C'era una volta...

Degli specchi (ancora o di nuovo)*


"Debbo la scoperta di Uqbar alla congiunzione di uno specchio e di un’enciclopedia. Lo specchio inquietava il fondo di un corridoio in una villa di via Gaona, a Ramos Mejia (...). Il fatto accadde un cinque anni fa. Bioy Casares, che quella sera aveva cenato con me, stava parlando d’un suo progetto di romanzo (..) . Dal fondo remoto del corridoio lo specchio ci spiava. Scoprimmo (a notte alta questa scoperta è inevitabile) che gli specchi hanno qualcosa di mostruoso. Bioy Casares ricordò allora che uno degli eresiarchi di Uqbar aveva giudicato che gli specchi, e la copula, sono abominevoli, poiché moltiplicano il numero degli uomini ".J. L. Borges, Tlòn, Uqbar, Orbis Tertius - in - "Finzioni"Dal ché si deduce che gli specchi sono inquitanti creatori di mondi paralleli. Che la loro magia e l'inquietudine che emanano si esplica soprattutto di notte.Che essi ci spiano: perché? Forse per carpire dal mondo che riflettono una realtà che va al di là dell'immagine in modo da creare un mondo parallelo e non solo rimandarne l'immagine?Che moltiplicano gli esseri umani, non solo la loro immagine. Perché creano e questa loro azione li accomuna all'atto sessuale.Magia di una letteratura che non è fiaba ma non è nemmeno descrizione.Borges, il mago cieco.
* altri momenti di riflessione sugli specchi (che riflettono!) sono stati pubblicati su questo blog:- primo post (n°69)- secondo post (n°70)- terzo post (n°71)- quarto  post (n°72)- quinto post (n°74)- sesto post (n°75)