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« PANTA REI 2010: I VINCITORIIncidente stradale e Codice ICE »

Le motivazioni della giuria del premio Letterario PANTA REI 2010

Post n°78 pubblicato il 12 Giugno 2010 da cassanaluce

Sezione Poesia

 

1° Premio            Alla brezza leggera della sera         di Raffaello Spagnoli

 

Complice la brezza, il poeta ravviva i sentimenti che hanno infiammato il suo cuore giovanile.

Anche se sembra che tutto sia stato detto fuoriesce prepotente un guizzo di antichi desideri, speranze, aspettative.

Basta questo a rendere ancora più prezioso l’attimo fuggente mentre avanza a passi lenti il soffice buio che uniforma i colori della vita.

 

La giuria all’unanimità assegna il primo premio alla lirica per la sapiente suggestione con cui il ricordo invade il presente e delicatamente lo spoglia del superfluo per farne emergere l’essenzialità.

 

2° Premio            Le pareti dell’universo          di Luigi Ventriglia

 

La lirica affronta con delicatezza il tema dell’innamoramento e dell’amore. Adesso tutto è passato ma restano i sentimenti che hanno colmato i solchi lasciati nel cuore e nell’anima da magici istanti. Realtà o sogno fusi nella bellezza di arrivare all’acme della vita che ora si appoggia alle pareti dell’universo.

La giuria all’unanimità assegna il secondo premio alla lirica per l’abilità del poeta di pennellare l’atmosfera reale da cui si eleva a quella ideale.

 

 

3° Premio            Rosarno                                  di Anna Laura Cittadino

 

La vicenda che ha visto protagonisti gli immigrati di Rosarno non lascia indifferente il poeta che condivide il dignitoso dolore dell’uomo sfruttato dall’uomo.

Egli coglie le delusioni di quanti hanno sperato un destino diverso nel trapiantarsi in Italia, ma soprattutto è colpito dalla mancanza del sentimento di fraternità per gli sfortunati, i derelitti.

Spontanea la preghiera a Dio per i tanti uomini dall’animo nero della nostra terra.

 

3° Premio            Non scorre il tempo più                 di Carlantonio Ciufo

 

La vicenda che ha visto protagonisti gli immigrati di Rosarno non lascia indifferente il poeta che condivide il dignitoso dolore dell’uomo sfruttato dall’uomo.

Egli coglie le delusioni di quanti hanno sperato un destino diverso nel trapiantarsi in Italia, ma soprattutto è colpito dalla mancanza del sentimento di fraternità per gli sfortunati, i derelitti.

Spontanea la preghiera a Dio per i tanti uomini dall’animo nero della nostra terra.

 

3° Premio            11 anni                                    di Giovanni Gentile

 

Il poeta  guarda con orgoglio il figlio ormai undicenne che promette di crescere bene e ricorda che alla stessa età lui era restato orfano.

Prova sentimenti misti di speranza e timore perché vuole dare il massimo di sé per il massimo del tempo che gli è concesso.

E’ un’implicita preghiera affinché il Padre Eterno risparmi al piccolo il dolore e la delusione che lui ha provato e che non diventi una regola l’essere lasciati dalle persone che ci amano.

Efficace il ricorso al romanesco sulla scia della tradizione di Trilussa e di Belli.

 

3° Premio            Ho lasciato                             di Gabriella Scomparin

 

Il contatto con gli altri ha coinvolto il poeta con amorevolezza e concretezza obbligandolo a ripiegarsi sui dolori e sulle miserie umane.

Da un punto privilegiato di osservazione ha percepito rimorsi sconosciuti, ha dato parole e speranze, sublimando nel desiderio di ritrovarsi dove chi ascolta sa sentire tutto il bene derivante dal bagno di acque di dolore.

 

3° Premio            Danza vagabonda                  di Carla Tombacco

 

Un essere surreale passa accanto alla poetessa/bambina che resta colpita dall’abbigliamento e dalla danza vagabonda che porta in sé qualcosa di misterioso.

Ma solo il silenzio resta come risposta alle domande appena sussurrate lasciando nel crepuscolo una storia che non si può, o non si vuole e non si sa svelare.

 

 

Sezione Racconto

 

 

1° Premio            Canta, piccolina                     di Marco Ernest

 

Motivazione: “Un inno ai nonni e ai nipoti che davvero se li meritano. La versione più pura del rapporto tra un anziano e un giovane. Un rapporto a volte (e forse molte volte) più intenso e più forte addirittura di quello con i genitori. “Margherita […] appena poteva era da lui, a fargli sentire i suoi progressi e il nonno piangeva, come piangono i vecchi che trovano sempre un buon motivo per farlo: a volte di dispiacere, a volte di gioia”. Una nipote che fin da bambina canta per il nonno, per anni, fino all’esalazione del suo ultimo respiro, delle sue ultime parole:” canta piccolina, canta per me”. Un racconto bellissimo, che fa delle sue fondamenta il rapporto nonno-nipote e che attraverso i due personaggi ne racconta tutte le meraviglie nei sentimenti di affetto che risveglia.

 

Capolavoro a tinte forti

 

2° Premio            L’albero secolare                   di Giada Pieruzzi

 

Motivazione: “Il mondo dei bambini. Cosa potrebbe farci sorridere di più nel vedere il mondo con i loro occhi? Cosa può farci provare più tenerezza della loro ingenuità così pura. E’ una semplicità che scalda il cuore. Bastano poche righe per affezionarsi alla bambina protagonista e ridere con lei delle sue piccole grandi scoperte, e delle sue amicizie non con persone, ma con ciò che la circonda, come il grande albero. In questo mondo di tenerezza non si perde mai di vista l’altra realtà, quella degli adulti, dove una madre che alleva una figlia vive nel lutto per la perdita del marito, e nel dispiacere per la mancanza di una figura paterna per la piccola. Il tutto è in un sostanziale equilibrio, e i sorrisi strappati dalla dolcezza della bimba vincono su tutto. Eppure, dopo questa evocazioni di già forti sentimenti portati alla positività, arriva un dolore improvviso - quasi sordo da quanto improvviso e semplice è - con la morte della bambina. In una storia dolce amara, si riesce tuttavia ad arrivare ad una conclusione che lascia un senso di pace e di fine della sofferenza, con una madre ricongiunta ai suoi cari che riposa per sempre ai piedi dell’albero amico della bambina”. Una storia che strappa lacrime e sorrisi arricchita da una tecnica narrativa eccellente.

 

Drammatico, a tratti comico, commovente. Un piccolo capolavoro

 

3° Premio            Marco e Nicola                      di Enzo Fuso

 

Motivazione: “il dramma della malattia vissuto nella vita quotidiana. L’essere messi di fronte all’eventualità, all’impossibilità di agire, e all’inevitabilità della morte. Ancor più intollerabile nel momento in cui colpisce in giovane età la persona che più si ama. Un dolore senza nome che rinasce dal sacrificio di una madre che da alla luce il proprio figlio prima della sua fine”. Un messaggio forte e chiaro: nel momento in cui arriva la morte, essa rinasce nella vita.

 

Drammatico, ma con un messaggio positivo.

  

4°Premio             Dieci secondi                         di Giovanni Scanavacca

 

Motivazione: “Il viaggio di una donna in cerca di emozioni in una terra che nulla a che vedere con il posto in cui vive. Uno scontro tra oriente e occidente che si espande su argomenti come la società, la religione, la guerra, visti dagli occhi di chi subisce: la donna”. Uno spaccato drammatico di una realtà lontanissima dal nostro vivere, manifestato nella denuncia contro ogni forma di ingiustizia e di sopraffazione, e che porta alla riflessione finale su quello che ognuno può fare e sulla volontà di lottare per difendere quello che dovrebbe essere diritto di ogni persona: il diritto alla libertà”.

Attuale e riflessivo.

 

 

5° Premio            Il salvatore                             di Massimo Umbertone

 

Motivazione: “come nella scalata di un monte questo racconto parte dai piedi della montagna, con la descrizione della scena e dei personaggi, passando per tappe intermedie,  nelle quali la scena si arricchisce di un contesto grottesco di squilibrio mentale nel quale vive in protagonista , fino ad arrivare alla vetta, dove nel momento di maggior suspense e certi nel giudizio negativo verso il gesto estremo del possibile assassinio di un bambino, con un colpo di scena si vieni messi di fronte all’eventualità della possibile uccisione in tenera età di uno dei personaggi che più hanno segnato la storia del nostro secolo: Adolf Hitler”. Possibile sceneggiatura per film thriller e d’azione.

 

Coinvolgente e dal ritmo incalzante.

  

Un grazie a tutti i partecipanti e un plauso ai finalisti.

 

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