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Autostima: affascinante penetrazione nell’anima preposta a difenderci dai virus della maldicenza esterna
Post n°30 pubblicato il 05 Luglio 2012 da LORISMANIA
Ricordiamo tutti la storia di quel film miracoloso, che a ogni replica continua a suscitare l’attenzione e l’ammirazione di tantissime persone davanti al teleschermo. E’ un’opera di fantasia, anzi un capolavoro se vogliamo, ma se resiste al tempo deve contenere una verità profonda e mistica. Strano, a prima vista sembrerebbe la solita favola di Cenerentola: un uomo bello e potente si innamora di una ragazza bella ma disgraziata. La stessa delle fiabe patinate che ci propinano sulle riviste, con qualche variante: lì il potente può permettersi il lusso di essere brutto. Ma la legge spietata della selezione resta sempre quella quando ci si interroga su questi misteri. Questo succedeva negli anni della mia spensierata gioventù come ora. Ognuno tende ad andare col proprio simile si teorizza ancora. Il bello con la bella e la bella col bello, oppure col brutto, ma solo se è ricco. All’oggetto del suo amore ciascuno chiede il massimo. E per accontentarsi di un punteggio estetico meno elevato di bellezza bisogna che cresca il contributo di altre voci come soldi, potere e fascino. Detta così può apparire poco elegante e manca una componente importantissima per definire un contratto di attrazione reciproca: il carattere e l’amore. Ma tutte quelle combinazioni sembravano nascondere un tranello allora! Eppure anch’io mi accorgevo che le ragazze più appariscenti tendevano a preferire i ragazzi più carini, o almeno dotati del motorino più in voga e rombante. E che i più problematici venivano attratti inesorabilmente da qualsiasi fanciulla che desse l’impressione di affogare nei problemi anche lei. Finché un giorno vidi Pretty Woman… il personaggio di Richard Gere è bello, ricco ed elegante. Perché si innamora di Julia Roberts che non è né elegante né ricca, è solo bella, ma non più di tante altre ragazze che quel miliardario affascinante avrebbe potuto sedurre? Perché Julia Roberts ha l’unico tesoro che Gere non possiede : l’autostima. Si vuole bene, si vuo-le be-ne. E’ a suo agio dentro di sé. Mentre lui, nonostante abbia il mondo ai suoi piedi, è un poveraccio triste, insicuro, infelice. Ed è questo che nel computo delle voci che fanno scattare l’amore tra due anime ce n’era una che avevamo sottovalutato : il carattere, per l’appunto! Quell’energia che sprigiona da dentro e che da sola può colmare ogni baratro. Non ha bisogno di riconoscimenti esteriori perché si nutre di un cibo che il mondo esterno non vende. E’ l’autostima che trasforma i ranocchi in principi e le cenerentole in principesse. Nessuno ce la può dare, purtroppo! Dobbiamo trovarla in fondo a noi stessi: è questa la vera favola. |
Inviato da: oranginella
il 09/07/2017 alle 21:13
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il 29/11/2016 alle 00:26
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Inviato da: accoglienza.virtuale
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