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.....perchè tutti imparino ad amare e soffrire.

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      l'amore misericordioso

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XXIV DOMENICA

Post n°1352 pubblicato il 11 Settembre 2011 da chepazzaidea
 

XXIV DOMENICA

 

 

 Gesù a Pietro precisa  che il perdono al prossimo non deve avere limiti e condizioni. E qui prevale il precetto della carità verso il prossimo.

In genere vi è un precetto divino che ci ordina di amare il prossimo: “Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,39).

Questo amore deve essere affettivo, cioè deve comportare il nostro compiacimento del bene del prossimo e il desiderio della sua felicità; deve essere effettivo, cioè, si deve dar prova di questo amore specialmente col sovvenire il prossimo nelle sue necessità.

In specie, in forza di questo precetto siamo tenuti ad amare anche i nemici.

L’amore dei nemici comporta il perdono.

Al nemico si deve perdonare di cuore spontaneamente l’offesa, cioè, non conservare odio o rancore contro di lui, né vendicarsi. Non è però illecito esigere (anche in giudizio) la riparazione dell’ingiuria e del danno arrecato all’onore, alla fama ed ai beni di fortuna, purché non vi subentri l’odio o la passione.

Anche nell’Antico Testamento veniva suggerito al popolo di Dio di perdonare per poter ricevere il perdono di Dio!

La prima lettura di oggi dal libro del Siràcide (27,30 – 28, 1-7), infatti, ci dice : “Il rancore e l’ira sono un abominio, il peccatore li possiede. Chi si vendica avrà la vendetta dal Signore ed egli terrà sempre presenti i suoi peccati. Perdona l’offesa al tuo prossimo e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati. Se qualcuno conserva la collera verso un uomo, come oserà chiedere la guarigione al Signore? Egli non ha misericordia per l’uomo suo simile, e osa pregare per i suoi peccati? Egli, che è soltanto carne, conserva rancore; chi perdonerà i suoi peccati? Ricordati della tua fine e smetti di odiare, ricordati della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricordati dei comandamenti e non aver rancore verso il prossimo, ricordati dell’alleanza con l’Altissimo e non far conto dell’offesa subita”.

Quante volte veniamo feriti … offesi! L’amore è l’arma contro ogni male!  E’ quello che c’è nel nostro cuore che ha importanza! 

Molte volte è la giustizia stessa che richiede di privare il nemico dei segni di benevolenza, per fargli maggiormente comprendere il mal fatto, ma nel nostro cuore deve sempre prevalere la carità: il desiderio che l’altro viva in pace e sia felice.

 

 

 

 

Buona   domenica

 

 

 
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