafia. Oggi sarò da Peppe e spero di convincerlo almeno a sospendere lo sciopero della sete. Garantendo il pieno sostegno alla battaglia di quanti, nelle Terre di Don Peppe Diana, stanno costruendo un sistema alternativo a quello criminale e dell'esclusione sociale Di seguito il comunicato stampa diffuso quest'oggi Scriverò ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari sul Controllo del Servizio Sanitario Nazionale e Antimafia per chiedere un loro intervento su quanto sta accadendo all’ASL di Caserta sui budget di salute» lo afferma il Presidente della Commissione Regionale sui Beni Confiscati Antonio Amato che questo pomeriggio porterà personalmente la sua solidarietà a Peppe Pagano, il fondatore della Nuova Cucina Organizzata da lunedì in sciopero della fame e della sete per protestare contro lo smantellamento del sistema dei Budget di Salute «Chiederò a Peppe di sospendere almeno lo sciopero della sete, garantendo a tutti i cogestori una lotta strenua per difendere i budget di salute. Si tratta di un’eccellenza del sistema socio sanitario che garantisce un forte risparmio per la sanità regionale e straordinari risultati in termini di cura e garanzia dei diritti dei soggetti svantaggiati. Eppure» afferma Amato « l’Asl continua a ritardare il pagamento delle cooperative coinvolte in questo sistema e da tempo continua a frapporre assurdi ostacoli burocratici al suo funzionamento. E’ un caso» si chiede Amato «che tali ostacoli siano incominciati quando si è appurato che questo sistema rappresenta la linea rossa delle migliori esperienze campane di riutilizzo dei beni confiscati? E’ un caso che si siano iniziati a chiudere progetti individuali per rispedire le persone coinvolte nelle SIR, le strutture residenziali dalle quali erano stati presi per restituirli alla piena cittadinanza, mentre esponenti dell’ASL continuano a parlare di nuovi faraonici investimenti per costruirne altre? Quali interessi sono in campo? Dal suo insediamento» continua Amato «la commissione che presiedo si occupa dell’argomento ed anche noi abbiamo dovuto spesso affrontare un muro di gomma da parte dell’ASL di Caserta. Ma il neo direttore e già commissario Menduni esiste oppure è solo una figura nominale? Che posizione assume? Ed anche le Istituzioni regionali latitano. Il consiglio» dice il Presidente della Commissione Regionale «Da un anno non riesce a discutere l’apposita legge presentata dal collega Oliviero, Caldoro stanzia 10 milioni di euro per progetti innovativi per superare la deospedalizzazione e poi non decide cosa fare di questo sistema che nei fatti la garantisce, contribuendo, in modo netto, anche al superamento del sistema carcerario degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Chiediamo al Presidente della giunta» conclude Amato «nella qualità di commissario della sanità di predisporre un decreto per sbloccare la situazione e rafforzare un sistema che pure ufficialmente continua a lodare e che pure era stato sostenuto nell’ultima finanziaria regionale. I budget di salute sono uno strumento per la garanzia dei diritti e la lotta alla camorra, rimanere inerti mentre c’è chi mette a repentaglio la propria stessa salute per difenderli, è da vigliacchi e complici di interessi occulti
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Inviato da: mamma di Manuel
il 23/10/2011 alle 21:05
Inviato da: Antonio Esposito
il 21/10/2011 alle 08:58
Inviato da: VALERIO TAGLIONE
il 20/10/2011 alle 16:28
Inviato da: omniaonlus
il 20/10/2011 alle 16:16