Creato da carlo_free il 21/09/2007
Un blog nato per far conoscere la storia di CARLO
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UN GRAZIE DI CUORE A....
Mauro M.
Alessandro B.
Lorenzo B.
Andrea G.
Comune di Buggiano (PT)
on. Umberto Guidoni
Gianluca G.
Edgardo M.
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Ivan P.
Carmine Papa
E un grazie di cuore anche a...
(Da circa un paio di mesi è avvenuto il miracolo: persone stupende hanno deciso di dedicare il loro tempo alla causa di Carlo. Seri professionisti sono intervenuti pro bono e facendosi carico di leggere centinaia di pagine di documentazione hanno tratto le loro conclusioni e rilasciato perizie tecniche...)
Dott.ssa Agnesina Pozzi
Dott. Matteo Pacini e Casapound
Molti di voi, mi chiedono di cosa ha bisogno Carlo, potete darmi una mano in questo piccolo regalo. sul sito https://walkenhorsts.com/select_institution.html |
Post n°408 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da carlo_free
Ormai dieci giorni fa, se non qualcosina di più, lo Yard di Carlo è stato posto in Lockdown per via di almeno 3 risse scoppiate nel corso delle visite ed all'interno di uno dei building. I detenuti, tutti, sono costretti a rimanere confinati nelle loro cuccette, senza poter usufruire di telefono, docce (a quanto si legge sul forum di Prison Talk) ed uscite nel cortile. A quanto pare la maggior parte dei responsabili delle risse sono già finiti in isolamento, ma per un motivo o per un altro, un isolamento che sarebbe dovuto durare qualche giorno, rischia, a meno che domani non venga interrotto, di durare fino al 15 febbraio. Carlo, grazie ad una guardia che per una volta ha voluto far rispettare in maniera positiva il regolamento, è riuscito a chiamare Katia venerdì scorso. Poi più niente, tranne una lettera a Valerie (loro amica americana, che ovviamente può ricevere posta in maniera più celere) datata 1 febbraio, dove dice che sono ancora in lockdown e che sta bene. Nonostante le ripetute richieste, le nostre rappresentanze consolari ancora non hanno chiamato in prigione per accertarsi delle condizioni di Carlo. Il che porta ovviamente a pensare ad una sequela immensa di parole non condivisibili in un contesto pubblico come questo, ma che fanno capire il grado di tutela di una persona che vada in California. Ad ogni modo, la speranza è che questo lockdown presto finisca e che si ristabilisca una situazione di normalità. |
Post n°406 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da carlo_free
Tag: american injustice, Carlo Parlanti, Comunicato Stampa, Diffondiamo, diritti, diritti umani, diritti uomo, Facciamo girare, Franco Cardiello, giustizia, human right, ingiustizia, Iniziative, innocenza, italiani detenuti, Katia Anedda, LA STORIA DI CARLO, prigionieri all estero, prigionieri del silenzio, Simona Cenni Oggetto: Alla fiera delle Verita’ Prigionieri del Silenzio: almeno 32 000 italiani vivono anche se indirettamente la detenzione oltre confine Il 24 gennaio all'interno del congresso organizzato all'interno della "Prima giornata nazionale per la sovranità' monetaria", si è parlato del "problema giustizia". Tra gli oratori è intervenuta anche Katia Anedda, presidente dell'associazione Prigionieri del Silenzio. La Anedda nel suo intervento ha illustrato il caso del cittadino italiano Carlo Parlanti, detenuto da 5 anni negli Usa: uno tra i casi più contestati e inverosimili degli ultimi tempi. La platea ha reagito con diverse domande sul caso specifico e sulle sorti dei sui 3200 italiani posti in detenzione oltre i confini domestici. Il sentimento diffusosi tra i presenti è stato quello della forte vicinanza alla tematica: la detenzione all'estero è un problema che riguarda tutti. Presente alla conferenza anche Simona Cenni, coordinatrice delle donne di Azione Sociale per la Regione Marche. Simona Cenni ha espresso la sua indignazione per la vicenda Parlanti, prendendola come esempio di manifesto classismo da parte dello Stato Italiano, per il quale esistono cittadini di serie A e di serie B. "La vita umana non dovrebbe essere classificata," come già aveva espresso l'On. Matteo Salvini nel corso di una precedente conferenza stampa organizzata da "Prigionieri del Silenzio" a Palazzo Marino (sede del Comune di Milano, ndr) e maggiori manifestazioni dovrebbero essere intraprese in favore per gli italiani detenuti all'estero. Il caso Parlanti, ricorda Simona Cenni nel suo intervento, dovrebbe far pensare, e ricordare soprattutto a chi lotta contro la violenza, che non esistono solo le violenze contro le donne e che un accusa di falsa violenza e' un crimine di violenza che colpisce chi e' accusato falsamente. Al contempo la falsa accusa ripropone, continua la Cenni, una violenza sulle vere vittime di violenza perché in tal modo vengono loro tolte risorse di cui hanno diritto. "Faccio politica gratuitamente" ha ribadito Simona Cenni, "e lo faccio perché ci credo e appoggerò' sino in fondo la vicenda Parlanti, a costo di promuovere a suo favore una manifestazione sotto l'ambasciata americana a Roma. Questo tipo di ingiustizie", continua, "non devono essere affossate e si deve trovare un rimedio- Le prove di innocenza di Parlanti sono schiaccianti ma soprattutto", sottolinea la Cenni, "ci sono prove di colpevolezza di altri personaggi che non vengono perseguiti e se non lo fa la procura di Ventura, la contea che ha perseguito Parlanti, lo deve fare qualcun altro, per questo ci rivolgeremo all'ambasciatore, al fine di intercedere verso il governo americano". E' stato proposto, dato l'interesse dimostrato per la vicenda Parlanti, la presa in carico del caso al coordinatore nazionale di Azione Sociale, l'avvocato Franco Cardiello, al fine di evidenziare i crimini che sono perseguibili anche a livello europeo. con preghiera di pubblicazione |
Post n°405 pubblicato il 15 Gennaio 2009 da carlo_free
C'era una volta un paese di nome Avenal, dove per la gente che aveva fatto qualcosa che non andava era stata costruita una casa speciale, chiamata Avenal State Prison. In questo posto, un casermone di forma quasi pentagonale composto da tante costruzioni più piccole, viveva un uomo, Carlo, trovatosi lì per errore. Anche dire errore è sbagliato, perchè bisognerebbe parlare di crimini contro di lui. Questo uomo si trovava lì da 5 anni. Cinque anni di inferno nei quali lui, innocente, ne ha subite di tutti i colori. Questa piccola storia parla di ciò che il nostro eroe ha dovuto sopportare nello strano anno 2009. |
Post n°404 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da kanedda
Vediamo se riesco a spiegarmi oggi ho ricevuto una email da una mia cugina che ho cercato casualmente via facebook, una cugina che non vedo da anni e non sapevo se sapesse nulla di carlo, ho scoperto che di carlo sapeva tutto e seguiva da tempo, e trovava incredibile quello che succedeva e trovava forti noi, questo e' stato un sanacuore, credetemi, anche questo e' importante |
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