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Creato da: Casa_de_Pasto il 10/06/2007
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Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 15 Giugno 2007 da Casa_de_Pasto
 

Il gozai è una piccola scialuppa a tre posti, tipica di Shumijo, l'arcipelago a sud di Kuwo. Siamo nel punto più settentrionale della Maletonya. L'unico modo per spostarsi tra le migliaia di isole disseminate nel mare di Gwahi è questa minuscola imbarcazione, costituita da un enorme foglio di giornale ripiegato su se stesso, come un origami. Il materiale con cui è realizzato fa sì che il gozai si deteriori nell'arco di un solo tragitto, per cui, all'approdo, viene sostituito con uno nuovo, tempestivamente costruito dagli indigeni addetti. L'alto grado di sfaldamento del gozai ci fa supporre di essere prossimi all'arrivo. O, almeno, lo speriamo, visti gli squali attorno a noi. Chow Jeik, la nostra guida, ci vede terrorizzati e ci dice: "Jayboo gò trumanjha"(1). Non capiamo il suo idioma, ma il suo volto sorridente ci tranquilizza .
Mettiamo piede su Ponzih e tiriamo un sospiro di sollievo. Ponzih è l'isola più bella di tutto l'arcipelago, situata tra le due isole gemelle di Parapah e Ponzipòh. Esplorarla è senz'altro pericoloso, vista la sua natura selvaggia e piena di insidie. Fortunatamente, siamo con Chow Jeik! Non appena la scialuppa si è dissolta nell'acqua, Chow Jeik indossa lo zaino e s'incammina verso la fitta boscaglia ponzihese, un folto intrico di rovi, mangrovie, liane, licheni e arbusti spinosi. Restiamo immobili e intimoriti. Allora, Chow Jeik si volta e ci dice: "Zoo'butto gò Guwanhda!"(2). Sorride e lo seguiamo senza paura.
All'interno, il sole fatica a farsi strada tra i rami spinosi, le foglie taglienti e le piante urticanti. Le nostre braccia e quelle di Chow Jeik sono tutte insanguinate. Preoccupati, ci rivolgiamo a lui che ci rassicura sorridendo: "Jooypoo gà Mugoshi!"(3). Proseguiamo rilassati.
Nella fitta boscaglia, si apre una radura. Una pozza di fango ci incuriosisce per il colore delle sue acque melmose. Chiediamo a Chow Jeik la natura di quella strana pozzanghera e lui, sempre sorridente, ci risponde: "Chakawa-pee JooKewi"(4).
Capiamo di poterla guadare tranquillamente. Non appena dentro, ci viene immediato scherzare e cominciamo a schizzarci allegramente il fango addosso. Vorremmo coinvolgere nel gioco anche Chow Jeik e tentiamo di trascinarlo dentro. Chow Jeik è restio e oppone resistenza, gridando: "Go'bukka jè-Wappa!!!"(5). Probabilmente, ci sta dicendo che non ha nessuna intenzione di bagnarsi, ma noi, inguaribili buontemponi, con un secco strattone lo trasciniamo dentro.
Dopo aver riso come bambini ci accorgiamo che, lentamente, stiamo affondando nella pozza. Preoccupati, il nostro sguardo ancora una volta corre verso Chow Jeik, mentre affonda con noi. "Jayboo gò trumanjha"(1) è la sua risposta. Ormai, è una frase familiare. Sorridiamo.

(1) "Siamo spacciati. Diciamo le nostre ultime preghiere!"
(2) "Non so assolutamente dove cacchio siamo!"
(3) "Questa è cancrena sicura!"
(4) "Fate attenzione, sono sabbie mobili!"
(5) "Che fate, imbecilli? Non ho nessuna intenzione di morire!"



 
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