
E' strano cosa possa nascondere la terra di una campagna così ordinata e prevedibile come quella della Pianura Padana, dove tutto segue un suo ordine, persino i fiumi.
Ma c'era qualcosa sotto, di misterioso.
Qualcosa che voleva emergere, che non voleva essere dimenticato tra i filari e la nebbia di quella grigia pianura.
Bruno abitava con la nonna e uno strano zio,che viveva con la mente nel passato, perso ancora nel periodo della seconda guerra.
La sua estate stava trascorrondeo serena, tra i bagni nel fiume e le chiacchere con gli amici.
Quando un giorno trovò sepolto nel girdino un cosa che solo nella sua fantasia aveva immaginato: un grosso teschio dalle fattezze stranamente umane.
Come un potente amuleto,questo misterioso tesoro,catturò l'attenzione di Bruno ,riportando in vita oggetti sepolti dall'acqua e una strana cratura del fiume che si aggira minacciosa per cercare ciò che aveva perduto.
A cavallo tra fantasia e realtà,il Re dei fiumi riesce a trasportarci per un momento in un mondo onirico, quello che solo i bambini riescono a vedere, senza dimenticare il lato poetico di un antica terra contadina.
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 11:42
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il 25/12/2007 alle 21:09
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il 30/09/2007 alle 14:23
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il 06/09/2007 alle 11:13
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il 03/06/2007 alle 17:05