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Creato da: Frankcanoa il 10/03/2007
discorsi a megafono spento di un allenatore di canoa olimpica
Post n°6 pubblicato il 18 Aprile 2007 da Frankcanoa
Nonostante le ricerche scientifiche, ancora oggi molte delle discipline sportive soffrono i limiti dell'empirismo e del pressapochismo. La letteratura scientifico-sportiva ha fatto passi da gigante nel divulgare, via via che si sono sperimentate, teorie e metodologie dell'allenamento ma, quasi sempre, esse rimangono oggetto di studio o di consultazione da parte dei pochi addetti ai lavori. Qualche volta, ne vengono ignorati i presupposti fondamentali. Ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno desiderio di chiarirsi i vari aspetti biologici, fisiologici, metodologici e concettuali che si accompagnano all'attivita` fisica ed in particolare a quel processo educativo, psicomotorio e tecnico che si suole definire “allenamento” che, come e` noto, non e` dato soltanto da azioni o da principi meccanici applicati ma, essenzialmente, dal rispetto e dall'ossequio alle fondamentali norme fisiologiche, oltre che psicologiche, imposte all'uomo dalla stessa, proteiforme ma limitata natura umana. Premessa tratta dalla presentazione e dalla prefazione de “L'allenamento razionale” di Rosario Di Natale. Negli anni 70 i giovani canoisti (allievi e cadetti) gareggiavano su distanze diverse 250-300-500-4000-6000 metri. Ad un certo punto, non ricordo esattamente quando, capimmo (penso copiando da Ungheresi o Romeni) che la gara ottimale per queste categorie sarebbe stata di 2000 metri. Due sono i motivi di base per utilizzare questa distanza di gara per i giovani: il primo e` specifico delle gare di canoa olimpica poiche` le competizioni di 500 e 1000 metri delle categorie superiori, prevedono allenamenti e prove specifiche sul triplo della distanza intermedia (vedi anche i test Federali). Sul secondo e piu` importante motivo potremmo scrivere fiumi di parole oltre ai testi di praticamente tutte le discipline sportive. Per rinfrescarci la memoria ho scelto un brano tratto da “Endurance e resistenza” pubblicato sul primo numero di “Kayak Canoa” del 1976 “Le basi fisiologiche ed anatomiche dell'Endurance sono:
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