Creato da Caustica_mente il 26/11/2009

Vuoi giocare?

Ebbene, giochiamo. Ma a modo mio.

 

 

Pssst...

Post n°19 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da Caustica_mente
 

Ehi, dico a te.
Lo so che ci sei e che mi stai osservando.

 
 
 

Mercatino

Post n°18 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da Caustica_mente
 

Ovvero l'angolo del riciclo del regalo natalizio.

Regalo statuina di angelo, squallida imitazione degli angeli della Thun. Detto angiolo è così obeso che pare essersi ingoiato Babbo Natale tutto intero, renne e slitta compresi. Si consiglia di poggiarlo su ripiani resistenti onde evitare che, sfondando il pensile di compensato, cada a terra e, bucando il pavimento, finisca in testa dell'inquilino del piano di sotto.
Regalo zuccheriera in rame battuto, lucidata e fatta passare per nuova. Peccato per le macchie di ossidazione rilevate all'interno, che mi hanno fatto capire che in realtà è stata acquistata al mercatino "Cose d'altre case" (il che rende la legalità della provenienza per lo meno dubbia), al modico prezzo di euro 3,50. L'oggetto in questione è veramente terrificante (lo sarebbe anche se fosse nuovo), quindi è consigliato a coloro che cercano un ottimo escamotage per farsi mandare al diavolo da qualcuno di cui vogliono liberarsi.
Regalo collezione intera di torroncini Condorelli, che - nonostante sia nota la mia idiosincrasia verso qualsiasi dolce natalizio - qualche parente mi rifila ogni anno. Nota a margine: nel torroncino duro ricoperto di cioccolato è rimasto attaccato un dente di mia nonna ma basterà passarci sopra un velo di colore acrilico - nuance ocra tenue - e potrà benissimo essere scambiato per una mandorla.
Regalo pullover che oltrepassa i confini del buon gusto per sconfinare in quelli dell'orrido. Descrizione articolo: color verde ramarro con simpatico (sic!) tucano ricamato sopra. Il ricamo è eseguito completamente in paillettes e sotto le zampe del volatile è un trionfo di banane, cocchi e foglie di palma. A confronto, il maglione col faccione della renna, indossato da Colin Firth in "Il diario di Bridget Jones", è nà schicceria.
Regalo cofanetto di quattro ciddì contenenti la raccolta completa di canti natalizi interpretati dai monaci buddhisti del monastero Sakya Tashi Ling. Allora, punto 1: quanto deve essersi ingegnata A. per trovare 'sto cacchio di regalo? Punto 2: sebbene non mi ritenga particolarmente tradizionalista, a certe cose ci tengo, quindi devo rilevare che i monaci buddhisti stanno al Natale come la sottoscritta sta al voto di castità, cioè: nà fava!

 

Postilla riflessiva: Dicono che quando si fa un regalo basti il pensiero. A me l'unico pensiero che è venuto in mente vedendo queste cose è: "Certo che a queste persone devo stare proprio sul culo!"

 
 
 

Ben arrivato

Post n°17 pubblicato il 04 Gennaio 2010 da Caustica_mente
 

1 gennaio
Messaggio di S.: “Che il 2010 sia un anno di pieno di desideri soddisfatti, soprattutto i miei. A tal proposito, quando me la dai?”
2 gennaio
Messaggio di D.: “Ti auguro un 2010 fantastico. Io continuerò a sognarti e a sbattere la testa sul comodino per essere arrivato con quattro anni ritardo.”
3 gennaio
Cena dai parenti del mio compagno per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo. Presente anche lo zio E. che, al momento del congedo, approfittando del fatto che il resto del parentado è impegnato coi saluti di rito, nell’abbracciarmi e nel darmi due casti baci sulle guance, perde il controllo delle mani e mi assesta una discreta quanto generosa palpata di culo. Il contatto tutto sommato è piacevole (e pure lo zio quarantenne). Peccato sia lo zio del mio compagno e far tutto così “in famiglia” pare brutto.
4 gennaio
Ore 10.30. Esco un attimo dall’ufficio per fumare una sigaretta. In giro non c’è un’anima: fa un freddo porco e la neve ha fatto da deterrente per chi voleva uscire di casa, le attività vicine hanno ancora le serrande abbassate per ferie. Dall’angolo del portico vedo avvicinarsi un marocchino con borsone in spalla colmo di calze, accendini e fazzoletti di carta. “Cazzo!, - penso – escludendo gli alberi sono l’unico essere vivente nel giro di tutto l’isolato. Figuriamoci se non ci prova ad appiopparmi qualcosa!”. Difatti.
“Giao”, dice con la stessa parlata della mamy di Via col vento “Buon anno sorella!”
Ha un viso simpatico, gli occhi luminosi come solo le persone di colore riescono ad avere e un sorriso aperto, così, senza rendermene conto, mi ritrovo a rispondere al suo saluto, sorridendogli a mia volta.
“Gome stai bella?”
“Sto bene. Ma non compro niente”, rispondo già sulla difensiva.
“Ma io no volere vendere. Io volere te. Voglio una bella donna italiana come te, per fare bambino color capuccino!” 

Uhm… Se queste sono le premesse mi sa che il 2010 sarà un anno molto interessante.

 
 
 

Tutti insieme appassionatamente

Post n°16 pubblicato il 24 Dicembre 2009 da Caustica_mente
 

Non tocco cibo da tre giorni. Questo per prepararmi al pranzo di domani a casa di mia nonna.
La mia non è una famiglia particolarmente unita, almeno per quanto riguarda il parentado più prossimo. Non festeggiamo il primo dentino dell’ultimo nato, né ci scambiamo gli auguri per l’onomastico. A malapena ci ricordiamo le date dei reciproci compleanni.
Ma ogni 25 dicembre, ci troviamo attorno al desco: nonna, fratello, zii naturali ed acquisiti, cugini, figli dei cugini, fidanzati, mariti, amanti più o meno riconosciuti e presentati alla nonna come “L’amico che ha fatto la cresima con me, ricordi?”, tanto lei non ricorda un cazzo (continua a chiamare il mio attuale compagno col nome del mio ex di sei anni fa).
Come al solito staremo stipati in venti (anzi, ventuno dato che due mesi fa è nato Fabio, ma quello è ancora un piccolo e morbido fagotto paffuto sparamerda, quindi non occuperà troppo spazio) in una stanza di quattro metri per quattro - che la nonna si ostina a chiamare orgogliosamente “sala da pranzo” - e davanti ad un tavolo dal quale, dal 24 al 26 dicembre, non si fa nemmeno la fatica di tirar via la tovaglia dopo pranzo, perché tanto dopo un’ora bisognerebbe rimetterla per la cena.
Ora, non è che mia nonna ospiti ogni settimana decine di persone, quindi non ha un tavolo abbastanza grande. L’ingegnosità con cui ogni anno gli zii trovano il modo per allungarlo mi fa pensare che comincino a rifletterci un anno prima, più o meno come fanno i disegnatori dei carri allegorici per il carnevale di Viareggio.
Lo so, che quando sarà ora di portare in sala da pranzo il tavolo aggiuntivo qualcuno, nell’improbo compito di far passare una cosa larga per una cosa stretta (il tavolo aggiuntivo dalla porta, cosa avevate pensato?!), si giocherà le dita tra lo stipite e il tavolo e lì, tra cori di “Jingle bells” e “Tu scendi dalle stelle”, partirà anche un acuto improperio che ben poco avrà di natalizio.
Poi cominceranno ad arrivare le portate. Quest’anno il menù prevede: ravioli col tartufo. Solo che zia Franca, incaricata di portare i ravioli, viene da Rimini e ancora non ha provveduto a comprarli. Se pensa di trovare ravioli per venti persone durante il tragitto, nel giorno della vigilia, mi sa che mangeremo solo il tartufo. Seguirà una carrellata di secondi, tra cui: salamina da sugo accompagnata dal purè e dal solito monito di zia Katia: “Non più di una cucchiaiata di salamina a testa. Che questa è piccante e se ne mangiate troppa domani vi ritrovate tutti con le emorroidi” (e buon appetito!); salame da pentola con contorno di lenticchie nella speranza che nel frattempo i problemi di aerofagia e flautenza di zio Marco siano stati debitamente curati; baccalà che non so perché tutti gli anni si continua a proporlo dal momento che non piace a nessuno, ma probabilmente mia zia Rosa ha una tresca col pescivendolo e con la scusa di andare a comprare il pesce per la cena di Natale ci scappa pure una ciulatina sotto banco (o sopra, de gustibus). La danza gastronomica si chiuderà con: quattro torroni (morbido per la nonna, che non ci lasci attaccata la dentiera come l’anno scorso!), tre pandori, due panettoni (uno classico e uno con ripieno di cioccolata per chi non amasse uvetta e canditi), e (si sa mai che avanzi qualche buchetto vuoto nello stomaco) una quantità imprecisata – e imbarazzante - di frutta secca, mandarini per rinfrescare la bocca e una fettina d’ananas che è diuretico aiuta a non assimilare i grassi (sic!).
Zia Graziella si ubriacherà dopo il secondo sorso di vino, diventerà paonazza in volto e comincerà a ridere con le lacrime agli occhi per ogni respiro che verrà emesso nella stanza; suo marito, dal momento che lei non sarà in grado d’intendere e volere, passerà la serata a guardarmi le tette e ad invidiare il mio compagno pensando che lui me le può toccare.
La nonna si commuoverà guardando per la millesima volta il film “Riccioli d’oro” con Shirley Temple, pensando che l’attrice sia ancora bambina e ignara del fatto che ormai quella donna si contende con l’uovo e la gallina il proverbiale dilemma: “E’ nato prima l’uovo, la gallina, o Shirley Temple?”
Poi arriverà il momento della tombola e tra una manciata di fagioli per coprire i numeri, zia Franca che domanderà sedici volte “E’ uscito il 36?”, zio Andrea che comprerà dieci cartelle poi bestemmierà perché non riesce a seguirle tutte, i miei cugini - femmine comprese - che faranno a gara a chi molla il rutto più forte (indovinate chi farà da giudice) e quella gran culo di mia madre che vincerà il tombolone finale, ci si saluterà tutti con baci e abbracci e la promessa di ritrovarsi presto.
Che tanto poi si sa che fino a Natale dell’anno prossimo non ci cagheremo nemmeno di striscio.

 

 

 
 
 

Siamo uomini, caporali, o...?

Post n°15 pubblicato il 23 Dicembre 2009 da Caustica_mente
 

«un saluto a te»
Chi sei? Leonardo Manera?
«parto dalla fine... mi hanno detto "... cerchi un'amante"»
Parto dall’inizio:e chi se ne frega.
«questo perchè io sono sposato, ho un bimbo piccolo e mia moglie è in depressione dal 2002. »
Fermo restando che ribadisco il concetto appena espresso, il Natale è vicino, se non sai cosa regalare alla moglie depressa ti consiglio il manuale “1001 modi per togliersi dai coglioni senza sporcare il pavimento” o in alternativa “1001 modi per togliersi dai coglioni i mariti come il qui presente”.
«ho delle responsabilità che debbo onorare»
Per la serie voglio scopazzare in giro ma senza dover stravolgere la mia vita. Non so come si chiami questo dalle tue parti, ma dalle mie si chiama “pararsi il culo”.
«la mia vita sociale tende a zero»
Eh bhè, se ti presenti in cotal guisa, non stento a crederlo.
«ma mi sento bene»
Certo, si vede!
«e mi manca una parte e credo importante, della mia vita»
Intendi l’intelligenza o i coglioni che servono per prendere una decisione drastica in una situazione come la tua? Ammesso che sia vero quel che dici e che la tua non sia solo una patetica storiella per trovare facilmente chi te la dia, mossa a compassione.
«non è certo facile la mia posizione»
Ma no dai, tranquillo. Sei in buona compagnia. Non immagini quanti cazzari come te ci siano in giro.
«ed io cerco una donna che voglia comunque dedicarmi del tempo»
Bene allora la questione è risolta: non voglio.
 «compreso quello della sfera sessuale»
Perché intedevi anche qualche altra sfera?
«P.S. dopo questo riassunto mi sembra doveroso precisare che , senza feeling , comunità di intenti e piacevole piacersi , non si va da nessuna parte»
P.S. Precisazione inutile visto che ho già archiviato la pratica. Quanto al non andare da nessuna parte, io un posto dove mandarti ce l’avrei.

 
 
 

Questo blog non rappresenta una benemerita cippa in quanto se non ho niente di meglio da fare ci scrivo, altrimenti ciccia. Quindi non viene aggiornato con periodicità. Non può per tanto considerarsi un comodino, né uno svuotatasche, nè una testata giornalistica ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.

 

PSSST!!!

Ehi, dico a te.
Lo so che ci sei
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