Creato da carlo_free il 21/09/2007
Un blog nato per far conoscere la storia di CARLO
 

 

Un regalo per Carlo

Post n°409 pubblicato il 14 Febbraio 2009 da kanedda
 

Molti di voi, mi chiedono di cosa ha bisogno Carlo, potete darmi una mano in questo piccolo regalo. sul sito https://walkenhorsts.com/select_institution.html
e' possibile inviare a carlo un pacchetto, dovete selezionare: Avenal, CA
California state prison Avenal, vi si apre un altro campo e selezionate : special purchase, si apre un altro menu a tendina e selezionate group privilege A/B, dopo l'enter vi chiedera’ di confermare i dati della prigione, accertate che e’ la prigione di Avenal in King 1, avete poi un campo dove potete mettere i codici della merce da acquistare, carlo vorrebbe ricevere:
19006-101 Sangean DT 120 digital AM/FM stereo Radio
11010-041 Koss CL3 Clear Headphones
4010-08 251-130 miny y adapter (questo pero io non l ho Trovato, ho provato a guardare tra il catalogo ma non lo trovo, se non doveste trovarlo, fa nulla.
Chi volesse fare questo regalo a Carlo, per favore me lo dica anticipatatamente a katia@carloparlanti.it o al mio numero cellulare per non farlo poi doppio, perche’ ha avuto l’ok per un solo invio, quindi se ci sono diversi pacchetti che partono non ne riceverebbe nessuno. Quindi prima di acquistare questa roba, fatemelo sapere al fine che non ci sia qualcun altro che lo ha gia fatto.
Quando vi chiederanno a chi inviarla dovete scrivare cdc : F25457
Nome: Carlo Parlanti
310-1-12U
Vi ringrazio anticipatamente

 
 
 

Ancora Lockdown

Post n°408 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da carlo_free
 

Ormai dieci giorni fa, se non qualcosina di più, lo Yard di Carlo è stato posto in Lockdown per via di almeno 3 risse scoppiate nel corso delle visite ed all'interno di uno dei building. I detenuti, tutti, sono costretti a rimanere confinati nelle loro cuccette, senza poter usufruire di telefono, docce (a quanto si legge sul forum di Prison Talk) ed uscite nel cortile. A quanto pare la maggior parte dei responsabili delle risse sono già finiti in isolamento, ma per un motivo o per un altro, un isolamento che sarebbe dovuto durare qualche giorno, rischia, a meno che domani non venga interrotto, di durare fino al 15 febbraio.


Carlo, grazie ad una guardia che per una volta ha voluto far rispettare in maniera positiva il regolamento, è riuscito a chiamare Katia venerdì scorso. Poi più niente, tranne una lettera a Valerie (loro amica americana, che ovviamente può ricevere posta in maniera più celere) datata 1 febbraio, dove dice che sono ancora in lockdown e che sta bene.


Nonostante le ripetute richieste, le nostre rappresentanze consolari ancora non hanno chiamato in prigione per accertarsi delle condizioni di Carlo. Il che porta ovviamente a pensare ad una sequela immensa di parole non condivisibili in un contesto pubblico come questo, ma che fanno capire il grado di tutela di una persona che vada in California.


Ad ogni modo, la speranza è che questo lockdown presto finisca e che si ristabilisca una situazione di normalità.

 
 
 

COMUNICATO STAMPA

Oggetto: Alla fiera delle Verita’ Prigionieri del Silenzio: almeno 32 000 italiani vivono anche se indirettamente la detenzione oltre confine


Il 24 gennaio all'interno del congresso organizzato all'interno della "Prima giornata nazionale per la sovranità' monetaria", si è parlato del "problema giustizia". Tra gli oratori è intervenuta anche Katia Anedda, presidente dell'associazione Prigionieri del Silenzio. La Anedda nel suo intervento ha illustrato il caso del cittadino italiano Carlo Parlanti, detenuto da 5 anni negli Usa: uno tra i casi più contestati e inverosimili degli ultimi tempi. La platea ha reagito con diverse domande sul caso specifico e sulle sorti dei sui 3200 italiani posti in detenzione oltre i confini domestici. Il sentimento diffusosi tra i presenti è stato quello della forte vicinanza alla tematica: la detenzione all'estero è un problema che riguarda tutti. Presente alla conferenza anche Simona Cenni, coordinatrice delle donne di Azione Sociale per la Regione Marche. Simona Cenni ha espresso la sua indignazione per la vicenda Parlanti, prendendola come esempio di manifesto classismo da parte dello Stato Italiano, per il quale esistono cittadini di serie A e di serie B. "La vita umana non dovrebbe essere classificata," come già aveva espresso l'On. Matteo Salvini nel corso di una precedente conferenza stampa organizzata da "Prigionieri del Silenzio" a Palazzo Marino (sede del Comune di Milano, ndr) e maggiori manifestazioni dovrebbero essere intraprese in favore per gli italiani detenuti all'estero.


Il caso Parlanti, ricorda Simona Cenni nel suo intervento, dovrebbe far pensare, e ricordare soprattutto a chi lotta contro la violenza, che non esistono solo le violenze contro le donne e che un accusa di falsa violenza e' un crimine di violenza che colpisce chi e' accusato falsamente. Al contempo la falsa accusa ripropone, continua la Cenni, una violenza sulle vere vittime di violenza perché in tal modo vengono loro tolte risorse di cui hanno diritto.


"Faccio politica gratuitamente" ha ribadito Simona Cenni, "e lo faccio perché ci credo e appoggerò' sino in fondo la vicenda Parlanti, a costo di promuovere a suo favore una manifestazione sotto l'ambasciata americana a Roma. Questo tipo di ingiustizie", continua, "non devono essere affossate e si deve trovare un rimedio- Le prove di innocenza di Parlanti sono schiaccianti ma soprattutto", sottolinea la Cenni, "ci sono prove di colpevolezza di altri personaggi che non vengono perseguiti e se non lo fa la procura di Ventura, la contea che ha perseguito Parlanti, lo deve fare qualcun altro, per questo ci rivolgeremo all'ambasciatore, al fine di intercedere verso il governo americano".


E' stato proposto, dato l'interesse dimostrato per la vicenda Parlanti, la presa in carico del caso al coordinatore nazionale di Azione Sociale, l'avvocato Franco Cardiello, al fine di evidenziare i crimini che sono perseguibili anche a livello europeo.


con preghiera di pubblicazione
informazioni:
info@priginieridelsilenzio.it

 
 
 

Carlo Parlanti e la casa speciale di Avenal (sottotitolo: una fiaba dell'orrore)

Post n°405 pubblicato il 15 Gennaio 2009 da carlo_free

C'era una volta un paese di nome Avenal, dove per la gente che aveva fatto qualcosa che non andava era stata costruita una casa speciale, chiamata Avenal State Prison. In questo posto, un casermone di forma quasi pentagonale composto da tante costruzioni più piccole, viveva un uomo, Carlo, trovatosi lì per errore. Anche dire errore è sbagliato, perchè bisognerebbe parlare di crimini contro di lui. Questo uomo si trovava lì da 5 anni.  Cinque anni di inferno nei quali lui, innocente, ne ha subite di tutti i colori. Questa piccola storia parla di ciò che il nostro eroe ha dovuto sopportare nello strano anno 2009.

Il protagonista della nostra storia può comunicare solo per posta e telefono. E da anni combatte con il presentarsi di brutte persone (leggasi avvocati) che pagati per difenderlo, ad un certo punto si scoprono essere anche loro, il più delle volte, i cattivi della situazione perchè non mirano al bene del nostro. Ma torniamo alla storia...raccontando di questa casa speciale.

Questa casa speciale è sorvegliata da alcune persone vestite tra il verde ed il kaki. Alcune persone hanno conservato la propria umanità, altre si sono ormai trasformate in sentimenti cattivi. In questo posto, queste brutte persone trasformatisi in sentimenti cattivi, non sopportano che le persone che vivono nella casa speciale di Avenal possano avere una vita ai limiti della decenza, e quindi se ne inventano sempre una. Per esempio, nella casa speciale, non è possibile al momento, nonostante faccia tanto freddo e la gente all'interno corra il rischio di ammalarsi, di portare indumenti caldi sotto la divisa della casa speciale: pena punizioni e niente pranzo e conte lunghe. Quindi i sentimenti cattivi hanno deciso che bisogna sentire freddo.

Come abbiamo già detto l'eroe della nostra storia è innocente. Ma così innocente, che nel suo Stato di origine tante persone si sono messe insieme per aiutarlo, in tanti modi. La cosa più faticosa è quella di rompere il muro di silenzio costruito dai cattivi. Nonostante spesso e volentieri tanti angeli si affaccino dal cielo dando il loro aiuto... non sempre tutto va come deve andare.  Queste persone comunicano con Carlo tramite lettere, e si danno tanto da fare per tirarlo su di morale. Tra le cose che fanno, gli mandano dei giornali dove si parla di lui. I sentimenti cattivi trasformatisi in persone cosa fanno? Adducendo come scusa le regole della casa speciale, gli sequestrano solo ed esclusivamente i giornali che  parlano di lui.... (continua)

 
 
 

Vediamo

Post n°404 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da kanedda

Vediamo se riesco a spiegarmi

oggi ho ricevuto una email da una mia cugina che ho cercato casualmente via facebook, una cugina che non vedo da anni e non sapevo se sapesse nulla di carlo, ho scoperto che di carlo sapeva tutto e seguiva da tempo, e trovava incredibile quello che succedeva e trovava forti noi, questo e' stato un sanacuore, credetemi, anche questo e' importante

 
 
 

Il mio contatto Msn

 

Contattateci via mail !!!!

noipercarlo@yahoo.it 

per qualsiasi suggerimento, proposta, richiesta, idea !

 

I Libri di Carlo



Questo è l'elenco dei libri che sono già stati inviati a Carlo

Chi volesse inviare libri a Carlo può farlo utilizzando agenzie editoriali, non sono ammesse spedizioni personali.
La spedizione si può fare anche comodamente da casa rivolgendosi a siti specializzati, come ad esempio: Amazon oppure la Libreria Universitaria o ancora Bol. Quest'ultimo è in italiano ma ha anche una sezione in inglese.
L'unica accortezza richiesta è quella di NON INVIARE libri con copertina rigida.
Come per tutti gli acquisti online si paga con carta di credito o con carta pre-pagata e la conversione da euro a dollari viene effettuata contestualmente all'acquisto.
L'addebito sul conto sarà effettuato solo a consegna avvenuta.
L'indirizzo a cui inviare i libri è lo stesso a cui inviamo le lettere, cioè:
Carlo Parlanti F25457
310-1-12U Po Box 9
Avenal, 93204 USA
 

LA PRIGIONE DI CARLO

CARLO PARLANTI
1/11/1964
SI TROVA attualmente

Carlo Parlanti F25457

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Avenal, 93204
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PER SCRIVERE A CARLO..

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