Caserta, 12 gen. (LaPresse) - I carabinieri della compagnia di Caserta hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due usurai, a conclusione delle indagini dirette e coordinate dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Si tratta di Antonio e Raffaello Di Lillo, nati e residenti rispettivamente a Casagiove e a Caserta. L'arresto č stato eseguito a conclusione di articolate indagini che hanno attestato gravi indizi di colpevolezza a carico dei due arrestati in relazione al delitto di usura aggravata in concorso. I tassi di interesse arrivavano fino al 120%.
L'indagine trae origine dalla denuncia sporta da Emilio Diana, titolare e gestore di una azienda zootecnica di allevamento bufalino di Grazzanise, che č stato sottoposto ad usura dalla fine del 2007 ad opera degli indagati, rispettivamente in padre e figlio. L'uomo ha denunciato che verso la fine del 2007, trovandosi in difficolt economiche, connesse all'attivit della propria azienda, si era rivolto al fratello che a sua volta lo aveva messo in contatto con Antonio Di Lillo, il quale sin dal primo incontro si era mostrato disponibile ad elargire dei prestiti in danaro. Nel 2008 l'imprenditore ha fatto nuovamente ricorso ad un prestito, anche questa volta per far fronte alle spese di gestione dell'azienda.
Da allora si sono susseguiti una serie di prestiti che si sono sovrapposti. Il figlio dell'usuraio fungeva da beneficiario degli assegni comprensivi degli interessi. Le indagini hanno permesso di accertare che la vittima dell'usura ha pagato con i soli interessi, nel periodo dal 2008 al 2010 39mila euro circa, con un tasso annuo del 120%, risultando quest'ultimo d gran lunga superiore al cosiddetto tasso soglia determinato per operazioni similari e per periodo riferimento dalla Banca d'Italia.