Una mela

Piacere: sono una pianta!


                     questo blog partecipa al gioco letterario                                           ‘incipit’                                       promosso da Writer   "Era una magnifica giornata, tiepida e  trasparente. Le montagne formavano un semicerchio di vette innevate  e sembravanocosì vicine da poterle toccare allungando un braccio.Le otto del mattino. Pareva impossibile che avesse potuto rovinarsi in quel modo  la sera prima…” La sera prima di firmare il foglio di dimissioni quel medico efficientesi era preoccupato di precisare:“Signori, vi consegnamo una pianta” e noi quel mattino, in silenzio,ti abbiamo riportata a casa, sopraffatti dalla disperazione.Ma forse è stato meglio così.Che risposta si sarebbe meritato lo scienziato?Gliela lasciamo dare dalla vita, dalla tua vita, Lalla...Dopo la ricostruzione del diaframma che si era perforato in più puntiappena hai cominciato a respirare quando sei nata,con un intervento che era durato diverse ore.Dopo un giorno in rianimazione, dopo venti giorni in reparto chirurgicocon tubi e tubetti ovunque, questo era il risultato...Gli esimi professori avevano sprecato tanta energia e sapereper recuperare una pianta...Per fortuna i primi a non crederci siamo stati io e tuo papà. Alcune teorie fitologiche sostengono che parlare alle piante fa bene,quindi non c'era niente di male a provarci.E giorno dopo giorno, a ritmi lenti con alti e bassiti abbiamo dato da beree poi piano piano anche da mangiare, sempre parlandoti.Sei cresciuta, hai messo le tue foglioline e le radici.Se quel dottore ti vedesse, o se avesse seguito i tuoi cambiamentinon dovrebbe provare nessuna pietà per le tue gambeche non hanno mai potuto sostenere il tuo corpo: le usi per rotolarti o per porgerle a chi ti veste,e nemmeno compassione per i suoni che escono dalla tua gola:sono il tuo linguaggio quasi completamente codificatoper entrare in contatto con noi ,come alcuna pena per i tuoi sguardi che tante volteci prendono in giro con una punta di ironia.A te va bene così e quindi anche a noi.Osservarti mentre guidi la nostre mani per dirigere la forchetta o il cucchiaioo il pennarello da 'un'idea di come, se potessi, ti occuperesti di tante cose,perchè ti piace mangiare,disegnare,dipingere, ascoltare la musica,guardare la tv,  gettare a terra il cuscino e i pelouches e molto altro ancora.Che bella pianta sei Lalla, una rarità che è stata affidata a noi eper noi e per tutti quelli che ti amano tu continui a dare frutti specialida raccogliere solo standoti accanto, guardando i tuoi occhi verdi,sfiorando le tue guance o le tue mani.Questa è l'essenza della vita: accogliere la semplicità come un dono.Allora la giornata diventerà magnifica.... I personaggi  e il  racconto sono assolutamente reali,persino il dottore :)anche se il suo nome lo abbiamo cancellato dai nostri ricordi.  Eva