fine di un sogno!

Violenza e discriminazione


  
Oggi il mondo necessità di rivoluzione culturale fra i popoli.E' inutile agire con la violenza e la distruzione.                                          Dalla cronaca di questi giorni L’antica cittadina siriana, in epoca romana nota come Emesa, sarabbe stata polverizzata dalle truppe governative e dai carri armati negli ultimi giorni. Secondo gli attivisti ieri i carri armati avrebbero aperto il fuoco nei distretti dove l’opposizione nei confronti di Assad è stata più ferrea. Gli oppositori del presidente siriano temono che gli osservatori - che sono arrivati giorni fa nel Paese dopo settimane di trattative con gli stati arabi - saranno sfruttati per dare un’impressione di rispettabilità al governo che nasconderà l’entità delle violenze. Alla carneficina di Homs hanno preso parte tre carri armati che hanno sparato ad alzo zero contro alcune case, colpite anche dal fuco dei mortai. Le immagini sono state diffuse dal web da attivisti anti-Assad.                                            (Deir Mar Musa al-Habashi)
 Nel giorno dell'Epifania ho visto la trasmissione televisiva su Rai 3 dal titolo " La Chiesa altrove" Mi ha colpito molto un monaco, di origini italiane, che vive solo nel monastero di San Mosé l’Abissino di rito siro-cattolico, vicino alla città di Nabk, circa 80 km a nord di Damasco. Il monastero è stato costruito da monaci greci nel VI secolo. Abbandonato nel XIX secolo, è diventato di nuovo la casa di un piccola comunità religiosa. Padre Dall’Oglio, così si chiama il frate, che è l’anima della comunità al-Khalil, lancia accuse serie: “La cosa più triste, in questo caso, è che alcuni fattori che hanno portato a questa decisione,(all'esplulsione dalla Siria) bisogna cercarli all’interno del contesto ecclesiastico, probabilmente come una reazione alla mia azione, in passato, in casi di corruzione e di mancanza di trasparenza di alcuni prelati”.La posizione di padre Dall’Oglio sulla crisi è molto chiara. “I siriani vogliono, e meritano, i diritti umani, a cominciare dalla stampa libera e dalla dignità della persona umana.
La conoscenza umana  giustifica un viaggio anche in terre lontane, metafora del cammino della conoscenza, che nella ricerca della verità spinge l'uomo ad andare sempre oltre. La speranza di un progresso pacifico, per una maturazione verso una democrazia pluralista, nazionale e laica, dovrà essere sempre alimentata. L' apprendimento e' apertura. Se vogliamo capire un Paese nuovo, non dobbiamo restare sempre con i nostri connazionali. Non dobbiamo criticare e respingere tutto cio' che e' diverso e strano. Ma lasciarci permeare, impregnare dalla differenza.
La violenza e la discriminazione sono direttamente contrarie ai nostri valori etici. Solo la vera fratellanza,il dialogo, la stima teologica dell’altro, possono essere una garanzia. La democrazia del consenso, sarà la risposta costruttiva allo scivolare verso la guerra civile e alla dissoluzione nazionale.