Creato da capului il 26/02/2011

fine di un sogno!

Rosicchiare bulimicamente Libri, bere visivamente mostre d'arte, scolarsi disgustosamente Film fino al vomito etilico, vivere i sabati sera con amici intelligenti ma -è questo è il bello!- pure simpatici!, inveire bukoswkianamente contro il televisione mentre continuo ipnoticamente a guardarlo e, infine, ironizzare con...tro il 98% degli esseri viventi e dei loro 3 neuroni da spartire per testa..

 

 

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I poveri sono come i bonsai.

Post n°20 pubblicato il 13 Novembre 2011 da capului

 

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Per la riduzione della povertà nel mondo.

Il 2010 è stato proclamato dall'Unione Europea
"Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale."
Può sembrare assurdo, eppure l'Unione Europea, ha fortemente voluto per quest'anno un impegno da parte di tutti i paesi membri, perchè risulta che nell'UE, nonostante disponga di uno dei più sviluppati sistemi di previdenza e prevenzione sociale, circa 68 milioni di persone sono a rischio povertà, ovvero non dispongono degli strumenti economici per provvedere ai propri bisogni primari.
In questo quadro, vede impegnate le istituzioni della nostro paese , la società civile ed anche le realtà ecclesiali come le Parrocchie, il mondo dell’associazionismo, tutti sono chiamati ad offrire un contributo di riflessione e sensibilizzazione.

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La povertà nasce dal fatto che le nostre teorie sono costruitein base ad assunti che sottovalutano
le capacità umane.

I concetti di base sono miopi (intendo il concetto di impresa, di solvibilità, di imprenditorialità, di occupazione)
le istituzioni sono state lasciate sole, incomplete
(come le istituzioni
finanziarie, da cui i poveri sono stati esclusi).
La povertà nasce da un fallimento concettuale, piuttosto che dalla mancanza di capacità da parte delle persone.

Gli esseri umani vengono al mondo provvisti di tutto quanto serve per occuparsi di se stessi, ma non solo.
Essi sono in grado di contribuire ad estendere il benessere del mondo nel suo insieme.

Alcuni hanno l’opportunità di esplorare il proprio potenziale, almeno in parte, mentre altri, per tutta la durata della propria vita, non hanno mai l’opportunità di poter svelare i meravigliosi doni con cui sono nati.
Essi muoiono
"inesplorati" e il mondo viene privato delle loro capacità e del loro contributo.

Per me, i poveri sono come gli alberi bonsai.
Quando, in un vaso, si pianta il seme sano di un grande albero, si ottiene una copia di questo grande albero dell’altezza di pochi centimetri.
Il seme non era difettoso, ma il terreno di coltura non era adeguato.


I poveri sono come i bonsai

Il loro seme non ha difetti; semplicemente,
la società non ha fornito loro il terreno adatto per crescere. Ne segue che tutto ciò che serve per togliere i poveri dalla povertà è la creazione di un ambiente fertile.
Se i poveri riusciranno a scatenare la propria energia e creatività, la povertà scomparirà molto velocemente.


Uniamo le mani per dare ad ogni essere umano un’equa possibilità di scatenare la propria energia e creatività.




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COMMENTI

La povertà ha tante dimensioni.

La povertà è fame, la povertà è vivere senza un tetto,
la povertà è essere ammalati e non riuscire a farsi visitare da un medico,
la povertà è macanza di libertà, la povertà è non avere un lavoro,
è timore del futuro,ecc...ecc...

La povertà assume volti diversi, volti e dimensioni che cambiano
nei luoghi e nel tempo, giusto come il bonsai.

" La povertà è ignoranza, ma a tanti fa comodo così.
Prendiamo per esempio le popolazioni africane, la loro cultura è al limite dell'analfabetismo, eppure si va a costruire fabbriche,
si cerca di portagli acqua, di dargli da vestire.
Facendo così nutriamo il loro bisogno fisico ma non il loro bisogno mentale, abbiamo paura che possano essere migliori di noi, abbiamo paura che acculturandosi, possano variare il naturale ordine delle cose.
Per cui, ci laveremo la coscienza parlando di povertà, ma non facendo nulla, perchè i ricchi governanti di questi paesi non vogliono si faccia nulla."

Anndaveria

La mancanza di istruzione è uno dei problemi
che si collega inevitabilmente con quello della povertà e della fame
e raggiunge punte elevate proprio nelle zone più povere del mondo.
E comunque l’Africa il continente che appare più fragile anche in questo ambito. Una gran parte di responsabilità è da attribuire alle industrie,
le quali in questi Paesi poveri, traggono vantaggio nell’acquisto
di materie prime e nell’impiego di manodopera a basso costo.
Questi gruppi imprenditoriali, infine, esportano i loro guadagni,
lasciando i Paesi sottosviluppati, che li hanno accolti, sempre più poveri.
La povertà, quindi, a mio modesto parere, richiede azioni sia da parte dei poveri che di noi cosiddetti ricchi, e richiede un cambiamento per fare sì che molte più persone possano avere un buon livello di nutrizione,
un alloggio adeguato, l'accesso all'educazione
e alla salute, la protezione dalla violenza
e voce in ciò che succede nella loro comunità.

domenica, 10 ottobre 2010Ancora

In Olanda hanno inventato la birra per cani.
Metà del mondo muore di fame, l'altra metà inventa minchiate!

(Luciana Litizzetto)

 
 
 
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