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Quei fan che non ti aspetteresti di Edgardo Sogno

Post n°39 pubblicato il 20 Maggio 2015 da carancini

Poche righe per annotare un fatto curioso: nel suo ultimo libro sulla Resistenza, il giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo dedica un capitolo - naturalmente elogiativo - al "partigiano bianco" Edgardo Sogno.

Edgardo Sogno: quello noto anche per il tentato golpe - parimenti "bianco" - dell'agosto 1974.

A coronamento del capitolo, viene riportato il giudizio - altrettanto elogiativo - di Umberto Eco (cito a memoria: "Il reazionario Edgardo Sogno: è stato l'eroe della mia infanzia").

Giudizio curioso, davvero, visto che Eco da una vita si accredita come impietoso fustigatore dei reazionari (a tal punto che in una delle radiofoniche - e ormai storiche - Interviste impossibili trovò il modo di bollare come fascista persino ... Muzio Scevola!).

A me, questa vicinanza tra Eco e Sogno ne ricorda un'altra: quella tra il partigiano "comunista" Renato Mieli e i neofascisti presenti al famoso convegno dell'Istituto Pollio sulla guerra non ortodossa del 1965 (tra i quali Stefano Delle Chiaie, Guido Giannettini e Pino Rauti)[1].

Ma, adesso che ci penso, che dire del rapporto di amicizia tra il defunto presidente del Gruppo Editoriale l'Espresso, Carlo Caracciolo, e il prefetto Federico Umberto D'Amato (quello a suo tempo definito da Vincenzo Vinciguerra come il "capo dell'Ufficio bombe del Viminale")[2]?

Come si spiegano queste relazioni tra soggetti così (apparentemente) incongrui?

Voglio dire, tra noti esponenti della cultura e della politica italiana e notori "impresentabili"?

Dimenticavo: anche Furio Colombo nei giorni scorsi, recensendo il libro di Cazzullo sul Fatto Quotidiano, ha condiviso gli elogi per Sogno.

Ecco, come si spiega che due celebri "democratici" come i vecchi amici Eco e Colombo abbiano in simpatia un personaggio come Sogno, descritto a suo tempo da studiosi - peraltro di diverso orientamento ideologico - quali Maurizio Blondet[3], Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella[4] come uno dei burattinai del terrorismo italiano, sia "rosso" che "nero"?

Va bene che in questi ultimi lustri Sogno è stato ampiamente sdoganato dal regime che ci governa (al pari del suo compare di golpe Randolfo Pacciardi[5]) ma, per parafrasare un celebre detto, coloro che non ricordano il passato ci condannano a ripeterlo.

 


[1] Vedi gli atti del convegno: http://stragi.it/la_guerra_rivoluzionaria/index.htm

[2] Sul rapporto di amicizia tra Caracciolo e D'Amato, vedi l'articolo di Pino Nicotri, Caracciolo: io l'ho conosciuto

http://www.giornalettismo.com/archives/13593/caracciolo-io-lho-conosciuto/

[3] In: Massoneria: troppo alte ramificazioni

http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_jcs&view=jcs&layout=form&Itemid=150&aid=9478

[4] Nel libro Il golpe inglese, Milano 2011. Vedi, in particolare, il capitolo Passare all'azione. Borghese, Sogno .. e le Br.

[5] http://www.novefebbraio.it/avvisi/commemorazione-di-randolfo-pacciardi

 

 
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