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INFURIA LA PROTESTA CONTRO IL SETTIMO INVASO A RONCIGLIANO

Gli ambientalisti di No-Inc, coordinamento di associazioni contro l’inceneritore di Albano, di nuovo in lotta per impedire la realizzazione del settimo e conclusivo invaso della discarica di Ronciglione, autorizzato dalla Regione Lazio. Ieri un gruppo di 200 persone, inalberando cartelli e striscioni, ha presidiato l’ingresso della discarica, posta in periferia del comune di Albano per protestare contro la decisione di sversare in una fossa di dimensione di 130 metri per 80 e profonda 40 metri circa 500 mila quintali di rifiuti indifferenziati che corrisponsono alla produzione di dieci comuni in dieci anni.
«L’iniziativa - spiega Daniele Castri, referente legale di No-Inc - segue una denuncia penale contro i responsabili del Dipartimento regionale del territorio della sezione rifiuti che hanno autorizzato l’apertura del VII invaso senza che ci sia mai stata una conferenza di servizi. La discarica è illegale e ci batteremo fino in fondo per impedire questo ennesimo scempio».
Claudio Fiorani, assessore all’Ambiente del comune di Albano appoggia la lotta degli ambientalisti, ma si pone come amministratore il problema di trovare un’alternativa. Comunque dal comune di Albano arrivano anche notizie positive. «Dopo il 15 aprile - dice l’assessore Fiorani - ci sarà all’ordine del giorno del consiglio comunale l’attivazione dell’isola ecologica che farà partire la raccolta differenziata. La zona identificata è a via Cancelliera».
Scettico è comunque Daniele Castri che accusa i comuni di essere in ritardo grave e di non accelerare le procedure per la raccolta differenziata porta a porta. «Il VII invaso - commenta invece Andrea Mollica, responsabile Enti locali della provincia di Roma di Sinistra ecologia e libertà - è incompatibile territorialmente. Vi sono difetti di procedure e grava su zone abitate. I comuni, comunque, si devono rendere conto che il problema dei rifiuti và affrontato in modo scientifico». Dei dieci comuni che scaricano a Roncigliano solo Ariccia, Rocca di Papa, Ardea hanno la raccolta differenziata porta a porta. «Il caso di Ariccia - ricorda Castri - che in un anno ha differenziato il 70 per cento dei rifiuti dimostra che quando c’è volontà i problemi si risolvono ed anche in breve tempo».