Creato da carlo_free il 21/09/2007
Un blog nato per far conoscere la storia di CARLO
 

Messaggi del 21/10/2007

Carlo ed io...

Post n°107 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da mara2003
 

Era il 24 agosto 2007. Tornavo da un
settimana di vacanza, la prima vera vacanza dopo tanto anni.
Ero riposata,
soddisfatta, ritemprata, abbronzata e nelle orecchie avevo ancora l’eco delle
risate fatte con gli amici.
Mi trovavo alla stazione di Metaponto,il treno che
doveva riportarmi a casa aveva un lungo ritardo, almeno 2 ore, così al bar ho
cominciato ad acquistare quotidiani e settimanali, la settimana enigmistica non
sarebbe bastata a farmi ingannare il tempo.
Ho cominciato a sfogliare il
giornale che preferisco, pensando di fare come sempre, prima una scorsa veloce
ai titoli e poi, indietro a rileggere attentamente. Quel giorno non è stato
così, sono arrivata ad un articolo che subito ha catturato la mia attenzione, e
che ho letto e riletto più volte, Libero quel 24 agosto pubblicava la storia di
Carlo. E da quel giorno ho cominciato a seguire Carlo e la sua vicenda
incredibilmente terribile, sempre da più vicino.
Il giorno dopo ho pubblicato
il primo post, poi il secondo, e intanto mi tenevo informata attraverso il suo
sito. Più sapevo e meno mi capacitavo, sembrava una storia surreale, quasi
grottesca, impossibile che fosse capitata a un uomo dei nostri giorni. Un
giorno vengo invitata a scrivere su un sito di informazione e lì scopro che
altri si interessano di Carlo, oltre ai mei scritti su di lui ci sono i loro.

La rete degli amici di Carlo sul Web si allarga e così sino a quando la
redazione di Digiland Libero, sulla cui piattaforma c’è il mio blog,mi contatta
per una intervista telefonica. Era il 19 settembre e quel giorno per la prima
volta ho contattato Katia, la fidanzata di Carlo, le scritto una e.mail per
dirle che la redazione di Digiland Libero la voleva intervistare e aveva
bisogno del cellulare. Da quel momento in poi per me è stata full immersion
nella vicenda di Carlo. I miei post non sono passati inosservati, la già nota
sensibilità di un'altra blogger, Marie, è rimasta scossa dalla storia di Carlo
e con lei abbiamo cominciato a chiederci cos'altro potessimo fare per aiutarlo
ad uscire dall'incubo oltre a scrivere nei nostri blog, invitare gli amici a
farlo o chiedere di inserire nei blog un banner creato apposta. Qualche giorno
dopo ci è venuta l'idea di creare un blog per Carlo, un blog aperto di modo che
chiunque potesse scriverci, e da qui il passo è stato breve perchè
l'indignazione crescesse e inducesse più di una persona a collaborare, anche
solo con una idea, la proposta di una iniziativa. Giorno dopo giorno è stato un
fiorire di attività a cui ognuno partecipa con le proprie competenze, chi
prepara i testi da inviare, chi li traduce in inglese, chi prepara i video, chi
ricerca gli indirizzi di posta elettronica a cui inviare quanto elaborato,
nessun obbligo ma solo tanta spontanea partecipazione. Risposte ne abbiamo
avute ben poche e quando le abbiamo avute sono state solo di rinvio ad altre
persone, altri enti. Chi di dovere se ne lava le mani come Ponzio Pilato, solo
la gente comune risponde con entusiasmo perchè toccata nelle corde
dell'indignazione e della sofferenza di un uomo. La sera, spesso, quando ci
sentiamo facciamo un bilancio della nostra giornata per Carlo, e l'amarezza è
grande, pensiamo di non avere fatto abbastanza o di non avere avuto ancora
l'idea migliore per percorrere la strada giusta. Mi sono chiesta più volte il
perchè di tanta indifferenza della classe politica, solo un parlamentare si è
interessato al caso di Carlo, gli altri nemmeno ci rispondono. Più rifletto sui
perchè e meno riesco a trovare risposte; quando si cerca di corrispondere con
qualcuno è preferibile avere risposte anche negative, importante è sapere
qualcosa, Carlo e noi invece siamo tenuti in una situazione di oblìo da cui è
quasi impossibile pensare a strategie utili così che spesso procediamo alla
cieca tentando ora una carta ora un'altra. Così i giorni passano e mentre ci
sono sviluppi inaspettati, come l'aggravamento del suo stato di salute che lo
ha fatto ricoverare in isolamento in ospedale, nonostante pregresse recenti
analisi non facessero pensare ad una situazione così grave, come l'impossibilità
di sentirlo per telefono, la preoccupazine per lui raggiunge livelli di
allarme, dagli Usa arrivano notizie sporadiche e frammentarie quando i
funzionari del Consolato riescono a parlargli per telefono; la situazione è già
quella che è, la mancanza di un referente che dia certezze, positive o
negative, peggiora le cose. Ho ripetuto più volte che non voglio fare discorsi
da innocentista o da colpevolista, l'augurio che faccio a Carlo è quello di un
giusto processo e che i suoi diritti di uomo e di detenuto vengano garantiti e
tutelati.

 
 
 

Perché sostengo Carlo ?

Post n°106 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da stelladanzanteforeve
 

La vicenda di Carlo Parlanti mi ha colpita subito.
Carlo è un uomo qualunque. Potrebbe essere un fratello, un amico, un vicino di casa.  Quindi va aiutato. E quale mezzo è più idoneo ed efficace se non il web ?
Vedo molta indifferenza verso questa storia. Certo, le persone penseranno : “ POVERINO, è da tre anni rinchiuso in carcere…” ma il giorno dopo puntuali tornano nel loro guscio fatto di disinteresse  e di egoismo.
Sono tanti i punti oscuri di questa vicenda. Sembra la trama di un  film. Le incongruenze del processo,  fatti inspiegabili, come se Carlo fosse vittima di un oscuro ingranaggio.
Perché nella civilissima America succedono queste cose ?
perché Carlo viene considerato e trattato come un pericolosissimo  individuo ?
Ma soprattutto non mi spiego perché in questi anni sia stato sballottato in vari penitenziari della California, fino a sprofondare nell’inferno di Ventura.
 perché sia stato  preso di mira anche dalle guardie carcerarie che gli avranno creato non pochi problemi di convivenza all’interno di una struttura già di per sé disumana.
Perché le persone preposte a fornire risposte si passano “la patata bollente”.E’ altresì evidente che i diritti umani di Carlo sono  stati continuamente violati in questi anni. Carlo è ammalato, e non è stato mai curato adeguatamente, al contrario, giunto a Ventura gli è stato tolto il farmaco per l’asma.
A Carlo  proprio ultimamente non è stato consentito  di dedicarsi alla lettura. E quando è stato messo in isolamento in infermeria  per sospetta TBC  non gli è stato concesso di lavarsi e di cambiarsi per tre giorni, al pari di un animale.
Sconcertante anche la mancanza di notizie su Carlo : centinaia di mail  senza risposta, conversazioni telefoniche con il penitenziario misteriosamente interrotte,  addirittura al Consolato italiano è stato impedito di avere notizie e contatti con Carlo.
Carlo doveva tornare ad Avenal e si  è ritrovato invece all’ospedale di Wasco per accertamenti. Anche qui nessun contatto. Nemmeno una parola.
Non ci resta che gridare al mondo queste ingiustizie. Un uomo ha dei diritti e questi vanno rispettati.

 
 
 

Vita da detenuto...

Post n°105 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da mara2003
 

Questa è l'immagine di un dormitorio di una prigione statale negli Usa, potrebbe essere quella di
Avenal ad esempio, dove Carlo è rimasto a lungo.

Stanzoni enormi con 400 persone che trascorrono le loro giornate insieme, non sempre amabilmente, le risse e i soprusi sono frequenti, soprattutto quando le luci si spengono...
E dove la privacy è inimmaginabile anche solo pensarla.




Essere detenuti presenta anche una seconda eventualità, quella di essere relegati in isolamento, spesso quasi senza un ragionevole perchè, solo pretesti...
Lo stanzone, diventa una stanza, uno stanzino in verità, dove non ci sono finestre.
Non si ha nemmeno la possibilità di rendersi conto che il giorno sta finendo e che al calendario biologico si può aggiungere o togliere una frazione dell'incubo che si sta vivendo.
Non si ha un orologio e lo scorrere del tempo è scandito dal secondino che porta i pasti...
 Ti fanno compagnia solo i tuoi pensieri intanto che la speranza e la preghiera fanno a pugni con la rabbia in un alternarsi
senza limite.
Se ti arriva una lettera dell'Italia la odori ancor prima di leggerla perchè ti sembra di essere a casa...
Casa una parola che ti sembra sfuggire dalla vita ogni attimo che passa ma che ti è impressa nel cuore...

 
 
 

Il mio contatto Msn

 

Contattateci via mail !!!!

noipercarlo@yahoo.it 

per qualsiasi suggerimento, proposta, richiesta, idea !

 

I Libri di Carlo



Questo è l'elenco dei libri che sono già stati inviati a Carlo

Chi volesse inviare libri a Carlo può farlo utilizzando agenzie editoriali, non sono ammesse spedizioni personali.
La spedizione si può fare anche comodamente da casa rivolgendosi a siti specializzati, come ad esempio: Amazon oppure la Libreria Universitaria o ancora Bol. Quest'ultimo è in italiano ma ha anche una sezione in inglese.
L'unica accortezza richiesta è quella di NON INVIARE libri con copertina rigida.
Come per tutti gli acquisti online si paga con carta di credito o con carta pre-pagata e la conversione da euro a dollari viene effettuata contestualmente all'acquisto.
L'addebito sul conto sarà effettuato solo a consegna avvenuta.
L'indirizzo a cui inviare i libri è lo stesso a cui inviamo le lettere, cioè:
Carlo Parlanti F25457
310-1-12U Po Box 9
Avenal, 93204 USA
 

LA PRIGIONE DI CARLO

CARLO PARLANTI
1/11/1964
SI TROVA attualmente

Carlo Parlanti F25457

310-1-12U Po Box 9

Avenal, 93204
USA

 

PER SCRIVERE A CARLO..

Carlo Parlanti F25457

310-1-12U Po Box 9

Avenal, 93204
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