Creato da uaz2 il 12/05/2008
Gò provà col diaeto perdoneme se sbagio a se colpa de a me amiga che a me ga sugerio sto blog, co sta diavoeria de internet,.. duri banchi ciao..Ho provato col dialetto, scusatemi se sbaglio è colpa della "............" che mi ha suggerito questo blog
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EL PARON DE CASA
La torre è dotata di cinque campane, i cui nomi sono legati alle occasioni in cui venivano anticamente utilizzate: la Marangona è la campana maggiore e l'unica ad essersi salvata dal crollo del campanile; i suoi rintocchi annunciavano l'inizio e la fine dell'orario di lavoro dei marangoni, cioè dei carpentieri dell'Arsenale, e le sedute del Maggior Consiglio; la Nona, segnava e segna tutt'ora il mezzogiorno;la Trottiera dava invece il secondo segnale ai nobili che dovevano partecipare alle riunioni del Maggior Consiglio, che al suo suono mettevano dunque al trotto le cavalcature (prima che l'uso dei cavalli fosse proibito in città); la Mezza terza o dei Pregadi, annunciava invece le riunioni del Senato, i cui membri erano detti Pregadi; la Renghiera o Maleficio è infine la minore delle campane e i suoi rintocchi annunciavano le esecuzioni capitali. Le campane spezzatesi durante il crollo del campanile furono rifuse, ricavando i calchi dai frammenti delle vecchie campane appositamente ricomposti e utilizzando poi il materiale delle stesse. Le nuove campane vennero donate da papa Pio X. Nel 1820 il fonditore Canciani dalla Venezia con i resti delle vecchie campane (tra cui la maggiore del peso di oltre 40 quintali) fondeva il nuovo concerto composto da 5 campane, di questo concerto nel crollo del 1902 si salvò solo la campana maggiore erede della famosa "Marangona". Il nuovo concerto verrà realizzato da una collaborazione tra i fonditori Barigozzi di Milano e D'Adda di Crema nella fonderia costruita appositamente sull'isola di S. Elena, ed è così composto: MARANGONA (maggiore) La2 diametro mt. 1.800 peso kg. 3.625. NONA (seconda) Si2 diametro mt. 1.560 peso kg. 2.556. TROTTIERA (terza) Do#3 diametro mt. 1.385 peso kg. 1.807. PREGADI (quarta) Re3 diametro mt. 1.290 peso kg. 1.366. RENGHIERA (quinta) Mi3 diametro mt. 1.160 peso kg. 1.011.
QUESTO VIDEO NON E' MIO............ PRESO DALLA RETE
A volte Il suono delle campane ti rincuora e ti rassicura.... questo video... Varda e scolta a storia del paron de casa (guarda e ascolta la storia del padrone di casa)chiamato così dai Veneziani
Alla domenica si ascolta il suono delle campane ....del paron de casa.......... buona domenica Renzo
benvenuti nel mio blog
Leone di San Marco
Il leone alato è l'icona dell'Evangelista protettore della città e della millenaria repubblica.
Il leone, come simbolo della Serenissima Repubblica, ancora campeggia sornione in moltissime piazze e palazzi delle cittadine venete nonostante la metodica 'strage' attuata durante la campagna Napoleonica, sia ad opera dell'esercito francese e sia dai 'locali' allo scopo di festeggiare e far bella figura nei confronti dell'illustre conquistatore.
Il leone ha una sua precisa e raffinatissima simbologia.
Con il libro aperto, la versione più diffusa e famosa, ad indicare che quella cittadina doveva pagare le tasse.
Con la zampa -ea sata- sopra il libro chiuso, le varianti con la spada, lo spadone puntato sul libro oppure rivolto verso l'alto, 'el spadon de guera', privilegio delle cittadine di confine esentate dalle tasse per meriti di guerra o per 'tenersele buone e fedeli', come il bellissimo Leone di Valstagna.
E poi col leon in piedi, andante e rivolto a destra oppure a sinistra, e ancora seduto, in moeca, e le espressioni facciali più o meno bonaccione o sornione...
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LA STORIA DEL PONTE DI RIALTO
Il primo passaggio sul Canal Grande fu un ponte di barche realizzato nel 1181 da Nicolò Barattieri, il quale fabbricò, tra l'altro, anche le due colonne in Piazza San Marco. La costruzione sul Canale fu chiamata Ponte della Moneta, probabilmente per via della sua collocazione nei pressi dell’Antica Zecca di Venezia (nei cui locali erano incentrate le attività finanziarie dei banchieri veneziani), che si trovava vicino all'ingresso orientale. Questa zona ospitava originariamente il mercato del cibo e, col passare del tempo, l’importanza del cosiddetto mercato di Rialto sulla sponda orientale del canale crebbe fino a fare aumentare il traffico sul ponte galleggiante. Attorno al 1250 al posto del ponte di barche venne costruito un vero e proprio ponte di legno. La struttura era costituita da due rampe inclinate che si congiungevano in una sezione centrale mobile, che poteva essere sollevata in modo da permettere il passaggio delle navi più alte.
Fu a questo punto che, vista la stretta connessione tra mercato e ponte, quest’ultimo vide mutare il proprio nome in Ponte di Rialto. Nella prima metà del XV secolo lungo i lati del ponte vennero costruite due file di negozi. I proventi derivanti dagli affitti, riscossi dalla tesoreria di stato, contribuivano alla manutenzione del ponte, essenziale per la struttura di legno. Il ponte non ebbe vita facile: nel 1310 il ponte fu parzialmente bruciato durante la rivolta guidata da Bajamonte Tiepolo; nel 1444 crollò sotto il peso della folla radunata per assistere ad una sfilata di barche; crollò nuovamente nel 1524. Fu anche per questi incidenti che, nel 1503, era stata proposta per la prima volta la costruzione di un ponte in pietra. Diversi furono i progetti valutati nei decenni successivi.
Nel 1551 le autorità veneziane indissero un bando per il rifacimento del Ponte di Rialto, che mosse architetti famosi come Jacopo Sansovino, Andrea Palladio e il Vignola a presentare progetti di approccio classico, con diverse arcate, che non fu giudicato adatto alla situazione. L'attuale ponte in pietra ad arcata unica, disegnato da Antonio da Ponte, fu completato nel 1591. La struttura è molto simile a quella del precedente ponte in legno: due rampe inclinate, con negozi su entrambi i lati (ospitati ciascuno in una delle dodici arcate doppie disposte simmetricamente), portano a una sezione centrale. Tutto il ponte è coperto da un porticato. Secondo alcuni il progetto era troppo audace dal punto di vista ingegneristico: secondo l'architetto Vincenzo Scamozzi il ponte sarebbe crollato. Il ponte invece resiste tuttora, ed è diventato uno dei simboli architettonici di Venezia.
I MATERIALI DI COSTRUZIONE DEL PONTE
La balaustra del Ponte di Rialto, è stata costruita con un materiale dalle caratteristiche meccaniche formidabili, molto diffuso a Venezia: una roccia sedimentaria che potesse resistere alle intemperie di un ambiente non propriamente favorevole come quello lagunare, ovverosia una roccia calcarea (formata da Carbonato di Calcio quasi puro) di colore bianco luminoso e molto compatta: la Pietra D’Istria.
Più di cento milioni di anni fa la Pietra D'Istria non era nemmeno una roccia, ma un fango composto da Carbonato di Calcio puro o quasi; il fondale poco profondo su cui questo sedimento si depositava subiva periodiche emersioni, che causavano la formazione di fessure poligonali. Il rapido “indurimento” e l’altrettanto rapida cementazione dei sedimenti carbonatici (formati da Carbonato di Calcio) ha permesso la conservazione di queste pietre attraverso milioni di anni.
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