IL CATASTROFISTA

CATASTROFISMO E TEORIE

Creato da mauro.morgante il 06/01/2010

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« iversione dei policome si presenterà »

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Post n°24 pubblicato il 09 Gennaio 2010 da mauro.morgante
 
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AGGIORNAMENTO DICEMBRE 2009/GENNAIO 2010 "Il vero mistero legato al campo magnetico terrestre riguarda la sua incostanza nel corso del tempo. Per motivi che non sono ancora stati del tutto chiariti, a distanza di migliaia o centinaia di migliaia di anni i poli magnetici della Terra si invertono, con conseguenze che, ovviamente non sono esplicabili se non in via teorica. Ma arrivano invece da racconti delle popolazioni che hanno vissuto tale evento e che in un modo o nell'altro giungono a noi, altri poveri mortali che non comprendiamo e cerchiamo di aprire gli occhi a cose e sconvolgimenti che hanno modificato il pianeta nel corso di millenni. Gli studi condotti sul paleomagnetismo, che riguarda l’analisi del magnetismo delle rocce di cui si trova traccia da milioni di anni a questa parte, hanno permesso di chiarire che sulla Terra si sono alternati periodi di polarità normale con periodi di polarità inversa. Questi periodi vengono definiti "epoche magnetiche". Infatti le rocce contengono minerali magnetici (ossido di ferro) le cui particelle, durante il raffreddamento, si orientano secondo il magnetismo terrestre. Perciò, esaminando il magnetismo degli strati di lava che si sono depositati e raffreddati in epoche diverse, è stato possibile ricostruire l’andamento nel tempo del campo magnetico del pianeta. L’ultima inversione si sarebbe verificata circa 780 mila anni fa, anche se non tutta la comunità scientifica è d’accordo sulla datazione di questi eventi epocali ed un'altra intorno al 13.000ac. Gli studi condotti nel XX secolo sul magnetismo terrestre hanno permesso di calcolare che nell’ultimo secolo il campo magnetico della Terra si è ridotto del 10%. Studiando i modelli matematici della struttura interna della Terra, in cui si considera il nucleo solido e lo strato di ferro allo stato liquido che lo avvolge (i cui movimenti generano, per effetto dinamo, il campo magnetico terrestre) e approntando opportune equazioni magnetoidrodinamiche, Glatzmaier e P. Roberts hanno predisposto dei programmi di simulazione della struttura interna della Terra e delle interazioni tra i fluidi conduttivi e il campo magnetico. In tal modo hanno simulato, con diverse prove, il riscaldamento e una variazione nei movimenti interni del profondo strato di metallo liquido in cui si genera il campo magnetico, per verificare quali conseguenze potrebbero esservi nel campo magnetico terrestre. Con migliaia di prove Glatzmaier (Professor of Earth and Planetary Sciences and Prof Roberts) di cui "Il modello di Glatzmaier-Roberts" sono giunti alla conclusione che le turbolenze interne dello strato generante il campo magnetico provocano dei cambiamenti che possono essere ritenuti "normali". Durante queste prove di simulazione si è potuto verificare che l’agitazione dello strato di metallo liquido che avvolge il nucleo terrestre comporta una serie di modifiche al campo magnetico terrestre; questo aumenta o diminuisce a seconda dei casi, i poli magnetici si spostano e in alcuni casi si invertono. Secondo alcuni scienziati Russi invece, la possibilità che possa avenire nei prossimi anni e' invece presente, diverse osservazioni e rilevazioni fatte da satelliti fatte sugli Urali, dimostrano che ci sono state variazioni magnetiche rilevanti con dati alla mano. Durante alcuni convegni gli stessi gruppi di scienziati tra cui: 1 astrofisico, 2 geologi tra cui l'eminente Pross Zolotov, ed altri che si occupano di climatologia, astronomia, fisica, hanno esposto all'Università di Mosca, ed all'Istituto di Geologia dell'Accademia delle Scienze Russa, in collaborazione aggiunta l'Universita' di Pietroburgo, Larry Newitt, ed altri, confrontando i vari studi che sono all'esame da qualche anno da diverse persone autorevoli e sottoposte successivamente ai maggiori Governi. Molte informazioni e molti dati al momento sono tenuti gelosamente conservati per non causare allarmismi e per poter essere analizzati. Rilevazioni sono state fatte e condotte a oltre 4 km sotto terra da vari strumenti che per circa 5 anni hanno analizzato variazioni magnetiche, confrontandoli con quelle geologiche sull'artico e antartico, controllando la differenza e la variazione dello spostamento Magnetico dei Poli. Riferendo che nel periodo che per poco tempo l'oscillazione terrestre era praticamente ferma. Tutto questo però rimane confinato nell’ambito delle ipotesi perché gli studi condotti dagli scienziati hanno messo in luce gli effetti delle variazioni del campo magnetico terrestre a causa della rotazione terrestre e dei movimenti interni della Terra che provocano il meccanismo di geodinamo, ma queste ipotesi devono tenere conto anche dei dati di osservazione scientifica che possono essere molto più esaustivi rispetto a qualunque ipotesi accademica. In questi ultimi anni il contributo della comunità scientifica internazionale sul campo magnetico terrestre è cresciuto notevolmente anche perché si è notevolmente incrementato il dibattito sulla sua possibile inversione nei prossimi anni. Possiamo citare tra tutti la testimonianza del Responsabile delle ricerche sul geomagnetismo dell’Istituto nazionale di Geofisica, Angelo De Santis, nonché collaboratore dell’ESA (L’Agenzia spaziale europea) per il progetto Swarm, che prevede la messa in orbita entro il 2009 di tre satelliti che dovrebbero permettere nuove ricerche sul campo magnetico terrestre, (inoltre il GOCE e' partito a Ottobre) secondo cui l’inversione dei poli magnetici potrebbe avere determinati effetti sulla vita umana e nel mondo animale. Tale fenomeno infatti porterebbe la Terra ad avere una minore schermatura contro il vento solare e questo potrebbe comportare un assottigliamento dello strato di ozono e una maggiore penetrazione delle radiazioni ultraviolette che determinerebbe un aumento delle malattie tumorali per gli esseri umani, oltre ad aumento del riscaldamento globale. Il fenomeno potrebbe avere anche effetti sulle specie animali che impiegano il campo magnetico per il proprio orientamento (le balene, le tartarughe, alcune specie di uccelli migratori). De Santis ritiene che le cause della possibile inversione del campo magnetico terrestre possano essere ricercate proprio nei moti turbolenti che si verificano nello strato fluido metallico che sovrasta il nucleo solido del pianeta, con una sorta di meccanismo di geodinamo "autoalimentato" che originerebbe nuovi flussi di campo magnetico. Le energie che alimentano questi moti turbolenti sarebbero legate al moto di rotazione del pianeta e probabilmente al processo di accrescimento del nucleo solido. Resta il fatto che, mentre una parte della comunità scientifica appare più ottimista, altri studiosi sembrano ipotizzare una possibile inversione del campo magnetico in tempi relativamente brevi. Sopra le nostre teste da tre anni, il satellite Oersted è in orbita con una missione: registrare il campo magnetico terrestre. Nulla di strano, sembrerebbe a prima vista. Invece, come si legge in un articolo uscito di recente sulla rivista Nature, l'analisi dei dati raccolti sembra presagire una specie di rivoluzione magnetica "imminente". Dal confronto dei risultati di Oersted con quelli del satellite Magsat (attivo negli anni '80) infatti, è stato possibile osservare i cambiamenti avvenuti nel nostro pianeta negli ultimi vent'anni. E si è scoperto che due regioni della Terra (poste rispettivamente nell'Africa meridionale e al Polo Nord) hanno subito enormi variazioni del proprio campo magnetico locale. Lo stato attuale del nostro pianeta - affermano Gauthier Hulot e gli altri autori dell'articolo di Nature - assomiglia moltissimo a quelle simulazioni al computer, altamente asimmetriche, che descrivono i periodi di tempo prossimi alla cosiddetta inversione del campo magnetico terrestre. Durante questi periodi, il campo magnetico diventa sempre più debole fino a "scomparire" per poi riapparire invertito. Le cause di questo fenomeno non sono ancora state individuate con sicurezza. poli Nord e Sud magnetici, secondo le teorie geofisiche e paleomagnetiche, non sarebbero fissi nel tempo, ma si invertirebbero ogni 200'000 anni circa. Secondo queste teorie, il campo magnetico della Terra avrebbe origine dalle correnti elettriche interne presenti nel nucleo di ferro liquido. E' quindi la circolazione di questi giganteschi flussi di carica elettrica che trasforma il nostro pianeta in un'enorme calamita; e l'orientazione dei poli dipende dal movimento di queste ultime. Le prime prove delle passate inversioni del campo magnetico terrestre furono raccolte nel 1906 da Bernard Brunhes che analizzò antiche rocce ignee e sedimentarie. Queste rocce possono infatti "memorizzare" lo stato del campo magnetico terrestre all'epoca della loro formazione. Nel 2002, per esempio, Gauthier Hulot, dell’"Istituto di Fisica della Terra" di Parigi, confrontando i dati raccolti dal satellite Oersted con i dati raccolti vent’anni fa dal Magsat, ha individuato alcuni punti di flusso invertito in due zone a confine fra il Mantello e il Nucleo. In particolare uno è stato individuato sotto le regioni dell’estrema punta meridionale dell’Africa, ed è stato osservato che in quel punto il campo magnetico punta verso il centro della Terra, anziché verso il polo sud magnetico. Inoltre e' risaputo che in questa zoan dell'Africa esiste la piu' grande sistema di fosse tettoniche e piu' antico della terra, che potra' subire un distacco dall'Africa. Del resto alcune faglia sono state rilevate quella parte della zona in Africa, subira' tra millenni un distacco. (Rift Valley) Un’altra zona è stata individuata nelle regioni attorno al polo nord, con caratteristiche inverse rispetto al precedente. Secondo lo staff di Hulot queste scoperte potrebbero spiegare il progressivo indebolimento del campo magnetico terrestre negli ultimi 150 anni. A detta del Professor Bannerjee dell’Università del Nuovo Messico, il campo ha perso fino alla metà della sua intensità negli ultimi 4000 anni; inoltre a causa di un precursore di inversioni polari magnetiche in questa forza del campo, il Prof. Bannerjee ritiene che un’altra inversione debba accadere, del resto l'aumento di terremoti in questi ultimi 10 anni, dimostra che le placche si muovono, perche' subendo dal campo magnetico la variazione necessaria per il movimento stesso, provocano l'aumentare o il distanziarsi dei vari continenti, provocando i terremoti. Si può citare il fatto che nel 2002 e nel 2003 si sono verificati forti terremoti (di Magnitudo 4,8 Richter, le più forti da oltre 10 anni) in paesi come la Gran Bretagna, che generalmente non sono colpiti da sismi o che comunque non sono ricordati per una forte attività sismica. Cosa dire dell'ultimo accaduto il 26 dicembre 2004 nel sud-est asiatico, la Terra ha subito sicuramente cambiamenti di direzione e di velocità di rotazione, Di ciò si sono occupati recentemente due ricercatori americani (B.R. Chao della NASA e R.S. Gross del Caltech) in un articolo apparso nell’ultimo numero di gennaio 2005 (vol.86, n.1, pag.1-2) della rivista EOS Transactions dell’American Geophysical Union. Si tratta di traiettorie caratteristiche descritte con varie periodicità dall’asse di rotazione terrestre, dette precessioni e nutazioni, e da variazioni di velocità di rotazione della Terra intorno al proprio asse, dette LOD (Length Of the Day) perché provocano un cambiamento nella durata del giorno. Secondo i due ricercatori americani, il terremoto-tsunami di Sumatra avrebbe provocato una diminuzione della lunghezza del giorno pari a 2.68 milionesimi di secondo ed uno spostamento dell’asse di rotazione terrestre di circa 2.5 centimetri, in direzione 145°E, corrispondente ad un’inclinazione di alcune frazioni di milionesimo di grado. Questo causato proprio dal movimento delle placche, dove nei prossimi anni avremmo terremoti piu' forti e catastrofici.ù CAMBIA LA MAPPA MONDIALE Il terremoto ha causato però anche mutamenti a livello superficiale, sui quali alcuni esperti americani stanno discutendo. "Il sisma di magnitudo 9 - dice il geologo statunitense Ken Hudnut - ha cambiato le mappe geografiche, perché alcune delle isole più piccole al largo della costa sudoccidentale di Sumatra possono essersi spostate verso sud-ovest di circa 20 centimetri". Anche la punta nordoccidentale di Sumatra può essere scivolata verso sud-ovest di circa 36 metri, secondo il geologo americano. Di diverso parere Stuart Sipkin, del centro nazionale di informazioni sui terremoti del Golden Colorado, che ha obiettato che è più probabile che le isole di Sumatra si siano innalzate sul livello del mare, piuttosto che spostarsi orizzontalmente. "La placca indiana - spiega il geologo - si è incuneata sotto quella birmana, causando un innalzamento della prima, cosicché il movimento più consistente delle isole è stato verticale, non orizzontale". Fonte (Ada/Pn/Adnkronos) 28-DIC-0416:36 In non ultimo del 2007 =========================== The Age (Australia) Una ricerca pubblicata recentemente afferma che l’inversione del campo magnetico della Terra, un raro ma temuto vento a causa dell'effetto catastrofico che potrebbe avere sulla vita umana, ha bisogno per compiersi completamente di approssimativamente 7000 anni. Risalendo indietro nel tempo, l’ultima inversione dei poli magnetici è accaduta approssimativamente 780000 anni fa. Un capovolgimento di 180 gradi dei poli è collegato al campo magnetico terrestre che prima diminuisce fino a quasi annullarsi per poi risalire in direzione opposta alla precedente. La durata di un processo simile varia da 2000 a 28000 anni. Il ricercatore americano Bradford Clement (Professor of Geology) del Florida International University ha dichiarato sul giornale Nature che per fare luce sull'incertezza di questo fenomeno ha analizzato campioni sedimentari provenienti dai vari luoghi della Terra. Questi campioni, provenienti da quattro ere diverse nella storia della Terra hanno un eco magnetico che riflette il campo magnetico prevalso in quel periodo. Il grande capovolgimento non accade all’improvviso. Nessuno sa quello che accadrebbe alla vita sulla Terra se il fenomeno succedesse oggi, ma la speculazione confina con il giorno del giudizio universale. Molti aspetti della vita di oggi sarebbero letteralmente messi a soqquadro, sia per gli umani, vista la dipendenza dai magneti per la navigazione, sia per gli animali che usano una bussola interna per migrare. Saremo più esposti agli effetti mortali delle radiazioni solari non avendo più la protezione del campo magnetico terrestre, come accade normalmente. La perdita di questo scudo causerebbe l’esplosione delle particelle solari nell'atmosfera, provocando un riscaldamento con un potenziale peggioramento nel cambio climatico. Nel 2002, l’allarme è stato dato quando il geofisico francese Gauthier Hulot (Prof. Institute de Physique du Globe de Paris) scoprì un indebolimento del campo magnetico della Terra vicino ai poli, segnale che poteva essere interpretato come l’inizio di questo fenomeno. Ronald Merrill dell'Università di Washington (Prof. Earth and Space Science Department) afferma che le inversioni di polarità sembrano accadere casualmente e l'intervallo più corto tra due spostamenti varia da 20000 a 30000 anni, il più lungo essendo di 50 milioni di anni."

 
 
 
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