senzasenso

Argentina


  Quando la Corte d’Assise della Repubblica Italiana sì è pronunciata con una condanna all’ergastolo a carico di alti ufficiali delle Forze Armate Argentine per una serie di reati commessi ai danni di cittadini italiani tra cui figurano: omicidio, sequestro di persona, tortura. Si è chiusa, o almeno ha finalmente trovato punto fermo, la controversa vicenda delle relazioni, su scala politica e diplomatica, intessutesi tra il nostro paese e l’Argentina durante gli anni delle giunte militari. Ciò accade in un momento in cui il paese sudamericano, al quale ci lega una lunga storia costruita sulla scia di migliaia di emigranti, sembra aver fugato i dubbi sulle sue possibilità di riprendersi dall’ultimo shock, quello della bancarotta del 2001.Del processo da cui è originata questa sentenza vorrei mettere in luce una peculiarità fondamentale: la sua tardività. Esso è difatti spunto per una riflessione sulla marginalità, spesse volte contraddittoriamente equivoca, con cui la dolorosa vicenda Argentina è stata vissuta e gestita dalla politica e dalla società civile italiane.