C'era una volta...

Assente, cattiva, cattivissima: figure di madre


Spesso nelle fiabe c'è una contrapposizione tra la figura di una madre buona e una madre cattiva.Come è facilmente comprensibile, in realtà siamo di fronte al  tentativo di venire a patti con l'ambivalenza e il dualismo tipici di ogni essere umano, che però nella madre diventa particolarmente duro ad essere affrontato ed accettato, in quanto essa rappresenta, contemporaneamente, anche l'unica certezza e sostenibilità per la vita infantile.
Diventa quindi più facile separare nettamente le due facce della madre e inventarsi la MATRIGNA. La madre buona si eclissa e lascia il campo alla madre cattiva? Ecco allora che ci si inventa la morte della vera madre e l'entrata in scena di una madre sostitutiva per la quale, non vincolata da legami di sangue alla prole, i sentimenti negativi verso i figliastri diventano plausibili.E' il caso di Cenerentola - nella versione di Perrault - in cui la matrigna è sì negativa, ma opprime e asservisce la figliastra senza attentare alla sua vita.Quando si arriva a voler rappresentare il tentativo di figlicidio, allora anche la matrigna stessa si sdoppia, tanto grande è il tabù.La matrigna di Biancaneve svela la sua doppia identità di donna e di strega ed è questa ultima ad operare direttamente le aggressioni fisiche.Così come nella paradigmatica fiaba di Hansel e Gretel, lo sdoppiamento è addirittura totale: due personaggi distinti. La matrigna diventa strumentale all'abbandono; ed è in seguito a questo abbandono che i due bambini finiscono nelle grinfie della strega cannibale.
Leggete anche gli altri post sulla figura della madre nelle fiabe:- La matrigna-la mamma- Medea - la madre assassina- La madre assente