Post n°6 pubblicato il 25 Gennaio 2013 da centerchorus
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Post n°5 pubblicato il 25 Gennaio 2013 da centerchorus
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Post n°4 pubblicato il 25 Gennaio 2013 da centerchorus
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Post n°3 pubblicato il 16 Gennaio 2013 da centerchorus
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Post n°2 pubblicato il 16 Gennaio 2013 da centerchorus
Racconto scritto da: Gianfranco Liberati...Presidente del centro sociale.. per la splendida serata passata..a Civita Castellana..trascorsa serenamente La serata era andata benissimo. Avevamo cantato insieme ad altri due cori e noi avevamo fatto la nostra parte. Il pubblico l’aveva apprezzata a giudicare dagli applausi. Ci aveva invitato il coro di Civita diretto da Laura, una musicista di talento che conduceva il suo coro con dolcezza e fermezza. Le armonie erano delicate e il coro ben educato non si lasciava andare alle intemperanze del cantar forte. Una tentazione sempre presenti nei cantanti dilettanti. Don Maurizio, parroco del paese e fotografo di talento, riprendeva la manifestazione da tutte le angolazioni possibili. Lo vedevi apparire sul palchetto delle prediche e due secondi dopo dietro l’altare, poi dalla balconata dell’organo: click click click. I fedeli della parrocchia dove Don Maurizio era stato precedentemente parroco, conoscevano questa sua passione per la fotografia. Dopo i salamelecchi, le presentazioni degli artisti, la consegna delle targhe ci invitarono in un locale poco distante dalla parrocchia. Che gentili che furono! Impegnandosi di persona, avevano preparato una cena sostanziosa. Non mancava nulla dall’antipasto alle penne all’arrabbiata, salsicce, contorno e una miriade di dolcetti sfiziosi e originali preparati direttamente dalle donne del coro. Per finire la bruschetta con l’aglio che certo non guastava. Domenico e Massimiliano con un delizioso grembiule verde sotto lo sguardo vigile di Samanta si erano sacrificati in cucina. Una serata gradevolissima. L’ambiente dei cori è in un certo senso delicato. Ci si rispetta e pur nell’inevitabile rivalità, non si eccede quasi mai in critiche. Durante la cena ci si incontra, si dà sfogo alla curiosità reciproca. Flavia, una bella donna dal viso particolare, aveva fatto le superiori nel nostro paese e si ricordava delle compagne e delle amicizie di quel periodo. “Certo che la conosco! Ah Manuela, ma si è mia nipote. E quell’altra che era scappata di casa, che cosa ne è stato”. Il coro è come uno strumento musicale. Non ha bisogno di corrente e di preparazioni particolari. Ad un cenno del maestro in trenta secondi si è pronti per cantare. Così, tra un bicchiere e l’altro, cantammo una canzone romanesca. L’altro coro ospite come noi, prese la palla al balzo e subito dopo la solista, con una bella e potente voce, si destreggiava in un pezzo che ricordava nel sound la musica nera. Laura da perfetta anfitrione distribuiva sorrisi e pietanze con la stessa naturalezza. Don Maurizio vigilava e coordinava instancabile, facendo la spola tra la sala e la cucina non disdegnando di servire. Quando fu l’ora di andarcene aveva ricominciato a piovere. Presi l’ombrello con la destra mentre sotto il braccio sinistro stringevo la cartellina con gli spartiti tra i quali avevo infilato la targa commemorativa della manifestazione. Nella confusione che precede simili momenti, presi un’amica sotto braccio per profittare del suo ombrello. Il processo inconscio del mio cervello fece la semplice equazione: braccio occupato, cartellina al suo posto. Nemmeno per idea. La cartellina rimase quieta quieta sul banco. A casa non ci fu verso di convincere mia moglie che quella che avevo preso in braccetto, non era una donna ma una cartellina con gli spartiti. Gianfranco Liberati |
CONCERTO ♥ MARIA SS.MA DELLA PIETÀ 2012
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