Campane a Venezia
di Gloria Venturini
Le parole sono ponti trasparenti,
toccano il cuore e la mente,
l’altra faccia della mia anima.
Non ci siamo mai parlati veramente io e te, a Venezia,
persi dentro a calli oscurate dalle ombre del giorno,
quando tira il vento freddo di tramontana,
quando la foschia confonde la luce quotidiana
e fa sembrare ogni momento un lungo crepuscolo.
I ricordi sono rimasti tra me e Lei,
fitti come la nebbia di notte a Santa Lucia.
Intimi amanti di una passione strappata,
friabile, sognata… … distante,
poi solo occhi inesistenti.
Il tempo era scandito dalle campane di piazza San Marco,
dalle onde e dalle maree,
da mani nude in tasca intorpidite
dalla nostalgia di vedere l’icona d’oro e noi,
stretti stretti, come i tasselli di un mosaico arcano.
Si sfogliano i molteplici frammenti di un istante,
di una carezza, mentre lente suonano le campane,
nel tramonto di questa sera rosso veneziano.
Inviato da: GothMakeUp
il 05/07/2017 alle 21:55
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il 17/08/2010 alle 19:49
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il 19/01/2010 alle 12:06
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il 18/01/2010 alle 21:40