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Un capodanno da ricordare

C’è l’albero genealogico, quello dei suoni, l’albero della paura, l’albero delle bugie, l'albero della cuccagna... e l’albero dei baci : un il vischio appeso sopra il sedile curvo fatto apposta per baciarsi.

L’agrifoglio con le sue bacche rosse è simbolo di vita e il vischio, che prospera abbarbicandosi come un parassita ai rami spogli degli alberi, testimoniano la vitalità della natura in ogni tempo dell’anno. Sono ritenuti sacri e simboli di fecondità.

Altri simboli della tradizione popolare sono zampone e cotechino, di buon auspicio e simboleggiano la sazietà.

Non dimentichiamo L'UVA, da sempre simbolo di abbondanza, considerata una metafora delle grazie ricevute, dei bisogni appagati, dei desideri che si realizzano. Troviamo poi il MELOGRANO: per il suo aprirsi e rilasciare tanti grani è diventato metafora di fecondità, già offerto da Giunone in molte raffigurazioni dell'antica Grecia!

E la lista continua con NOCI, MARZAPANE, CASTAGNE, MONETE DI CIOCCOLATO che richiamano all'abbondanza e alla ricchezza. Una ricchezza che anche per i più abbienti è un lontano ricordo. C'è da sperare in una ricchezza d'animo che porti ad aiutare sempre di più. Ognuno segua la propria coscienza ma, seguendo le tradizioni.

La notte di Capodanno, prima di andare a dormire non vi resta che... mettere sotto al cuscino tre fave: una con la buccia, una senza e la terza sbucciata solo a metà. Al risveglio pescatene una, scoprirete il trend finanziario del nuovo anno: fava vestita = abbondanza; fava sbucciata = conto in rosso; fava vestita a metà... accontentatevi.

Non ci restano che le mitiche  fave!