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Mi sono rotto le ecoballe

Mia nonna, che era nata nel 1910, raccontava che a casa sua  la raccolta differenziata era una roba naturale, anche se non si chiamava così: gli scarti di cucina si davano al cane o al contadino per le galline, le scatolette (poche per la verità) allo straccivendolo, la carta si bruciava nella stufa, le bottiglie di vetro si restituivano, persino i gusci delle uova venivano dati agli animali, i vestiti si passavano di genrazione in generazione ed i fratelli piccoli indossavano quelli che erano stati dei fratelli maggiori: non rimaneva praticamente alcuno scarto.
Ora invece produciamo una quantità di rifiuti incredibile e a volte non riusciamo nemmeno a regalare oggetti e abiti in buono stato perchè la gente non li vuole, neppure i bisognosi che vanno alla Caritas con la pretesa di trovare qualche cosina trendy, non certo vecchi maglioni slabbrati.
Da ciò si comprende che riciclare oggi è difficilissimo e che la cultura del consumismo non si può sostituire con la cultura del riciclo perchè le due cose fanno a pugni.