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Post n°11 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da setaserica
Uccello comune ( avis avis )
Presente uniformemente su tutto l’orbe terraqueo, l’animale risulta privo di ali e di piume su tutto il corpo, a parte una leggera lanugine che si infittisce verso il basso dove presenta proprio l’aspetto di peli che vanno a coprire due appendici sferiche ; la pigmentazione cangia a seconda delle zone di provenienza dall’avana al rosso cupo al giallo al nero, tendendo al rosso mattone verso la testa; le dimensioni variano a seconda degli individui e della latitudine; da dimensioni di 3 cm si può arrivare ai 32 , come narra tale Roccus Siffredis da Ortona , un artista di strada che aveva un volatile di tali dimensioni addestrato a schiacciare le noci e Johannes Holmensis, un cavaliere di ventura che se ne serviva invece per fargli aprire a testate le porte nemiche. Particolarità della specie è di passare con facilità estrema dallo stato liquido ( moscium et mollis) a quello solido ( extremamente durum et rigidum); lo scopo principale del volatile è anzi proprio quello di provocare tale metamorfosi, che ottiene cercando di penetrare in tutti i modi nello stretto buio e umido pertugio di un volatile di specie simile ma non affine, la passeracea, che però è alquanto restia a farsi avvicinare se le dimensioni dell’uccello ospite non raggiungono il livello minimo sindacale. A questo punto quest’ultimo si arrangia con una manovra detta manos automatikos.
Uccello Gardense ( Apterix gardensis astinentis )
Gli esemplari di questa specie non dovrebbero distinguersi in nulla dal punto di vista anatomico da quelli della specie comune, anche se nessuna ornitologa ad oggi è mai riuscita ad avvicinarsi abbastanza per scoprirlo; l’uccello, privo di ali e dalle piume lanuginose, ha infatti sviluppato una capacità di mimetizzazione e di fuga notevolissime, per cui catturarlo è ritenuta impresa impossibile; conduce una esistenza estremamente ritirata e abitudinaria rintanato in un habitat protetto a lui congeniale dal quale esce con molta circospezione: lo fa ad orari fissi ( alle 12.30 esatte al mattino e ad un orario più flessibile la sera ) per nutrirsi quasi esclusivamente di lasagne al forno; non sono ad oggi noti accoppiamenti di questo esemplare, che pare perciò destinato all’estinzione.
Uccello padulo: ( padulus padulus) da non confondere con il più grosso Siffrediensis di cui sopra, l’uccello padulo è un animale terrestre privo di ali e dalle abitudini parassitarie; particolarmente noto fin dall’antichità, soprattutto nella civiltà greca , persiana e poi italica. ( in tempi moderni è stato rinvenuto nel Lazio un esemplare evoluto della specie noto come avis marrazziensis n.d.r.) ; nella fase non parassitaria l’animale studia la preda. La sua tattica di caccia consiste nell’ aggredirla dopo che per lungo tempo è rimasto mimetizzato, installandosi nell’organismo ospite unicamente per via rettale; in questa posizione altamente scomoda può sostare dai 5 minuti alle diverse ore, generando nell’organismo ospite sensazioni diverse a seconda del carattere di ognuno: dal dolore acuto e malumore persistente al fastidio ben tollerato fino alla entusiastica accoglienza che genera simbiosi; i bruschi tentativi di asportazione dello stesso sono poco consigliabili, perché portano ad un inspiegabile aumento delle sue proporzioni fino al fenomeno noto come “sandwiches”che prevede l’immediato trasporto in hospitium ( ospedale) con presa ad fondellum da parte di intere generazioni future.
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Inviato da: Andrea.Contino1955
il 16/01/2022 alle 20:25
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